Fuori fa freddo e io penso ai migranti sbattuti fuori dai centri di accoglienza e dalle case per rifugiati e richiedenti asilo dismesse dal governo per mano di leghisti e anche del m5s che non ha fatto niente di niente per opporsi. Allora vorrei fare una riflessione ad alta voce, non solo sui leghisti che già conosciamo e dai quali non ci saremmo aspettati niente di più, ma anche sui comportamenti e sulle idee nazionaliste e fasciste che si sviluppano un po’ dovunque, penetrando contesti che un tempo si dicevano di sinistra e che oggi tirano fuori battute con autoassoluzioni condite di ipocrisia.
C’è stato un momento in cui ho davvero creduto alla buona fede del m5s. Non condividevo molte loro idee ma conoscevo tanti compagni e compagne che li avevano votati o si erano candidati con loro. Questo accadeva all’inizio, quando ancora guardavo le cose con un minimo di speranza. Non risposte nel m5s, assolutamente no, ma almeno nel buon senso di molte persone che conoscevo. C’erano i compagni NoTav e poi gli ambientalisti e poi tanti altri che lottavano per un reddito e ancora le donne che definivano il m5s molto più a sinistra di partiti sedicenti sinistrorsi.
Poi però li abbiamo visti fare scelte orrende. Illusi o meno si sarebbero dovuti rendere conto che la sostanza di quel movimento non era poi così diversa da quello che altri avevano analizzato e segnalato. Si, certo, sapevamo che il m5s era strapieno di rossobruni ma, d’altro canto, le destre estreme avevano scelto di votare Lega, bei fascistoni con i quali i leghisti vanno a braccetto. Dunque il m5s forse era stato cambiato dall’interno. Ma no, non era neppure questo. Era il fatto che si ponevano in maniera oppositiva a progetti di restaurazione.
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