Una donna trans picchiata a Milano, manganellata per pregiudizio transofobo. Si sono inventate calunnie per parare il culo di chi ha usato il manganello ma più che dalle fonti dalle quali non mi aspetto altro che omertà vorrei sapere dalle donne che giudicano le donne trans “non donne per nascita” (vedi lesbiche conservatrici e femministe radicali terf) cosa ne pensano in proposito. Se hanno qualcosa da dire mentre alimentano transfobia escludendo le donne trans dalle assemblee femministe e veicolando contenuti di colleghe d’oltreoceano che raccontano favole come quella sulle trans che alle assemblee femministe si infiltrerebbero per legittimare maschilismo o per stuprare addirittura le donne nei bagni.
Continua a leggere “La transfobia esiste: oh femministe radicali, qualcosa da dire in proposito?”Tag: Cultura Patriarcale
Come in Usa le vittime di stupro vengono trasformate in criminali
Dimenticate law & order e tutte le cavolate a proposito della giustizia americana. Su Netflix una inchiesta dimostra come la polizia scoraggia le denunce di stupro o le usa per arrestare le donne stuprate accusandole di falsa accusa. Una delle donne di cui parla il documentario a seguito delle “indagini” della polizia si è suicidata, alcune si sono appellate e hanno ottenuto l’assoluzione. I loro volti e i loro nomi, però, nel frattempo, sono stati diffusi da comunicati della polizia facendo diventare le vittime un bersaglio, tutelando i nomi dei carnefici, mettendo in scena interrogatori da tortura contro donne che confidando in una idea romanzata di giustizia si sono trovati di fronte a uomini, poliziotti, che hanno mentito per strappare rinunce, per indurre quelle donne a voler mettere fine a tutto.
Continua a leggere “Come in Usa le vittime di stupro vengono trasformate in criminali”Non siete femministe: come i catto-fasci antisemiti
Cibo, vomito, sigarette, malessere, lettura, scrittura. Non so se è bene leggere qualcosa che a pelle potrebbe farti ribrezzo ma ci sono riuscita, fino in fondo, perché è bene conoscere il tuo nemico e perché un libro fuori da ciò che consideri “utile” potrebbe regalarti una visione più chiara di alcune cose.
Per esempio: leggere un libro catto-fascista che giustifica l’operato di catto-antisemiti della seconda guerra mondiale, ti fa capire che chi scrive non sa di fornire prove a chi vuole sapere come gli sia venuto in mente, ai catto-fasci, di stare in silenzio e supportare il nazifascismo. Sapevano tutto, lo sapevano, degli ebrei, dei forni, dei gas, eppure temevano di più i “bolscevichi” e identificavano – come da steretipo antisemita – l’ebreo per scorgere il bolscevico, dicevano che gli scritti fasulli, inventati da zar russi antisemiti, sui presunti savi di sion, erano veri e pensavano che tanto poi avrebbero potuto dirigere fascismo e nazismo come volevano, come fossero marionette. L’importante era che la chiesa cattolica non venisse toccata e fruisse di tutti i privilegi possibili. Comprati per trenta denari, direbbe cristo, mentre tanti suoi simili sono finiti sulla croce per colpa vostra. Vostra, di voi catto-fasci.
Continua a leggere “Non siete femministe: come i catto-fasci antisemiti”Mussolini il brutto, codardo, misogino, fascista
Virile? Puach! La mascolinità del duce si riassume in poche parole: ha fatto un figlio e ha messo in manicomio madre e pure benitino. Era violento, fanatico, sessista e razzista, come tutti i fascisti. Era brutto, orrendo, nella posa, nell’espressione di un viso stantìo, nell’ergersi a paladino di un’Italia che ha depredato, depauperato, per le sue necessità di vanagloria, per nascondere l’assassinio con gas di gente dell’africa che non intendeva farsi colonizzare, per immaginarsi a capo di un impero fondato sul niente. Ha fatto ammazzare Matteotti, che forse i fasci di oggi dimenticano di citare perché gli è più comodo virgolettare parole di chi ha sdoganato il fascismo legittimandolo a partecipare ad una democrazia che i fascisti hanno corrotto e distrutto prima e dopo la guerra. Ha nascosto le tangenti prese per dare l’esclusiva su scavi petroliferi ad un’azienda americana, ha usato le camicie nere per massacrare sindacalisti e contadini, usando il pugno e il randello per conto di feudatari, agrari e ricchi. Non ha fatto cose buone, neppure una. Le pensioni erano state decise a fine ‘800, le bonifiche mai fatte, terreni ai contadini mai dati, medaglie a femmine usate come vacche da riproduzione tante. Ha usato la schiavitù riproduttiva sulle donne per far generare soldati che ha mandato a morire nelle campagne africane e in russia, ha elevato criminali, assassini a repubblichini di cui i fasci d’oggi parlano come di eroi. Ha massacrato partigiani, ebrei, donne, persone non tesserate al suo indecoroso e fetentissimo partito. Ha tentato la fuga, alla fine, senza assumersi la responsabilità per i suoi crimini di guerra per nulla inferiori a quelli di Hitler. Ha fatto silenziare giornalisti, persone dissidenti, libertarie e dire oggi che il fascismo possa essere roba passata è stupido oltreché in malafede. Dopo aver fatto stragi accanto a mafiosi e criminali di servizi segreti deviati, in nome della guerra al comunismo, si è dato una ripassata di imbellettamento, ha formato gruppi di nazi picchiatori in tutta Europa, con altri gruppi stile radical liberali che sputando sulla Costituzione antifascista hanno il coraggio di presentarsi alle elezioni. E se pensate che il fascismo sia solo maschio vi sbagliate. C’erano e ci sono donne fanatiche e fasciste tanto quanto.
Continua a leggere “Mussolini il brutto, codardo, misogino, fascista”Documentari true crime: sulla pelle delle vittime!
Seguirli è appassionante, le ricostruzioni appaiono convincenti, mentre li guardo però sento che qualcosa mi procura disagio e dapprincipio non capisco cosa, a parte il fatto che pare siano seguitissimi da donne, poi mi concentro e riesco a focalizzare un punto: i più appassionanti sviscerano i crimini che coinvolgono donne, stuprate, uccise, accusate ingiustamente o condannate per ossessioni maniacali, aver ucciso figli da sacrificare in nome di un credo da setta, aver ucciso un uomo che le brutalizzava, aver ucciso qualcuno chiedendo perdono alla famiglia delle vittime.
Continua a leggere “Documentari true crime: sulla pelle delle vittime!”Gregaria, decorativa, sollazzatrice di uomini in politica
Questa è la storia di una donna che amava molto quello che faceva, aveva degli ideali e voleva perseguirli e fare qualcosa di buono per progettare il futuro collettivo. Spinta da questi ideali si unì ad un gruppo politico che sembrava avere tutti i presupposti per favorirne la realizzazione. Un gruppo che si definiva di sinistra, con l’ausilio di ex cattodemocristiani poi diventati molto altro e persi nella dimensione dei cambiamenti di simboli e bandiere. La sinistra non era un terreno meno misogino della destra e quando si impose di inserire nelle liste nomi di donne queste erano favorite solo se economicamente indipendenti, ricche, o se mogli di funzionari di partito. Le altre diventavano gregarie, alle quali veniva assegnato il compito di curare una sezione donne che generalmente significava cura, dedizione familiare, maternità.
Continua a leggere “Gregaria, decorativa, sollazzatrice di uomini in politica”Lotta contro il p0rn0? Moralisti della destra cristiana contro le sex workers
Il documentario è su Netflix, molto interessante, raccoglie testimonianze di sex workers e dati sulla provenienza di chi a parole si schiera con le sopravvissute del traffico di donne e poi si scopre aver modificato nome e mission di precedenti organizzazioni dell’ultradestra cattolica conservatrice dedita a campagne contro aborto, matrimoni gay, e via dicendo.
Continua a leggere “Lotta contro il p0rn0? Moralisti della destra cristiana contro le sex workers”Se muore il mio stupratore non è colpa mia
Sono assente da un po’ perché non sto benissimo. Mentre mi rimetto in sesto tento di restare ancorata alla realtà e nulla più di una vostra storia mi aiuta a farlo. Ne ricevo una che mi ha scosso molto quindi ve la propongo, affinché il passaparola sia efficace e possa aiutare altre.
Continua a leggere “Se muore il mio stupratore non è colpa mia”Creature cyborg, questione di genere,cultura dello stupro
Ogni volta che scelgo di guardare un film, una serie, in cui si parla di robot spero che non replichino cliché che vogliono le creature cyborg piegate al volere degli umani. Spero che non ci sia qualcuno che le crea per farne l’uso che legalmente gli uomini non possono più agire sulle donne. Spero che non appaiano idioti che vogliono usarle pensando che non ci sia bisogno di chiederne il consenso. Spero che non servano per riprodurre la cultura dello stupro che vuole una donna disponibile sempre e comunque. Spero che l’umanizzazione dell’androide non avvenga solo perché si scopre che l’androide può generare un figlio.
Continua a leggere “Creature cyborg, questione di genere,cultura dello stupro”Gli uomini uccidono. Gli uomini indagano. Un mondo di uomini
Il titolo è una citazione, nel bel mezzo di un dibattito tra due colleghi poliziotti, un uomo e una donna, lei pronuncia queste parole. Si dice anche a disagio nell’indossare una divisa da poliziotta, perciò preferisce stare tra chi indaga. La divisa non rappresenta un mezzo di salvezza per le donne uccise ma un ulteriore strumento di controllo e di paternalistica censura.
Il noir francese non è un film d’azione, ma inizia con un femminicidio, una donna viene bruciata viva. Da lì le indagini, la colpevolizzazione della vittima, con quanti uomini scopava, a quanti aveva dato il pretesto di agire per gelosia, con quanti aveva flirtato senza dargliela. L’amica della ragazza ricorda che lei era una donna, uccisa per questa ragione, non perché faceva sesso, ma perché donna. Se fosse stato ucciso un uomo nessuno avrebbe chiesto con quante donne scopava.
Continua a leggere “Gli uomini uccidono. Gli uomini indagano. Un mondo di uomini”La fantascienza per raccontare razzismo e misoginia

Octavia E. Butler, al pari di Ursula Le Guin, tratta la fantascienza come pretesto per raccontare la storia intersezionale, nel suo caso, delle donne nere sfruttate, schiavizzate, vilipese, stuprate, nel passato e nel presente. Il libro Legami di Sangue, da cui una trasposizione cinematografica parzialmente ispirata – Antebellum – e una serie tv – Kindred – racconta di viaggi nello spazio e nel tempo tra un presente datato 1976 e un passato nei primi anni dell’ottocento, in piena stagione schiavista.
Non si tratta solo di definire il razzismo in ogni sua sfaccettatura ma di raccontarlo da un punto di vista di genere in modo potente e credibile. La donna nera, l’afroamericana, soffriva di schiavitù fisica, psicologica, intima, sessuale. Doveva generare figli per dare altri schiavi che i padroni vendevano. Doveva subire mutilazioni delle parti non utili agli schiavisti: le mani, se osava scrivere, gli occhi, se osava leggere, la lingua, se osava parlare. Ciò che era utile era l’utero e la condiscendenza allo stupro praticato da bianchi o neri perché ella restasse incinta e dunque si rivelasse produttiva nel senso di schiavitù sessuale e riproduttiva in favore della logica capitalista come descritto da Silvia Federici nel libro Calibano e la strega.
L’utero della donna afroamericana, se utilizzato non per ripopolare il mondo di gente odiata da suprematisti e razzisti, era desiderabile e sfruttato. Donne usate come “Esemplari da riproduzione” – citando Legami di sangue – diventano però solo vacche da abbattere quando l’utilità in senso capitalista scompare.
Quando quell’utero non potè più essere sfruttato, nel senso che non poté essere al servizio di schiavisti, i bianchi scelsero la mutilazione dell’utero, come prima di altre parti del corpo, di quelle donne che non dovevano mettere al mondo figli neri, latini, nativi, cinoamericani, come documentato da ricerche che dimostrano come negli Stati uniti, fino al 2013, si usasse la sterilizzazione coatta di donne non bianche.
Continua a leggere “La fantascienza per raccontare razzismo e misoginia”Marylin Monroe, la donna abusata, stuprata, sfruttata
Blonde, film tratto dal libro di Joyce Carol Oates, romanzo che narra a modo suo la vita di Marilyn Monroe, é un pugno nello stomaco, una denuncia sociale, una rivendicazione sui mille modi in cui una donna può essere stuprata e massacrata dalla cultura misogina e maschilista.
Non si delineano complotti che ne denunciano la tragica morte ma mettono in luce quel che da sempre è stato messo in ombra dal mito, dal complottismo, da tutto ciò che allontanava ciascuno da una verità plausibile, se pur romanzata. Una donna fragile, colta, desiderosa di affetto, presa in giro, ricattata, stuprata, obbligata all’aborto, dopo essere sopravvissuta ad una madre che ha terminato la vita in un manicomio.
Continua a leggere “Marylin Monroe, la donna abusata, stuprata, sfruttata”Quando l’infiltrato poliziotto compie uno stupro di Stato

Una delle forme di strategia della tensione riguardava, in epoche da guerra fredda o di preteso controllo da parte del governo di movimenti e sindacati, la tecnica di infiltrare poliziotti non già per spiare pericoli come il terrorismo o criminali di ogni tipo ma per provocare tensioni e smantellare movimenti di opposizione politica. I fatti più noti sono stati svelati quando – sui trent’anni di documentazione dell’epoca britannica in cui governava la Tatcher – fu tolto il segreto di Stato. Così fu possibile sapere che per favorire la deregulation e i licenziamenti in settori come quello delle miniere di carbone furono infiltrati poliziotti sotto falso nome che si insinuarono nelle vite di varie comunità interessate e in molti casi dopo aver completato il loro incarico lasciarono donne incinta o donne e figli totalmente ignari del fatto di aver avuto una relazione con un nemico di classe. In molti casi lo stupro era un metodo coordinato, come rivelano anche varie testate inglesi inclusa la BBC. Perciò alcune associazioni che si sono occupate di svelare questi metodi hanno raccolto le denunce di varie donne che hanno dichiarato di aver subito uno stupro di Stato.
Continua a leggere “Quando l’infiltrato poliziotto compie uno stupro di Stato”La ragazza di neve: perché il libro è meglio della serie tv

Javier Castillo ha scritto un gran libro, che ho letto tempo fa e tutto d’un fiato. Non solo abbatte alcuni stereotipi sul genere ma costruisce con perizia personaggi e critiche sociali sulle leggi che dominano gli Stati Uniti, luogo in cui la sua storia è ambientata. C’è una giornalista che supera uno stupro di gruppo e diventa una combattente al punto da beccare criminali e denunciarne l’esistenza attraverso i suoi articoli e poi c’è il rapimento di una bambina in un contesto in cui c’è un uomo cui viene rifiutata l’assicurazione per ulteriori tentativi di procreazione medicalmente assistita, c’è il padre della bambina, l’assicuratore che nega l’istanza, e solo dopo c’è la donna, la finta madre, che per tutto il tempo immagina di aver fatto un grande errore e capisce solo alla fine che è stata dominata da un folle che spara al vicino perché non scopra nulla.
Continua a leggere “La ragazza di neve: perché il libro è meglio della serie tv”Il lamento del maschilista e le donne screditate e colpevolizzate
Dopo il mio post di recensione sul libro X di Valentina Mira mi ha scritto un tale. La faccio breve: le vere vittime sarebbero gli uomini che non possono più fare un complimento ad una ragazza senza ricevere una denuncia per molestie. Vere vittime maschi che non possono restare da soli con una donna perché ella li denuncerà per stupro. Vere vittime sempre e solo gli uomini che temono le reazioni delle donne incontrollabili che legittimamente si difendono ed esigono sia rispettato il proprio diritto al consenso e alla gestione della propria sessualità.
Questi maschilisti lanciati nella diffusione della cultura dello stupro, a screditare le pochissime donne che denunciano, raccontando che le loro accuse sarebbero false non hanno le idee molto chiare quindi provo a chiarire un punto.
Le donne, fin da bambine, crescono nella paura di restare sole con ragazzini, ragazzi, uomini, familiari, nonni, padri, parenti, amici, fidanzati, mariti, ex, perché potrebbero essere vittime di abusi, stupri, percosse, ricatti psicologici, violenza economica e sessuale.
Le donne, fin da piccole, vengono educate a tenere le gambine strette, a non “provocare”, a sentirsi in colpa qualunque cosa loro accada, a non svelare i segreti viscidi di famiglia, a non denunciare per non dover affrontare la “colpa” e la “vergogna” che ricadrà su di loro e sulle loro famiglie.
Le donne, fin da piccole, devono temere di respirare troppo, parlare troppo, pretendere troppo, avanzare richieste e rivendicare diritti, perché diversamente saranno chiamate isteriche, uterine, puttane, quelle che non sanno stare al proprio posto.
Le donne, fin da piccole, vengono educate a mantenere un ruolo di genere che non hanno scelto, viene imposto perché hanno una vagina. Educate al dovere della cura familiare, alla riproduzione di discendenza da patriarchi vari, alla sottomissione mansueta, a comprimere la percezione dei disagi che avvertono per ogni abuso al punto che tante vengono poi colpite da depressione, autolesionismo, disturbi di vario tipo, non ultimo l’intento di suicidarsi.
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