Ricevo e pubblico l’intervento di Claudia. Buona lettura.
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Sì, ho scritto barbaria e i più attenti avranno già capito perché.
Ma andiamo con ordine. Nell’ultima settimana con pesanti e noiosi strascichi si è consumato uno degli episodi più vergognosi della storia della Repubblica italiana. Vergognoso nel senso che tutti i coinvolti dovrebbero vergognarsi e andare dietro la lavagna, come un tempo, perché il livello della “bagarre” è quello dei bambini delle elementari. Sia come pericolosità che come rilevanza.
Tutto comincia il giorno 29 gennaio 2014 quando la presidente della Camera, Laura Boldrini utilizzando per la prima volta nella storia repubblicana la “tagliola”(ovvero un prassi che permette di impedire le richieste di emendamento e le richieste di iscrizione a parlare in aula prima del voto) dà il via libera alle votazioni sulla conversione in legge del decreto Imu – Bankitalia. Tutti sanno che non devono passare 60 giorni tra l’emissione di un decreto del governo e la sua conversione in legge, era l’ultimo giorno utile (che cosa hanno fatto nel frattempo?) il m5stelle faceva ostruzionismo e quindi Boldrini li taglia fuori. La scusa è “altrimenti gli italiani avrebbero dovuto pagare la seconda rata dell’Imu”, e con questo ricatto morale/sociale si è approvato il finanziamento per salvare i conti di Bankitalia.
Bella mossa. Ma i m5stelle non ci stanno e scatenano la rissa in aula cercando di boicottare le votazioni e chiedendo infine le dimissioni della Presidente della Camera.
Fatti in sé normali nella vita democratica di un paese? No, perché durante la “bagarre” volano schiaffi e insulti, gli schiaffi incassati da una deputata del m5s e gli insulti alla Presidente della Camera. Insulti pesanti e sessisti a sfondo sessual-mercenario.
La indignazione istituzionale e popolare è al massimo. Perché?
Perché le parolacce non si dicono. Le parolacce e l’ostruzionismo violento sono cose da fascisti.
Ma non finisce così, con un topic disgustoso e indegno il leader del m5s Beppe Grillo chiede ai frequentatori della sua pagina facebook “che fareste in auto con Boldrini?” e lì si scatena il più becero commentario della storia di internet, si dà la stura alle frustrazioni sessuali e alle peggiori pulsioni maniaco sessiste dell’italiano medio.
Dall’altra parte in difesa del Presidente Boldrini vittima di cyberinsulti, parte un hashtag virale di solidarietà dal titolo “iostoconLaura”che imperversa in rete e scatena commenti sui social network,.
Augias si sveglia e va in tv, alle invasioni barbariche di Daria Bignardi, e accusa i militanti del movimento cinque stelle di “inconsapevole fascismo”, spiega con sussiego che i fascisti avevano in dispregio il Parlamento e agivano in maniera violenta cercando analogie tra questi e il m5s.
La stessa presidente Boldrini va in tv, a Che tempo che fa di Fazio, e dopo aver anche lei cercato analogie tra l’ostruzionismo aggressivo del movimento cinque stelle con altri non ben identificati movimenti che avrebbero interrotto lavori democratici e consigli comunali “qualche decennio prima” attaccando la democrazia in Italia, difende il suo operato. Lei ha agito bene, dice, e afferma che non ci si comporta così, come i cinquestelle hanno fatto in aula, che “non è concepibile in nessun luogo di lavoro” e parla della presenza di commentatori negli spazi virtuali M5S come di “quasi potenziali stupratori”.
Si riscatena la bagarre.
Non sul globale significato del discorso di Boldrini ma unicamente su una affermazione, quella sui potenziali stupratori.
Nessuno si interroga su quello che abbia voluto veramente dire.
E io avrei voluto chiederle: se tutti fossero sempre stati rispettosi delle istituzioni pensa che esisterebbe il parlamento? Pensa che la giornata lavorativa di otto ore e l’abolizione del lavoro minorile si siano ottenute con educazione? Pensa che quando gli operai occupavano le fabbriche e facevano sciopero lo facessero con garbo? Rispettosi delle istituzioni democratiche?
E con Augias avrei voluto precisare che i fascisti avevano in dispregio il Parlamento, è vero, ma hanno usato quell’istituzione per arrivare al potere con le elezioni, e poi Mussolini ha regolarmente ottenuto il suo bell’incarico di governo dal re istituzionalmente a capo dello stato e con la fiducia di quei liberali democraticamente eletti che giudicarono Benito Mussolini e suoi bravi ragazzi meno pericolosi, per le istituzioni democratiche, dei lavoratori che chiedevano diritti nelle piazze e nelle fabbriche.
Solo uno in Parlamento osò alzarsi in piedi e denunciare brogli e violenze durante le elezioni che avevano portato al potere i fascisti. Il disturbatore era Matteotti e tutti sappiamo come è andata a finire. La proposta di Matteotti di far invalidare l’elezione almeno di un gruppo di deputati – secondo le sue accuse, illegittimamente eletti a causa delle violenze e dei brogli – venne respinta dalla Camera con 285 voti contrari, 57 favorevoli e 42 astenuti. Quindi con regolare votazione. Il deputato socialista è stato assassinato nel giugno del 1924 dai fascisti. Solo dopo essersi liberato dell’unico scomodo oppositore, Mussolini ha esautorato, svuotato di potere e poi abolito il Parlamento. Prima se ne è servito per varare una legge con premio di maggioranza che gli regalasse i due terzi del parlamento (vi ricorda qualcosa?).
I fascisti non facevano ostruzionismo in parlamento, non osteggiavano il potere perché loro ormai il potere lo avevano già.
Lo avevano conquistato picchiando e massacrando impunemente i lavoratori per le strade e incendiando le loro sedi e confrontandosi con l’unica forza che ebbe il coraggio di sfidarli sul piano paramilitare: gli arditi del popolo, formazione poco rispettosa delle istituzioni.
Tutto queste domande e precisazioni ho voluto farle solo perché le accuse strumentali di fascismo non mi piacciono, soprattutto se senza fondamento.
E perché mi sono stufata del clima politico che si scalda non sui contenuti, sulla sostanza, sulla reale conduzione politica, ma sulle parolacce, i cattivi comportamenti e le foto e i brutti post su internet.
Sono stanca del vaffanculismo puro e per contro dei democratici difensori da salotto, in calze di seta e collana di perle.
Che cosa ne sanno della vita reale?
Sanno che Letta ha tentato di vendere Alitalia agli arabi con le stesse argomentazioni di Totò in toto truffa mentre cerca di vendere la fontana di Trevi all’oriundo americano?
E mi stupisce che nessuno dei fini correttori di bozze che imperversano in rete e che fanno le pulci ai post dei m5s tacciandoli di ignoranza grammaticale, abbia notato che durante la conferenza stampa, il presidente del consiglio ha ripetuto per tre volte la parola “barbaria” per riferirsi al clima politico italiano.
Vi dirò inoltre che a me ha colpito più di tutte un’affermazione di Boldrini: quando Fazio dice che anche lei fa parte della maggioranza, risponde:
“No, io veramente sono stata eletta con una forza di minoranza”.
Tralasciando il fatto che SEL era in coalizione con il PD a me ha colpito il fatto che non abbia affermato con forza: io sono di SEL,” “io milito nel partito di Sinistra ecologia e libertà.”
Come avrebbe fatto una che ha delle idee in testa e la consapevolezza di quello che fa e di quello che è e del perché è stata messa lì a fare da terza carica dello Stato. No.
Ecco perché siamo arrivati a questo punto, perché abbiamo preso per buono il fatto che non esistono più le appartenenze di classe, non esistono più le idee, non esistono più oppressi e oppressori, ma solo calci, sputi e colpi di testa, vaffanculi gratuiti e accuse di fascismo immaginarie per tappare la bocca a chi in quel momento non la pensa come noi.
Così ci ritroviamo a difendere qualcuno che dovrebbe difendere noi che l’abbiamo eletta. Così ci ritroviamo a pensare che il vero difensore della democrazia e della volontà popolare sia un presentatore borghese da salotto televisivo.
Convinta che la via per cambiare questo paese in meglio non sia solo quella di eleggere rappresentanti inadeguati a rappresentarmi, e sempre più certa che alle prossime elezioni il partito di maggioranza sarà quello dell’astensione, sicura che le istituzioni democratiche partoriranno una legge lettorale ancora più iniqua delle precendenti per avere quella che loro chiamano “governabilità”, vi lascio ringraziandovi per aver letto fino in fondo questo che più che un articolo è uno sfogo.
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