Antisessismo, Comunicazione, Critica femminista, R-Esistenze

Pandora o Swarovski? Sessismo e classismo sono evidenti!

In questi giorni alcune foto di manifesti pubblicitari sono state diffuse per opporre critica agli stereotipi sessisti che essi contenevano. La prima quella di Pandora, che vende gioielli da quel che ho capito, e che ha presentato uno slogan con un punto di domanda. Ad una donna cosa piacerebbe le venisse regalato? Una padella, una roba x o un gioiello? Conclusione logica vorrebbe che la donna desidererebbe sicuramente il gioiello. E’ una domanda a risposta chiusa. Ti pone alternative che valorizzino il prodotto venduto. Diverso sarebbe stato se si fosse scritto: “Un viaggio in giro per il mondo, un ottimo lavoro o un gioiello?”. Sfido chiunque a scegliere il gioiello invece che il viaggio o il lavoro.

Grazie a Un Altro Genere di Rispetto per aver diffuso la foto.

 

La scelta di oggetti casalinghi non serve a stabilire la giustezza di stereotipi sessisti. Lo stereotipo sessista è nella risposta chiusa: il gioiello, come se una donna non avesse altre alternative se non quelle. In questo senso la pubblicità è sessista ovvero oppone due modelli speculari, la donna con la padella (non in quanto padella perché la padella ce l’ho anch’io e mi è utilissima) o quella con il gioiello. La prima figura indica il modello della casalinga disperata e il secondo quello di una donna che in ogni caso non ha autonomia economica ma si aspetta il gioiello in regalo.

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Antisessismo, Autodeterminazione, Comunicazione, Critica femminista, La posta di Eretica, Personale/Politico, R-Esistenze, Violenza

Una riflessione sulla campagna #me-too: è il contesto che normalizza la violenza di genere

Lei scrive:

Cara Eretica,

Spero di riuscire, scrivendo, a mettere da parte un po’ della rabbia che mi invade quando leggo e poi ripenso ai commenti e alle reazioni che imperano sulla stampa e sui social italiani in merito al sistema di abusi sessuali, ricatti e potere che è in questi giorni venuto alla ribalta sulla stampa internazionale.

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Antisessismo, Comunicazione, Contributi Critici, Critica femminista, R-Esistenze

Sessismo politicamente corretto

di Beatrice Toniolo

E’ iniziato tutto con la serie tv American Crime Story – The People vs OJ Simpson di FX, protagonista Sarah Paulson, che adoro. La premessa alla base di questa collana di serie tv è che ognuna tratterà di fatti realmente accaduti adattandoli quanto basta per incontrare il gusto del pubblico. Che scegliessero in caso di OJ Simpson era quindi una scelta logica. Qua in Italia a dire Simpson pensiamo ad altro, soprattutto coloro che hanno meno di trent’anni, perché o erano troppo piccoli, oppure non erano proprio nati quando i telegiornali di tutto il mondo seguirono il processo di Los Angeles. Cosa successe dunque? L’eroe del football americano, l’Afroamericano OJ Simpson ammazzò l’ex moglie ed un suo amico la notte del 12 giugno 1994. E la fece franca grazie ad un team di avvocati che ha fatto leggenda, dando vita alla battuta (che più o meno tutti avremo sentito una volta nella vita) “Non ti salverebbero nemmeno gli avvocati di OJ Simpson!”. E questa battuta era tutto ciò che sapevo in merito ad un evento successo quando avevo 8 anni.

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Antirazzismo, Comunicazione, Contributi Critici, R-Esistenze

Femminismo, Islam e confusione

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Sequence frame showing a woman visibly distressed passing the scene of the terrorist incident on Westminster Bridge, London. Pictured: Medics and passers by treat a victim on Westminster Bridge, London Jamie Lorriman mail@jamielorriman.co.uk http://www.jamielorriman.co.uk 07718 900288

 

di Beatrice Toniolo

Dell’attacco terroristico di Londra, nell’immginario collettivo è rimasta una sola immagine probabilmente: la foto scattata da Jamie Lorriman che ritrae una donna musulmana passare accanto ad un ferito sul Westminster Bridge. Mezzo mondo si è subito indignato, inveendo ed insultando quella donna, la cui unica colpa era ovviamente una sola: indossare il velo, ergo musulmana.
La verità è emersa praticamente subito e lo stesso fotografo ha rilasciato interviste per chiarire che la protagonista di quell’immagine era visibilmente scossa e non, come mezzo occidente ha maleinterpretato, indifferente alla tragedia.

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Comunicazione, Contributi Critici, Culture, Personale/Politico, Violenza

Thordis Elva e Tom Stranger: “La nostra storia di stupro e riconciliazione”

 

Dopo aver pubblicato una doppia intervista per spiegare quel che è stato raccontato su Ted, nel corso di un talk in cui stupratore e stuprata hanno parlato di quello che era successo, ci è stato chiesto di tradurre il contenuto del titolo e Beatrice Toniolo l’ha fatto. Continua a leggere “Thordis Elva e Tom Stranger: “La nostra storia di stupro e riconciliazione””

Antirazzismo, Antisessismo, Comunicazione, Critica femminista, Culture, R-Esistenze

#DonneDellEst #ParliamoneInsieme: il sessismo non sta solo in un programma Rai!

Il programma “parliamone insieme” (delle cavolate sessiste condite di stereotipi razzisti) è stato eliminato, con gioia di chi ha richiesto il provvedimento. Orrenda la puntata come orrende lo sono tante. Qui, però, si è alzato il muro di polemiche che trova sessismo nelle cose evidenti, come questa, e invece lascia intatti altri spazi e momenti in cui, per esempio, si parla per ore della facoltà delle donne di poter “tradire” il marito, delle ragazzine di vestirsi in un certo modo o della gioventù bruciata che va nelle discoteche e amoreggia, con biasimo estremo nei confronti dei genitori. Si lascia lì ogni momento in cui si esalta la maternità vissuta da donne che la praticano come se altrimenti non fosse possibile meritare la laurea in santità. Momenti di beatificazione per la famiglia etero/patriarcale, per l’omofobia mascherata da legittima “opinione”, per la vergine prima del matrimonio o momenti di linciaggio nei confronti di donne delle quali viene gossippato ogni singolo elemento delle loro vite private. Donne che si scusano, in diretta tv, per aver fatto questo e quell’altro, in uno schema che educa le donne ad essere sempre e solo in un certo modo, esistendo per il soddisfacimento maschile e per la gloria della mentalità nazional/popolare.

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La posta di Eretica, Personale/Politico

Mamme degeneri e altre catastrofi: sulla madre del sedicenne suicida

Quando eccessiva è l’emozione, non controllo la tecnica. La mia narrazione si frammenta, come forse il suo stesso oggetto richiede, non essendo alcune questioni meritevoli di essere trattate come monoliti, ma come mosaici in cui ogni tassello racconta la propria storia, e la storia dei propri incastri.

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Comunicazione, Critica femminista, R-Esistenze, Violenza

Dell’analogia giornalistica tra la roba vecchia e la moglie lanciata dalla finestra

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Update: l’articolo è stato modificato e si trova sul sito de Il Messaggero nella versione che potete vedere QUI

Si tratta di un tentato omicidio. Un tale ha massacrato di botte la moglie e poi l’ha buttata dalla finestra. Lei è sopravvissuta, almeno per quel che se ne sa, ma chi ne scrive nell’articolo de Il Messaggero trova utile ironizzare facendo analogie tra la roba vecchia lanciata la notte di capodanno e la moglie del violento, tra i botti del capodanno e quelli di chi litigava in quella casa.

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Autodeterminazione, Ethan Bonali, R-Esistenze, Violenza

#Parma – Perché i media non rispettano le vittime trans?

media

 

di Ethan Bonali

Siamo uomini occidentali, la legge è alla base del nostro ragionare. La legge ci definisce tutti ma per le persone trans* il meccanismo è molto più visibile. Nel lessico usato dalla stampa non c’é traccia di carità ma vi è la persistenza della legge. La legge definisce Kelly come uomo relegandone la vera identità all’ambiente trans della prostituzione. L’identità diventa un travestimento per lavorare e non la causa che spinge delle persone ai margini. Abbiamo il capovolgimento della realtà che è tipico dei sistemi di discriminazione. Se ne rendono conto i giornalisti?

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Comunicazione, Contributi Critici, La posta di Eretica, R-Esistenze

Torto o Ragione: va in onda l’omofobia in Rai

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Sergio scrive:

Vorrei segnalarti la puntata di ieri 19 Ottobre del programma “Torto o Ragione?” che ho avuto la pessima idea di vedere, incuriosito dall’argomento della puntata.

Un padre infastidito dalle “effusioni” che la figlia minorenne si scambia in casa con la sua fidanzata cita la moglie in giudizio per ottenere l’allontanamento da casa della fidanzata a cui la madre ha invece concesso libero accesso e che continua a difendere.

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Comunicazione, Critica femminista, La posta di Eretica, R-Esistenze

L’efficacia politica dello spot del salone erotico di Barcellona

di Irina Aguiari

Apricots, salone erotico di Barcellona ha recentemente prodotto uno video pubblicitario per il 2016. Femminista e oltraggioso ha indignato la Spagna benpensante. È l’esempio di come uno spot erotico possa essere più efficace di una campagna elettorale.

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Antisessismo, Comunicazione, Contributi Critici, R-Esistenze, Violenza

Cyber assassini e ostracismo sociale: la “colpa” di essere vittime!

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di Edoardo McKenna

Uno storico una volta disse che la strage alla Banca dell’Agricoltura, la “madre di tutte le stragi” che nel 1969 aprì la strada agli Anni di Piombo, rappresentò per gli italiani la perdita dell’innocenza. Perché gli italiani scoprirono che lo Stato poteva uccidere. L’allucinante settimana che si è appena conclusa, tuttavia, ne farà certamente impallidire il ricordo, a posteriori. Perché in questa settimana gli italiani hanno scoperchiato un vaso di Pandora impensabile, si sono dovuti guardare l’ombelico, per scoprire che è la società italiana stessa ad essere assassina.

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Antisessismo, Comunicazione, Critica femminista, La posta di Eretica, R-Esistenze, Sessualità, Violenza

Tiziana Cantone, lapidata: non da “internet” ma da persone di m.e.r.d.a.

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Su Tiziana Cantone, un commento di Patrizia.

Sto leggendo i commenti sulla vicenda e non perderò tempo a indignarmi per quelli scritti da persone perfide e vigliacche che continuano a sputare merda su di lei. Mi soffermo ad analizzare il modo in cui i media stanno commentando l’accaduto. I titoli parlano di video hot, lei viene descritta come “colpevole” e come “vittima”, giusto per ricordarci che se fosse ancora in vita nessuno mai avrebbe ammesso lo scempio compiuto su di lei. Poi si attribuisce la responsabilità ai social, a internet, e non si capisce il fatto che se io perseguito e bullizzo una ragazza al telefono, per esempio, non è il telefono, non è il mezzo di comunicazione ad aver perseguitato e bullizzato, ma sono io.

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Antiautoritarismo, Antisessismo, Autodeterminazione, Critica femminista, R-Esistenze

Asia, bellissima perché fiera combattente curda contro l’Isis

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Asia Ramazan Antar era una combattente curda. Morta a vent’anni. Difendeva la sua terra e l’idea di uno spazio vitale fatto di “uguaglianza di genere, redistribuzione di ricchezze e risorse, democrazia diretta, ed era la prova vivente, come molte altre e molti altri impegnat* in quella battaglia, dell’indifferenza connivente che nazioni europee e occidentali dedicano a quello che succede realmente nella battaglia contro l’Isis“. Da un lato c’è la Turchia che getta bombe sui curdi e dall’altro un occidente che racconta balle a proposito di Islam e musulmani trascurando di dire che l’esercito curdo, ovvero quello che è in prima linea contro i fanatici dell’Isis, è a maggioranza musulmana e non rappresenta affatto lo stereotipo che vogliono attaccare sulla pelle di ciascun@ di loro. Volessero combattere l’Isis per davvero dovrebbero aiutare i curdi e smettere di essere conniventi con la Turchia. E invece.

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Antiautoritarismo, Autodeterminazione, Comunicazione, Contributi Critici, R-Esistenze

#PresaDiretta #SexWork: cercasi martiri per guerra santa abolizionista!

Il sex work consensuale e autodeterminato non è uguale allo sfruttamento della prostituzione. Considerare il sex work come la tratta significa dare alle forze di polizia (l'industria del salvataggio, composta da chi vuole salvare "per forza" persone che non vogliono essere salvate) l'opportunità di rivolgere l'azione repressiva contro le sex workers, donne, trans, straniere, che saranno arrestate e deportate.
Il sex work consensuale e autodeterminato è diverso dallo sfruttamento della prostituzione. 

di Fabio

Ieri sera ho avuto la malsana idea di guardare Presadiretta e in particolare il servizio di Iacona sulla prostituzione in Germania e sulla legge abolizionista svedese. E ancora non mi è passato il bruciore di stomaco.

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