Antiautoritarismo, Antifascismo, Autodeterminazione, Pensieri Liberi, Personale/Politico, R-Esistenze, Salute Mentale

Deviati siete voi, non chi soffre di disturbi alimentari

La destra si distingue ancora per ignoranza. Illustra un piano contro le devianze giovanili e include una serie di cose che in ogni caso non c’entrano affatto. Obesità, autolesionismo, bulimia, anoressia, sono disturbi e non devianze. I giovani italici sani che vorrebbero i destrorsi sono magri o ariani o cosa? Dopo la speculazione sulla pelle di una donna vittima di stupro adesso questo. E’ una campagna elettorale che non risparmia nessuno e calpesta tutto. Ricordiamo la mentalità nazista che osannava l’eugenetica e l’eutanasia coatta per persone con disturbi mentali. Ricordiamo quel che pensavano i fascisti mentre torturavano le donne in manicomio finché l’elettroshock non è diventato obsoleto e i manicomi non sono stati chiusi.

Se davvero sapessero cosa dire a proposito di salute mentale, disturbi da stress post traumatico, disturbi alimentari, non le definirebbero devianze e non sarebbe neppure previsto che ad occuparsene sia il servizio sanitario nazionale. Immaginiamo la destra al governo e pensate a come sarebbero trattate le persone affette da anoressia o bulimia, obesità o autolesionismo. Da bulimica vorrei spiegare tante cose a questi fascisti da operetta che non fanno che offendere le categorie umane che non prediligono, accentuando lo stigma che già pesa su di noi. Da femminista e persona auguro a queste persone di non dover mai trovarsi nelle condizioni di doversi vergognare per vulnerabilità che non possono essere trattate come devianze. Questo è un danno che fanno a loro stessi, ai loro figli, a tante persone che per un’ideologia colpevolizzante si vergogneranno di chiedere aiuto.

Il fascismo, con le liste di proscrizione sulle categorie umane da odiare è la vera “Devianza”, se così possiamo chiamarla. Più che altro è un esempio di totale ignoranza e assenza di empatia. Tutte le persone che soffrono di questi disturbi non si affliggano da sole, per favore e non vergogniamoci, non lasciamo che ci definiscano perché siamo in grado di prendere la parola e di dire la nostra su quello che ci succede. Noi ci autorappresentiamo.

A presto, con il mio racconto sul blog a proposito di tutto quello che riguarda la bulimia e i disturbi alimentari.

Eretica

Pensieri Liberi, Personale/Politico

Pausa estiva: atto terzo

L’estate non mi fa bene e mi fa sentire scollegata dalla realtà perché tutti sono a fare altro e i Feedback sono quasi inesistenti e la mia incapacità di socializzare mi impedisce di mantenere relazioni a distanza o fisicamente soprattutto con questo caldo e l’unica persona che vedrò domani sarà la psichiatra. Poi attenderò di iniziare il reinserimento socio lavorativo e per accordo tra l’assistente sociale del Centro Salute Mentale e la biblioteca femminista che mi accoglierà per svolgere questo lavoro nel tentativo di capire se sono in grado di rispettare i ritmi, impegni, orari e di fare quello che va fatto. Nel frattempo continuo a leggere e a documentarmi per appropriarmi di linguaggi e tecniche narrative che possono servirmi a scrivere meglio e per coltivare il mio sogno di diventare una scrittrice. A parte questo ho alti e bassi e la depressione sembra stabile, dormo grazie ai farmaci e resto lucida grazie ai farmaci, continuerò a fare ciò che mi dice la psichiatra sperando di migliorare e soprattutto sperando che arrivi una temperatura un po’ più mite. Spero che voi state bene e che abbiate qualcosa di bello da fare in questi torridi giorni.

Un abbraccio

Eretica Antonella

Pensieri Liberi, Personale/Politico, Ricette, Salute Mentale

Sogni bulimici

Pomodorini tagliati a piccoli pezzi e rosolati in padella con un’aggiunta di basilico e un pizzico di sale. Spaghetti al dente appena due forchettate, tanto per assaggiare. Due uova frantumate, un pizzico di sale, qualche fetta di ricotta fresca, un po’ di parmigiano. La mia frittata mi sfida e per mangiarla senza sentirmi in colpa aggiungo un po’ di insalata verde e scondita. Mentre tento la risalita, questi sono i dilemmi che mi tengono impegnata. Ricordare i sapori e gli odori che mi legano ad un momento della mia vita. Assaporare una spremuta di arancia dolce senza aggiunta di zucchero. Peccato che ieri ho dovuto ingerire limoni in quantità per un improvviso mal di pancia. Pare che non abbia più l’enzima che mi permette di digerire una fetta di anguria. Eppure era così fresca e dolce. Così buona. Amare il cibo, imparare a cucinarlo con creatività e poi essere bulimica. E’ una punizione, tanto più che dopo l’intervento di chirurgia bariatrica fatto anni fa il mio stomaco fa un lavoro piccolo piccolo, non digerisco molto, non posso mangiare alcune cose. Certe sono indigeste, per alcune non ho più la possibilità di digerirle. Non riesco ad assorbire le vitamine utili e quindi devo aggiungere integratori che costano parecchio. Eppure sono i medici che mi hanno detto che sono obbligata a prenderli, proprio come per i farmaci per la depressione. Perché gli integratori devo pagarli di tasca mia? I traumi mi hanno portata a distruggere il corpo e lui si ribella, ora che è un po’ più quieto per tenerlo in piedi devo pagare. Perché tutto il mondo dice che è sempre colpa mia. Ma ho già superato questa fase. So che non lo è. Lo sa la mia psichiatra e lo sanno i medici e chi mi conosce.

L’importante è non lasciare spazio a meccanismi che ritornano, come le paure, perché questi non sono mali che guariscono. Imparo a conviverci, solo da poco, sebbene me li porti dietro da anni. La scienza non ne sa nulla, a parte usarci come cavie per capire come funziona il cervello. In realtà non lo sanno. Tirano fuori metodi brutali, come la chirurgia, quando non possono farne a meno, per combattere l’obesità, ma il male resta, le cause che l’hanno determinato sono sempre lì. Più ci penso e studio e ascolto ricerche scientifiche sul cervello più mi convinco del fatto che la coazione a ripetere non è semplice da risolvere. Mi ammantavo di consapevolezze che non avevo quando tentavo di convincermi che avevo il controllo. Ora che so di non averlo mi pare di riuscire a volte quasi a tirare un sospiro di sollievo. Come al termine di una battaglia, come quando confessi un peccato, come se cedere, sentirmi umana, mi consegnasse una chiave per riuscire a sbirciare dietro la porta in cui è nascosta la parte già determinata, quella che non posso evitare, quella che devo accettare e comprendere. Se l’anguria non mi avesse fatto quell’effetto avrei preparato un dolce che adoro. Si fa addensare il succo dell’anguria con un po’ d’amido e zucchero, si stende il composto su un recipiente e si aggiungono pistacchi tritati, gocce di cioccolato fondente e succo ottenuto dal fiore di gelsomino. Non quello che si trova qui a Firenze, ma il gelsomino siciliano. Un fiore la cui infusione ti fa ottenere un succo meraviglioso. Lo adoro. Se ne avessi un po’ potrei farci anche il gelato. Così come mi piace il gelato alla cannella o la cioccolata di Modica con il peperoncino.

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Pensieri Liberi, Personale/Politico

Pausa estiva, atto secondo

Da un po’ di tempo non sto benissimo, come se avessi ripreso alcune cattive abitudini, mangiare male, non seguire i miei ritmi. Preparare i pasti per chi sta con me significa che mi viene voglia di abbuffarmi e questa è la controindicazione per chi ha una bulimia come la mia. Gli antidepressivi funzionano e riesco a recepire tutto in maniera normale ma è come se mi sfuggisse qualcosa ed è come se il mio centro si fosse spostato e di conseguenza dormo male e mi risveglio peggio e ho mancato un impegno che avrei dovuto rispettare. Nulla di irrimediabile ma mi fa sentire come se avessi perso il controllo e riesco a percepire lo schema: un viaggio che termina in discesa con una brutta caduta. Dunque devo disinnescare ma non so come. Sto seguendo un itinerario di studio faticoso e questo rinvia il fatto che vorrei scrivere ma voglio prima ultimare il percorso e poi attendo nuovi inizi e questo caldo mi uccide e non so davvero cosa fare. Tempesta emotiva, curva discendente, ora che l’ho scritto forse riesco a disinnescare ed evitarlo. Continuo a studiare e spero che tanto basti.

Un bacione a tutti

Eretica Antonella

Pensieri Liberi, Ricerche&Analisi

Il Nobel rubato alla donna che intuì la doppia elica del dna

Mentre studio per capire ancora come sviluppare l’ambientazione del mio prossimo libro scopro che Rosalind Franklin aveva fornito la visione del modello DNA a doppia elica mentre era assistente di un biochimico. Poi arrivò un fisico inglese e un suo collega americano che utilizzarono senza ottenere autorizzazione la fotografia chiave fatta da Rosalind Franklin e così ottennero il Nobel per la medicina nel 1962. La Franklin nel frattempo era morta e non ottenne nessun riconoscimento postumo ma qualcuno disse che il suo contributo fu volutamente trascurato in parte a causa di atteggiamenti antifemministi di esponenti del mondo scientifico inglese. ( fonte Il libro della scienza di Isaac Asimov)

Questo non è che uno tra i tanti esempi di contributi forniti da donne che non hanno mai ottenuto riconoscimento o che sono stati rubati da uomini che su quei contributi hanno costruito le proprie carriere. Può non essere importante in relazione al fatto che ormai è stata decodificata l’intera gamma di geni contenuti nel DNA e che si parla addirittura di editing genetico e Bio hacking per tentare di non lasciare il monopolio di certe soluzioni a malattie ereditarie alle aziende farmaceutiche che depositano brevetti su formule che ogni ingegnere genetico potrebbe fornire, però penso sia importante raccontare che certi contributi alla scienza arrivano da donne che sono state considerate, a parte Marie Curie, delle semplici assistenti di ricerca.

Baci a tutti

Eretica

Antiautoritarismo, Pensieri Liberi

Ci colpirà il fall-out di 2500 esplosioni radioattive

Mentre continuo a studiare per costruire la mia ambientazione di un futuro distopico post apocalittico trovo questo e già sapevo delle sperimentazioni tra atomica e bombe all’idrogeno ad opera di vari paesi ma non pensavo fossero così tante.

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Pensieri Liberi, Scrittura

Genere fantastico: appunti critici

Mi è stato suggerito di approfondire l’origine del genere fantastico in letteratura e come se dovessi preparare un esame ho iniziato a recuperare tutto ciò che conosco e che avevo già letto in materia. Pare che il genere abbia un pubblico corposo e a mio modo ne facevo parte fintanto che mi affascinavano le letture di Kafka, Edgar Allan Poe, Lovecraft, Mary Shelley, fino ad arrivare a quelli più attuali che tentano di proporre storie ispirate ai modelli dell’horror gotico o del fantastico ottocentesco. Quelle opere avevano una ragion d’essere in un’epoca in cui tutto faceva pensare che il progresso scientifico avrebbe condotto in luoghi talmente oscuri da giustificare paradossi come quello di Frankenstein. Era anche il momento in cui determinati scrittori si dedicavano all’occultismo e andava di moda non solo affidarsi ad una medium per parlare con i deceduti ma immaginare che qualcosa oltre la morte potesse ferire le persone vive. Le storie da incubo descritte per esorcizzare determinate paure diventavano un modo per contrapporre il racconto fantastico alle credenze popolari e ai pregiudizi di tanti ignoranti. Era un esercizio favoloso che riusciva ad affascinare i lettori prendendoli in giro, abilmente, per esempio con la creazione del Necronomicon ideato da Lovecraft.

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Pensieri Liberi, Personale/Politico, R-Esistenze

La pausa estiva

Le cose vanno a rilento. Attendo che l’assistente sociale mi comunichi il giorno in cui potrò iniziare il reinserimento socio lavorativo. Nel frattempo provo a prendermi cura di me stessa, della casa, della persona che vive con me. Per sopportare il caldo verso acqua sui capelli, le gocce scivolano fin sulle spalle, sulla schiena, così riesco a sopravvivere. Studio per documentarmi e cerco di immaginare qualcosa da scrivere, una distopia in cui inserire gli elementi di cui voglio parlare. Nel frattempo ho inviato un racconto a una casa editrice che ha risposto positivamente e ho firmato il primo contratto per un ebook che sarà pubblicato da loro, non so quando. Sto scrivendo un’altra storia, surreale, al limite dell’assurdo, spero di potervela fare leggere prima o poi. Nel frattempo provo stanchezza, sentimenti contrastanti, probabilmente c’entra il caldo e non riesco a pensare lucidamente come vorrei. Mi occupo di tutto ma vorrei solo dormire a volte e non so se questo è bene. La mia alimentazione è regolare, non mi concedo le abbuffate tipiche dei miei disturbi alimentari, la depressione si fa sentire solo a volte, quando il pessimismo mi assale e non vedo altro che buio davanti a me. Eppure ho fatto passi avanti e forse devo solo attendere che questo periodo di pausa estivo trascorra per poter riprendere i contatti, per sentirmi di nuovo energica e attiva e in questa fase è più probabile sia meglio che dedichi tempo alla formazione e alla documentazione. Volevo dirvi che sto bene e che anche grazie a voi continuo a resistere. mi piacerebbe sapere come state, come sta ciascuno di voi, mi piacerebbe ricevere vostre notizie ma il silenzio è probabile sia dato dalla pausa estiva. Perciò vi auguro una buona estate e spero di poterci risentire presto. Un abbraccio

Eretica Antonella   

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Pensieri Liberi, Personale/Politico, Scrittura

Non sono sparita: mi sto documentando

Da giorni leggo, ascolto, guardo, cucino, sistemo, mi faccio tante docce perché non voglio accendere il condizionatore, porto calze che mi aiutano nella circolazione, altrimenti i piedi gonfiano, attendo notizie dall’assistente sociale per capire quando potrò iniziare il reinserimento socio lavorativo, prendo i farmaci, esco solo se necessario perché il caldo mi uccide, quello di Firenze ancora di più. Per cercare di realizzare uno scenario per un libro ho cominciato a leggere di geologia, terra, cosmo, stelle, terremoti, vulcani, placche, saprà Salvini che la placca africana spinge verso nord contro quella euroasiatica a colpi di 6 centimetri all’anno? Se li ritroverà sotto casa comunque dato che per il disastro ambientale c’è parte del sud desertificata e la gente ha fame e vuole mangiare. Ho letto di combustibili fossili, di energie alternative, di effetti da radiazioni, di quello che accade all’atmosfera, il buco nell’ozono, di quanto resta da vivere alla stella che chiamiamo sole, ho letto di rifiuti, di deforestazioni e cementificazione di letti di fiumi e aree che finiranno sott’acqua. la natura riprende ogni pezzo che gli abbiamo tolto. ho letto di ghiacciai, di glaciazione e scioglimento, di superficie marina che aumenta di un tot all’anno e di coste che saranno travolte, ho letto indagini accurate e approvate dai pari, quegli scienziati che ad ogni pubblicazione scientifica danno l’approvazione perché certi delle cose dette, non solo in teoria, ma per gli esperimenti fatti, con una causalità ed effetti previsionali incidenti. ho letto di fisica, meccanica quantistica, di entropia e indeterminazione, di macchine e intelligenze artificiali, ho capito il perché alcuni scrittori di fantascienza sono o erano fisici, poiché delusi da un certo dogmatismo che gli impedisce i vedere oltre. quindi scrivono fantascienza, non senza poggiare le invenzioni su dati reali. ho rivisto vecchi film basati su sceneggiature che parlano di disastri e maremoti, terremoti e onde anomale, di elettromagnetismo e sole che sputa raggi ultravioletti senza che possiamo filtrarli (non basta una crema solare per questo). ho letto di intere specie estinte, di fossili e altri disastri e di tante donne che lottano per impedire la colonizzazione della terra, ecofemministe o come volete chiamarle. Di come gli allevamenti intensivi e le colture per nutrire gli animali da macellare stanno distruggendo il pianeta, perché serve tanta terra, deforestata, dunque c’è più produzione di biossido di carbonio che non può più essere assorbito dal mare perché anche i pesci muoiono, così come intere barriere coralline.

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Culture, Pensieri Liberi

Cosa succede dopo che hai finito di scrivere il tuo libro?

Mi è stato chiesto di parlarne e vi dico quello che so sulla materia. Non sono una professionista ma vi spiego quel che so sul mondo editoriale. Su quello che si intende per correzione bozze e per l’editing, sull’impaginazione, la grafica e la copertina.

Se hai scritto il tuo bel libro, dopo aver fatto le correzioni che ti suggerisce il tuo programma di videoscrittura, hai alcune possibili opzioni. La prima: componi due cartelle con una sinossi e descrivi in alcune pagine la trama del libro e perché dovrebbe interessare quella tale casa editrice, se conosci un indirizzo mail cui postare e se la casa editrice è aperta ad accettare manoscritti. Non spedire il manoscritto per posta tradizionale perché cestineranno tutto. Il cartaceo non funziona. Invia e attendi. Se dopo sei mesi non ti rispondono significa che non gli piace e devi considerarlo un no. Ci sono case editrici che ti chiedono dei soldi per editing o analisi del testo. Non è detto che lo apprezzeranno ma ad un determinato costo ti diranno cosa c’è di giusto o sbagliato nel testo che hai scritto. Mi raccomando di analizzare sempre i cataloghi delle case editrici e di capire se il tuo testo è compatibile con le loro pubblicazioni.

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Affetti Liberi, Autodeterminazione, Pensieri Liberi

Analfabetismo emotivo

Vorrei parlarvi di analfabetismo emotivo. In una relazione monogama, tra intrecci e dipendenze di solito si cresce insieme oppure no. Capita spesso, lo so perché in tante me l’avete raccontato, che lui tradisca con un’altra e che lo dica, racconti per scaricarsi la coscienza, perché non è in grado elaborare la cosa e lascia fare a te tutto il lavoro, ti consegna un suo fardello, per senso di colpa o qualunque altra ragione, come se non ammettesse contraddizioni, come se non sapesse gestirle, egoisticamente ti consegna una ferita. La scelta adulta, matura, sarebbe di tenerti il senso di colpa o la contraddizione, di gestirla per conto tuo, senza ferire l’altr@. Perché ferire l’altr@? Di solito perché si chiede assoluzione, o si pretende una punizione, salvo poi lamentarsi quando ne ricevi una. Perché la gestione adulta di una relazione non dovrebbe prevedere che tu usi l’altr@ per qualunque motivo utilitaristico ed egoista.

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Antisessismo, Autodeterminazione, Culture, Il Femminismo secondo la Depressa Sobria, Pensieri Liberi, Personale/Politico, R-Esistenze

Debito storico? No. Solo un po’ di etno/antropologia.

In Sicilia, in ogni paese c’è uno scemo – ‘u babbu ro paisi[1] . In alcuni ce ne sono anche due o addirittura tre. La colpa è sempre stata delle madri. Qualunque fosse il difetto: genetico, fisico, estetico, il reclamo si porgeva sempre all’origine della fabbricazione. Spesso era motivo di abbandoni e separazioni. Spesso le donne venivano “schifiàte”[2] dai mariti e dalle loro famiglie. Le regole per avere un figlio sano venivano imposte da una mentalità abbastanza comune. Le donne durante la gravidanza:- dovevano mangiare qualunque cosa compresa nel loro campo visivo o di cui avessero la voglia;
– non dovevano vedere o fare cose che potevano causare loro spavento, paura (niente horror, thriller, gialli);
– non dovevano provare shock, emozioni forti;
– non dovevano essere coinvolte in litigi, discussioni;
– non dovevano fare troppi sforzi fisici, quindi niente sesso.

La questione del cibo, nel meridione, è – in generale – abbastanza complessa. In Sicilia i cattivi raccolti, la fame, hanno alimentato un pregiudizio che in tempi diversi tornava certamente utile alle donne gravide. Se non mangiavano, appunto, tutto quello che vedevano o di cui solo avevano voglia, era certo che poi avrebbero partorito figli con delle macchie talvolta mostruose. Le concentrazioni di melanina a volte erano anche esteticamente repellenti (se unite a strati di pelle ispessita), specie quando riguardavano grosse parti del volto. 

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Culture, Pensieri Liberi, Personale/Politico, R-Esistenze

Sangue pazzo: la carnalità palermitana

Di questo parlo anche nel mio ultimo libro.

Il sangue brucia. Ma non si spegne con l’acqua. Mi ha colorato i capelli di rosso e mi ha fatto la pelle debole al sole. Il sangue di Sicilia non finisce mai. Se non è abbastanza, arriva quello di riserva. Tenuto al fresco. In cantina. Tra le bottiglie di vino. Rosso pure quello.

Mia nonna ha attraversato un oceano di sangue. Lo sforzo era quello di una che remava. Invece vedeva solo le sue sorelle morire.  La nave ne pretese cinque in tutto, a pagamento di un viaggio all’incontrario. Dal Brasile alla Sicilia. La terra asciutta chiedeva indietro i suoi figli.

Carmela era l’erba cattiva. Sopravviveva a tutto. Sangue pazzo. Così la chiamava suo padre. La voleva curare con le sanguisughe, ‘che le vene erano troppo piene. Per questo il rosso le uscì dalla testa.

Nell’isola il sangue andava e veniva. Un po’ partiva e un po’ tornava. Anche mio nonno era arrivato in America. Non la stessa. Era quella dove faceva più freddo. Dove la pelle più scura meritava un soprannome. Per tutti era Black Man. Al battesimo soltanto Don Totò.

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Cerchi manuali su come finisce un amore? Eccolo qui!

Da un paio di giorni vi straccio le ovaie con tutte le mie beghe autocommiseranti. Poi ho chiuso il computer, ho cercato un audiolibro su come rinascere dopo che finisce un amore e giusto mentre ascoltavo un tale che non sa cosa sia la disoccupazione o la disabilità mi sono resa conto di quanto sono caduta in basso. Non mi è permesso. Sto assumendo una terapia contro la depressione, non posso permettere di mandare tutto in malora, amore finito o non finito amore un cazzo. C’è la mia vita in ballo e dunque vediamo cosa c’è da fare.

Primo: ripassare il tono di rosso sui capelli perché il grigio dà sempre l’idea di una pallida creatura della notte, un po’ un fantasma nel mio caso giacché la mia pelle è decisamente chiara. Dunque usiamo toni da battaglia. Rosso per i capelli e nero per le unghie, di nuovo. Poi basta nascondere il muso sotto il lenzuolo. E’ ancora giorno e il sole brilla. Devo sicuramente uscire di più, una passeggiata oggi, una domani, una dopodomani e passando per negozi magari chiedere se hanno bisogno di una mano, una cosa tipo cercare un lavoro ma non dando l’idea che ti sia indispensabile perché i datori di lavoro sentono la puzza di miseria lontano un miglio, ci sono già passata, e quando la sentono o ti offrono di ripulirgli il cesso a un euro l’ora oppure ti cacciano perché non sei in tono con i colori che ha scelto per il brand.

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Pensieri Liberi, Personale/Politico

Compassione

quello che sento adesso è compassione

mi compatisco cercando di non mollare anche se so che la mia scrittura non sarà mai ammirata o abbastanza venduta da permettermi di essere indipendente ed è l’unica cosa che so fare e neanche tanto bene

a volte penso che i like siano segno di compassione ed altre che non dovrei dare importanza al riflesso di me stessa

Lui sta andando via e anche se mi ha fatto male non so come farò senza

mi sembra così strano a volte sentirmi priva di esistenza

mi si può attraversare e intendo che l’immagine che vedo è spettrale

forse dovrei rassegnarmi al fatto che per me è autunno e inverno insieme

forse dovrei dire a me stessa la verità smettendola di compatirmi

sono già morta

non serve che io resti legata a questa terra a lungo

respirare è uno sforzo immenso

buona serata