Antiautoritarismo, Personale/Politico, Salute Mentale, Violenza

Torture in pronto soccorso: si fa per il Tuo bene!

Mi hanno trasportata alla svelta, avvolta in un fagotto che doveva sostituire il pigiama umido di urina. L’infermiera ruba il fagotto e mi lascia nuda, alla mercé di sguardi estranei, senza tende di protezione e con abbondanti passanti per il corridoio. Porta aperta, spettacolo garantito. Ho chiesto un lenzuolo e una coperta.

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Culture, Ricerche&Analisi, Violenza

Uomo bianco salva donna nera: il recupero istituzionale che maschera razzismo

Avete presente il precedente post sul reality di polizia e body cam che invisibilizza le vittime di violenza domestica? Scorrendo tra i video ne ho finalmente trovato uno in cui la vittima è presente. Indovinate un po’? È afroamericana è l’uomo da cui è stata protetta era il suo ex ucciso nel corso dell’intervento poliziesco.

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Culture, Ricerche&Analisi, Vedere, Violenza

BodyCam e reality polizieschi: come cancellare le vittime e incensare i salvatori

Se date un’occhiata ai reality più in voga negli Stati Uniti noterete che si occupano di interventi delle polizie che, per loro stessa ammissione, sono più rischiosi quando si tratta di violenza domestica.

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Antisessismo, Culture, R-Esistenze, Ricerche&Analisi, Violenza

#GiuliaCecchettin e il negazionismo della destra

“Negazione del problema sistemico della violenza di genere, strumentalizzazioni politiche su un femminicidio, editoriali paternalisti scritti da uomini che pretendono di insegnare come comportarsi alla sorella di una ragazza uccisa: buongiorno dai quotidiani della destra” Scrive https://twitter.com/stanchezzaa e ha ragione.

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Antisessismo, Culture, La posta di Eretica, Ricerche&Analisi, Violenza

Famiglie dei carnefici: uomini denunciano per questioni d’onore

Lei scrive:

Cara Eretica, vivo all’estero e sto seguendo un’inchiesta televisiva che fa parlare i familiari dei carnefici per capire come hanno reagito, se sapevano, se potevano prevenire con denunce o metodi educativi diversi. Non mi piacciono alcuni toni sensazionalistici ma trovo interessante un dato: di decine di famiglie intervistate solo un paio raccontano di avvisaglie sottovalutate, pochi confidano la responsabilità familiare nel trasmettere modelli violenti e misogini, poche le madri che hanno reso noto di conoscere azioni criminali dei figli maschi, tanti i padri che non riconoscendo la propria responsabilità educativa hanno preso immediatamente le distanze dei figli per difendere l’onore della famiglia ovvero il proprio.

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Antisessismo, Comunicazione, Critica femminista, Recensioni

L’invenzione di Dracula e altri miti misogini e sessisti

Una delle storie che viene citata sul libro Mostruoso Femminile è quella di Mercy Brown, ragazza morta in New England, a Exeter nel Rhode Island. L’ultima di una serie di vittime morte nella sua famiglia per tubercolosi fu ritenuta responsabile del contagio del fratello che per esorcizzare il male bevve una pozione fatta di organi della sorella. Mercy fu trafitta, da ciò che si narra, con un paletto e poi ridotta in cenere. L’ignoranza in materia di contagio sulla consunzione (ingerire organi di una malata non era il massimo per evitare la tubercolosi) e quella sui gradi di decomposizione di un cadavere fece ritenere che i gas esalati dal corpo fossero giudicati un “gemito” e che la crescita di capelli e unghie (al ritrarsi della carne continuano a crescere dopo la morte per un breve periodo) rappresentassero la prova che la ragazza fosse in realtà una non-morta, una vampira contagiosa e dispettosa che dopo essere crepata per malattia doveva perfino essere impalata e punita al suono di molti Amen.

Ci sono vari casi della cronaca ottocentesca tardo europea che sono contrassegnati da simili pregiudizi, alcuni risalenti ad epoche lontane e territori orientali in cui si davano i morti in sacrificio a vari Dei per evitare che la loro sfortuna si abbattesse sui parenti in vita. Nelle nostre zone puritane invece capitava di seppellire vive alcune persone in coma. Cosa che creò l’abitudine di collegare un campanellino alla bara, nel caso il morto volesse segnalare la propria vitalità. Per i vampiri invece, responsabili di tutti i mali del mondo, si preferiva fissarli al terreno con il paletto, per evitare che andassero in giro indisturbati, poi si poneva la lapide in fondo per bloccare corpo e testa della persona deceduta.

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Culture, Recensioni, Satira, Scrittura

Il rombo di Gunter Grass

Dopo aver letto un sacco di libri di fantascienza ho deciso di riprendere in mano dei libri che avevo letto quando ero adolescente. Non erano libri semplici ma mi piacevano e probabilmente non ne compresi il senso appieno ma leggevo di tutto e quindi mi era capitato anche di leggere di Gunther Grass. Oggi ho finito di leggere anzi di rileggere La ratta che parla di un futuro post apocalittico in cui solo i ratti sopravviveranno agli uomini che faranno di tutto per autodistruggersi. Nel romanzo c’è questo dialogo ipotetico tra un uomo che rimane intrappolato nello spazio e assiste alla fine della terra ma è in comunicazione con un ratto che gli spiega esattamente come sono andate le cose. Io non so se conoscete questo autore che peraltro è anche un premio Nobel ma il suo modo di scrivere è complesso e lui utilizza un sarcasmo che è veramente micidiale e che gli è costato parecchio perfino l’emigrazione quando pubblicava testi che contestavano tutto quello che aveva fatto la Germania e i modi autoassolutori che i tedeschi impiegavano culturalmente per rimuovere tutto ciò che avevano fatto di sbagliato. Una delle basi culturali della Germania che lui prende perennemente per il culo e quella fondata sulle favole dei fratelli Grimm che secondo lui sono assolutamente antifemministi, misogini, continuando a proclamare l’idea dell’esistenza di una vecchia strega la cui fine è quella che piaceva tanto a certi nazisti: ovvero bruciarla nel forno. Sto rileggendo adesso Il rombo che è una satira feroce delle faccende relative allo sviluppo storico e culturale del patriarcato e con sarcasmo narra di un pesce che dal neolitico in poi usava dare consigli ad un pescatore per portare avanti la causa della virilità maschile. In epoca più moderna il pesce si rende conto che questi uomini continuano ad essere dei frignoni e a portare alla rovina ogni loro piano e decide di schierarsi dalla parte opposta facendosi catturare da tre femministe che non accettano i suoi consigli paternalistici per un presunto ritorno in auge del matriarcato ma lo sottopongono, assieme ad una enorme schiera di gruppi femministi, ad un processo esilarante in cui si ripercorre la storia di uomini dipendenti dalla prima donna descritta con tre seni e la storia successiva in cui le varie fazioni femministe tentano di capire se solo la trisenita’ potrà dare valore al matriarcato. Non si riduce ovviamente tutto a questo ma c’è una descrizione veramente divertente sul mondo variegato femminista e sul paternalismo bieco di certi consiglieri che per l’appunto meriterebbero un processo invece che l’ascolto. Non posso descrivervi tutto perché l’uso delle parole così come la descrizione di ogni cosa per questo scrittore è veramente unica ma posso dirvi che rido da stamattina e ancor di più rido leggendo questo ulteriore libro che vi consiglio augurandovi una buona serata.

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Autodeterminazione, Pensieri Liberi, Personale/Politico, Precarietà, R-Esistenze

Cronache postpsichiatriche: il valore di una donna “usata” e i primi studi di genere

Autobiografia, ricordi a margine.

18 anni fidanzata, 19 incinta, vent’anni madre e sposata, 21 anni separata e in attesa di divorzio che al tempo arrivava dopo tre anni.

Svegliarsi un giorno e scoprire che il valore di una donna diminuiva con il numero di penetrazioni subite o partecipate. Più uomini erano stati nella tua vita e più scadeva il tuo valore. Diciamo che dapprincipio, quando eri illibata, valevi 10. Alla prima pomiciata valevi già 9 e mezzo. Se la pomiciata avveniva da svestita diventava un 9 standard. Avendo avuto un rapporto sessuale completo il mio valore scendeva a 8. Mi salvava il fatto che fossi ancora giovane altrimenti sarebbe stato peggio. Volendo truccare la bilancia il mio ex marito dichiarò di essere stato il primo. Per suo volere il gradimento salì ancora a 9. A quel punto la scala di valore si fermava. Una donna sposata non si valuta. Ella semplicemente appartiene. Se c’è uno che l’ha voluta sposare varrà senza dubbio qualcosa. Diversamente la chiameremo zitella e varrà 0 senza ombra di dubbio. Perché il valore di una donna è sempre stato misurato secondo il pallottoliere stronzo del maschio di turno.

Divorziata e per di più madre raggiunsi il punteggio di un 6 e qualcosa, forse 6+ a voler essere magnanimi, nel giro di poco. A quel punto mi arrivavano strane proposte di matrimonio. Avanzò pretese un vedovo cinquantenne con tre figli. Io avevo 21 anni, tenetelo bene a mente. Poi mi venne a trovare la madre di un figlio quarantenne invalido: “ma sai, lui prende la pensione e se peggiora ti lascia ricca… perché non ci pensi su?”. E io, sempre ventunenne, guardavo quella donna con umana comprensione. Capisco il fatto di voler delegare la cura del figlio a un’altra, ma perché proprio a me? Semplice: perché dovevo reputarmi fortunata di essere al centro di simili attenzioni. Quando si avvicinò un signore sulla sessantina che voleva una badante/moglie, ma senza sposarmi perché i figli non avrebbero volentieri condiviso l’eredità, dissi che la bottega era chiusa. Qui non si vende e non si compra niente. Sarò casta fino alla morte. Valore della castità indecifrabile, sempre meglio che accudire e far seghe a vecchi per quel minimo di riconoscimento sociale che ne poteva derivare. Era tutta una questione di status.

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Ragazze siate libere: non è mai colpa della minigonna!

Ma cosa devono leggere i miei poveri occhi. Con tutta la mia solidarietà alle studentesse in minigonna.

I pregiudizi sono duri a morire così come la cultura sessista che colpevolizza le donne per l’atteggiamento molesto di maschilisti stupratori. Il fatto è che siamo abituate a questo genere di victim blaming. E’ sempre colpa nostra. Siamo noi le tentatrici, quelle che si portano addosso il peccato originale. E se pensavate che la questione fosse chiusa in realtà i fatti dimostrano che non è così. Se nelle scuole, luogo in cui si dovrebbe insegnare una cultura diversa e antisessista, si producono gli stessi stereotipi è da lì che dovrà iniziare la nostra lotta.

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Antisessismo, Autodeterminazione, R-Esistenze

Uccisa perché certi uomini pensano di possedere e poter “aggiustare” le donne

Assassino. Ed è un delitto dovuto anche al pregiudizio contro le persone trans. E ancora stiamo a discutere sul fatto che sia necessaria una legge contro l’omo/transfobia e nel rispetto delle identità di genere.

Dice che la sorella era “infetta”, mentre i media continuano a definire il ragazzo della vittima una “lei” quando si tratta chiaramente di un Lui. Manco fosse una malattia, con buona pace delle culture omofobe, transfobiche, patriarcali e dell’integralismo di certi cattolici.

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Padri tutti cattivi? Retorica che ci riporta alla madre in tempo fascista

Premiazione della miglior madre fedele alla patria

 

In questi giorni si è tanto parlato del padre che ha ucciso i figli per vendicarsi dell’ex moglie. La stampa ha deciso che lui è la vittima. Non si parla dei figli uccisi ma della cattiveria della ex che ha osato separarsi e tentare di andare avanti con la sua vita. A parte alcuni articoli critici ed equilibrati che hanno parlato della questione sono circolate le solite generalizzazioni che pongono i padri che desiderano continuare ad avere una relazione con i figli dopo la separazione tutti nello spazio dei violenti. La retorica è sempre la stessa: se chiedi di stare con tuo figlio sei un violento. Lo dicono alcune persone che criminalizzano in generale i padri e che considerano l’affido condiviso come una bestemmia che lede il diritto proprietario delle mamme santissime.

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Antiautoritarismo, Autodeterminazione, Critica femminista, R-Esistenze, Recensioni

Le sex worker violentate dalle donne che non le ascoltano

[Mantra abolizionista: ho detto che voglio salvare le sex workers. Non ho mai detto che voglio ascoltarle]
 

Oggi mi sono ritrovata a vedere un episodio (il sesto) della terza stagione della serie danese Borgen. Parla di una donna che fa politica e che attraversa il mondo delle istituzioni a partire da posizioni di sinistra. Nella serie parlano di moderati ma in realtà le posizioni politiche sono a sinistra del partito laburista che è un gruppo di potere che si alterna alla destra nelle mansioni di governo. In ogni caso, che si sia d’accordo o meno sulle posizioni politiche descritte e vissute dalla protagonista, di nome Birgitte, tra i temi sviscerati, e si parla di questioni ambientali, di accoglienza e multiculturalismo contro l’avanzare delle destre xenofobe, di diritti per le coppie gay e diritti delle donne, di antiautoritarismo e antifascismo, viene raccontato anche del conflitto tra conservatori che paternalisticamente vorrebbero proibire a tutte le donne di prostituirsi e sex worker che chiedono diritti e riconoscimento della propria autodeterminazione.

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La legge contro la violenza di genere? Un’operazione di pinkwashing!

Ieri il grande annuncio da parte del governo per aver approvato una legge in cui sostanzialmente si allungano pene carcerarie ma nulla si fa per la prevenzione. Per analizzare il contenuto della legge ho usato questo materiale inclusi gli emendamenti (in assenza del testo completo). Quello che emerge è che si tratta di una mera operazione di pinkwashing, un’operazione di facciata forse per tentare di soccorrere parti governative impacciate e in difficoltà dopo aver in parte istigato una violenza verbale inaudita contro le donne che dicono di No. Continua a leggere “La legge contro la violenza di genere? Un’operazione di pinkwashing!”

Antisessismo, Autodeterminazione, Critica femminista, R-Esistenze

Salvini paternalista ci dice come devono essere le donne (per piacergli)

In un post sulla sua pagina facebook Il ministro Salvini ci dice quali sono le donne che gli piacciono, ovvero quelle in divisa (che forse eseguono i suoi ordini?). Comunque sia, a prescindere da quel che sono e rappresentano le donne fotografate (saranno state informate del paragone cui sono state sottoposte?) le vuole obbedienti, non ribelli e poi chiama Carola Rackete “delinquente”. Il punto è che è stata scagionata e darle della delinquente non capisco come possa dare credibilità ad un politico che non sa più che cosa raccontare per tirare acqua al suo mulino.

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Antiautoritarismo, Autodeterminazione, R-Esistenze

Irlanda- La Sex Workers Alliance si è dichiarata “inorridita” in seguito all’incarcerazione di due prostitute, una delle quali incinta.

Articolo in lingua originale QUI. Traduzione di Luca del gruppo di lavoro Abbatto i Muri.

di Laura Lynott

La Sex Workers Alliance si è dichiarata “inorridita” in seguito all’incarcerazione di due prostitute – una delle quali incinta.

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