Personale/Politico, R-Esistenze, Salute Mentale

Effetti collaterali

Una delle cose che non dicono delle terapie contro la depressione è quella che riguarda gli effetti collaterali. Vero che si cancella ogni proposito autodistruttivo e negativo ma altrettanto vero che per me le terapie coincidono con una discreta perdita di lucidità che recupero solo in tarda giornata, quando il rilascio prolungato delle benzodiazepine mi lascia un minuscolo margine per farmi riflettere sul mio stato.

Vediamo: Riesco a malapena a scrivere e per me scrivere equivale a respirare. Dimentico i pensieri e se mi sfuggono non posso scrivere un rigo, tantomeno posso elaborare letture stimolanti che per me erano facilissime da offrire a me stessa e ad altri. Dimentico le parole, anche le più semplici, e se la mia afasia mi obbliga a cercare su internet sinonimi che appartenevano naturalmente al mio eloquio si ripercuote anche sulla perdita di abilità di scrittura. Questa è una cosa che mi distrugge. Mi distrugge avere sempre la sensazione di aver dimenticato qualcosa di importante e avere sulla punta della lingua e dei neuroni parole e pensieri di cui alla lunga devo dichiarare la scomparsa.

Positivo per i disturbi alimentari è invece avere una traccia dietologica. Se perdo la strada per una crisi bulimica mi è più semplice tornare alla retta via. Questo mi fa starde bene con me stessa.

Altri effetti delle terapie: mi ritrovo a digrignare i denti. Ho perciò imparato il termine bruxismo. Sul funzionamento dei miei neuroni: ci sono momenti in cui mi sembra di arrivare all’encefalogramma piatto. Ero in grado di elaborare analisi a 360, avevo capacità di sintesi e dicevano che ero un vulcano di idee. Avevo visioni di insieme e un costante flusso creativo. Ora mi limito alla mera sopravvivenza. Sviluppo sono letture prive di complessità. Sfioro il declino cognitivo.

Gli arti risentono di contratture muscolari. Mi capita di subire movimenti inconsulti a scatti incontrollati. La sonnolenza già intorpidisce il mio corpo e il fatto che gli arti non funzionino bene mi rende ancora più invalida. Sono irrequieta, il viso si lancia in movimenti a scatti e spero di non sviluppare la tendenza a manifestare qualche tic.

Per il resto? Sto lottando per stare meglio. La strada è complicata e piena di insidie ma ho chiaro l’intento di voler stare almeno benino. Voglio camminare, sfidare l’agorafobia per guardare il sole che splende fuori. Voglio riprendere a pensare e scrivere. Spero di poterlo fare presto.

Un abbraccio

Eretica Antonella

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