Antisessismo, Autodeterminazione, Comunicazione, Critica femminista, R-Esistenze

Padri tutti cattivi? Retorica che ci riporta alla madre in tempo fascista

Premiazione della miglior madre fedele alla patria

 

In questi giorni si è tanto parlato del padre che ha ucciso i figli per vendicarsi dell’ex moglie. La stampa ha deciso che lui è la vittima. Non si parla dei figli uccisi ma della cattiveria della ex che ha osato separarsi e tentare di andare avanti con la sua vita. A parte alcuni articoli critici ed equilibrati che hanno parlato della questione sono circolate le solite generalizzazioni che pongono i padri che desiderano continuare ad avere una relazione con i figli dopo la separazione tutti nello spazio dei violenti. La retorica è sempre la stessa: se chiedi di stare con tuo figlio sei un violento. Lo dicono alcune persone che criminalizzano in generale i padri e che considerano l’affido condiviso come una bestemmia che lede il diritto proprietario delle mamme santissime.

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Antiautoritarismo, Autodeterminazione, Critica femminista, Personale/Politico, R-Esistenze

I comandamenti del Ddl Pillon: non divorziare, non responsabilizzare e non disturbare il Pater Familias

“Meglio divorziata che ragazza madre!” – disse una parente obbligandomi a fare quel che non volevo fare. Ossia un matrimonio riparatore. Aspettavo un figlio e non potevo farlo senza che venisse regolarmente riconosciuto come frutto dell’unione coniugale di un uomo, benché violento, e una donna. E’ una sintesi estremamente semplificata ma non aggiungo complessità perché quel che mi interessa è commentare alcune battute di esponenti politici a sostegno del ddl Pillon, il ddl sull’affido condiviso, i quali sostanzialmente ammettono di voler fare di tutto affinché il divorzio non sia un’opzione. Io concludo che nel caso di legami infarciti di violenza si pensa sia “meglio una donna morta che divorziata”. D’altra parte c’è chi dichiara di essere contro l’aborto e di voler riportare l’ordine sociale all’età della pietra, ovverosia al tempo in cui una donna doveva solo fare figli, pensare alla cura familiare e ritirarsi da qualsivoglia impegno lavorativo retribuito per lasciare il posto agli uomini che dovrebbero – e giuro che è stato detto questo – essere pagati di più per consentirgli un mantenimento perfetto della famiglia.

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Iniziative contro il #ddlPillon: non faccio lotte con Terf, Swerf e anti/gpa

[Come immagine scelgo l’ombrello rosso, simbolo delle lotte delle sex workers, non a caso]

Mi chiedono se parteciperò alle iniziative contro il ddl Pillon. Nella città in cui vivo c’è già stata un’assemblea partecipata alla quale avrei partecipato anch’io se stessi bene di salute. Sarei andata però solo perché so che nella città in cui abito le compagne, le sorelle, le femministe che conosco non hanno pregiudizi di sorta, non vanno per stereotipi, non sono Terf, femministe radicali trans escludenti, e non sono swerf, femministe radicali sex workers escludenti.

Condivido la lotta perché del ddl 735, leggendolo e analizzandolo da più punti di vista, non condivido niente, ma non posso dimenticare che il femminismo è intersezionale e che le lotte, tutte, dovrebbero essere condivise a partire da un punto di vista che deve essere, per l’appunto, intersezionale.

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