
Proprio nei giorni di festa, tra natale e capodanno, mi sono arrivati messaggi con richieste di aiuto, di solidarietà attiva e suggerimenti o disponibilità pratiche. Sarà perché per le feste si sta più insieme, al chiuso delle proprie case, se non hai soldi e un posto dove andare, ed ecco che esplode la violenza e in un modo o nell’altro ti mette con le spalle al muro. E’ inverno, fa freddo, se non hai un posto dove andare e non vuoi rimanere con lui che ti picchia o ti insulta o ti strattona allora ti serve un’alternativa. Mi scrivono che le operatrici dei centri antiviolenza possono non rispondere al telefono, e queste donne, ragazze, non hanno tempo per superare le procedure burocratiche prima dell’ammissione in una casa rifugio, qualora sia vicina e raggiungibile e non sia già strapiena. A volte non vogliono rivolgersi alle forze dell’ordine, non vogliono fare niente che abbia a che fare con le istituzioni, e non resta che tentare strade diverse, cercare solidarietà altrove. Più volte mi è capitato di pubblicare sulla pagina di Abbatto i Muri questi appelli e storie complicate e dolorose e da parte delle persone che leggono arriva grande disponibilità, concreta a volte o con suggerimenti.
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