La posta di Eretica, Violenza

La violenza domestica paralizzante: storia di una donna abusante

È così bella e luminosa, mai ti aspetteresti quel malessere, lo stordimento, la paralisi che ti procurerà.

Lei scrive:

Cara Eretica,

Sono contenta di leggere che ti interessa parlare di violenza tra donne perché io sono stata vittima di una donna ed è stato difficile uscirne. L’ho conosciuta tempo fa e dopo un po’ ho capito che i suoi modi non mi piacevano. Mi ha rimproverata e fatta sentire in colpa “a te piace il ca..o” e io “no, è che non mi piaci tu”.

Continua a leggere “La violenza domestica paralizzante: storia di una donna abusante”
La posta di Eretica, Violenza

Soffri di malattia mentale e denunci di subire violenza? Ti danno della bugiarda!

Lei scrive:

Cara Eretica, sono bipolare e soffro di disturbi alimentari. Il mio ex mi ha fatta soffrire per anni con violenza psicologica che ha cancellato la mia autostima. Le donne non vengono credute quando stanno bene quindi avrei dovuto aspettarmi che io sarei stata trattata anche peggio. Ho detto al mio ex che mi faceva soffrire e lui ha negato. “Non ho mai detto o fatto…” e avrei voluto un registratore per le volte in cui mi ha dato della matta e poi ha negato di averlo detto. Credo che volesse passare per quello sensibile e attento ai miei bisogni e quando mi sono rifugiata da una mia amica ha iniziato a farmi stalking dicendo che ero io a cercarlo. È davvero facile far passare per matta chi viene giudicata tale persino negli ambienti sanitari. Soffrire di malattie mentali però non vuol dire essere stupide ma è più facile per chi ne soffre subire violenza.

Continua a leggere “Soffri di malattia mentale e denunci di subire violenza? Ti danno della bugiarda!”
Antisessismo, La posta di Eretica, Personale/Politico, Violenza

Isolamento e manipolazione

Cara Eretica,

Mi sono trasferita in casa del mio compagno, su suo invito, e mai avrei immaginato cosa mi aspettava. Il trasferimento ha comportato l’abbandono di amici e parenti in una città in cui avevo solo lui. Ho cercato di fare amicizie ma lui mi seguiva e controllava e piagnucolava per il terrore di perdermi facendomi sentire in colpa se sfuggivo al suo controllo. A distanza di tempo è facile dire che avrei dovuto andarmene ma non è facile quando la manipolazione e il senso di colpa ti obbligano in una situazione che non riesci ad elaborare. Se per caso davo segni di stanchezza rilanciava, voleva sposarmi, stare con me sempre, poi si arrabbiava se il suo controllo veniva meno.

Continua a leggere “Isolamento e manipolazione”
Antisessismo, Autodeterminazione, La posta di Eretica

Gaslighting: manipolazione violenta sulla tua memoria e percezione

E’ un termine recente ma neanche tanto. L’effetto è un calo della tua autostima, della fiducia in te stessa della fiducia in te. Si concepisce soprattutto attraverso relazioni in cui lui ha il controllo o comunque aspira ad averlo. Non c’è nulla che tu possa mettere in discussione che lui ti risponde: “non ho detto questo… hai capito male come sempre”. O “ti ricordi male come sempre… ti inventi le cose… non è mai successo …”. Queste sono palesi forme di gaslithting che introducono l’esigenza del carnefice ad averla sempre vinta. Lui ha sempre ragione e se non ce l’ha ti dice che tu hai inventato tutto, sei pazza, sei smemorata, nel frattempo ti sposta le cose, ti mette a soqquadro l’ordine della tua vita, ti controlla in tutti i modi possibili. Questa è violenza psicologica ed avviene ancor di più se sei in totale isolamento, se lui ti vuole isolata o se lo sei perché impossibilitata ad uscire. Esiste una relazione manipolatoria che ti può portare a isolarti e a non uscire più. Esiste, non credete, e quando lo fai presente ti dicono che hai bisogno dello psichiatra e che bastano farmaci. Salvo non riprendere il controllo della tua vita altrimenti lui ricomincia a martellarti. Cosa fare? Il centro antiviolenza è preparato ad affrontare questo? Spero di sì. Fate sapere. C’è chi chiede aiuto.

Continua a leggere “Gaslighting: manipolazione violenta sulla tua memoria e percezione”
Antisessismo, Culture, La posta di Eretica, R-Esistenze, Violenza

Anatomia di un femminicidio

Il corpo della vittima è più ampio, non comprende solo la donna che risiede poi su un tavolo in obitorio, comprende la sua cerchia ristretta e quella più ampia. La famiglia, i figli, gli amici, le amiche, le colleghe di lavoro o di studio, tutti ne restano coinvolti. Il punto di vista di una figlia di una vittima di femminicidio è importante ed ecco la sua lettera:

Continua a leggere “Anatomia di un femminicidio”
Antisessismo, La posta di Eretica, R-Esistenze, Violenza

Violenza di genere: Fingersi morte per restare vive?

Lei scrive:

Cara Eretica,

ho una figlia che va al liceo e l’altro giorno è tornata con una novità. Mi ha raccontato che ha assistito ad un seminario sulla violenza sulle donne. Ho detto: che bello! Una scuola che parla di rispetto di genere. Invece no. Lei ha detto che c’erano due uomini e una donna, due membri delle forze dell’ordine e una volontaria di una associazione cattolica.

Continua a leggere “Violenza di genere: Fingersi morte per restare vive?”
Antisessismo, Culture, La posta di Eretica, Ricerche&Analisi, Violenza

Famiglie dei carnefici: uomini denunciano per questioni d’onore

Lei scrive:

Cara Eretica, vivo all’estero e sto seguendo un’inchiesta televisiva che fa parlare i familiari dei carnefici per capire come hanno reagito, se sapevano, se potevano prevenire con denunce o metodi educativi diversi. Non mi piacciono alcuni toni sensazionalistici ma trovo interessante un dato: di decine di famiglie intervistate solo un paio raccontano di avvisaglie sottovalutate, pochi confidano la responsabilità familiare nel trasmettere modelli violenti e misogini, poche le madri che hanno reso noto di conoscere azioni criminali dei figli maschi, tanti i padri che non riconoscendo la propria responsabilità educativa hanno preso immediatamente le distanze dei figli per difendere l’onore della famiglia ovvero il proprio.

Continua a leggere “Famiglie dei carnefici: uomini denunciano per questioni d’onore”
Antisessismo, La posta di Eretica, Personale/Politico, R-Esistenze

Contrattacco maschilista: scontro tra patriarchi

Lei scrive:

“Cara Eretica, seguo il tuo blog e ho letto gli ultimi post dedicati agli Stati Uniti. Ho pensato tante volte di scriverti ma ora posso farlo per dare un contributo, almeno spero. Vivo negli Stati Uniti, in uno degli Stati più conservatori che hanno subito ribaltato il diritto di famiglia e accolto le richieste dei Father’s right movement. Ho vissuto sulla mia pelle un’esperienza che non pensavo possibile. Sono nata e cresciuta qui, anche se i miei sono italiani e l’Italia per me è una seconda casa. Avevo fatto molti sforzi per crearmi uno spazio indipendente, soprattutto per allontanarmi da mio padre che pensava di essere Dio sceso in terra. Lavoravo, poi ho conosciuto un ragazzo, ci siamo sposati, abbiamo avuto un figlio, abbiamo divorziato. Inutile specificare i dettagli, non servirebbero o forse li immagini.

Continua a leggere “Contrattacco maschilista: scontro tra patriarchi”
Antisessismo, Autodeterminazione, La posta di Eretica, Personale/Politico, R-Esistenze

Contrattacco maschilista: un racconto privato

Lei scrive:

“Cara Eretica, sto leggendo con molto interesse la serie di post sul contrattacco maschilista e vorrei contribuire con una riflessione che riguarda la mia storia personale. Sono cresciuta con i racconti di una mamma femminista e mi sono trovata a vivere in un mondo che regrediva per mentalità e cultura. Mia madre mi ha cresciuta dicendo che avevo diritto a diventare qualunque cosa volessi. Mi ha insegnato ad aver fiducia in me stessa, ha alimentato la mia autostima senza affliggermi con sue eventuali insicurezze. Non è perfetta ma ha fatto un gran lavoro con me e le sono molto grata per tutto ciò che mi ha insegnato.

Continua a leggere “Contrattacco maschilista: un racconto privato”
Antisessismo, Autodeterminazione, La posta di Eretica, R-Esistenze, Violenza

#Iomidifendo: se lo stupro non è evidente sareste davvero tanto solidali?

Lei scrive:

Cara Eretica, la discussione di questi giorni purtroppo mi ha riportato alla mente cose poco piacevoli ma cercherò di mettere in fila riflessioni che spero siano utili a tutte. Normalmente una vittima di stupro non viene supportata da nessuno, tantomeno dalla propria famiglia. Così è accaduto a me. Mi hanno colpevolizzata tutti, perché ero ad una festa, ero ubriaca, perché gli stupratori non avevano lasciato prove evidenti, perché più spesso si tratta di credere a ciò che dice una donna e la maggior parte delle volte nessuno le crede. Né la polizia, né la famiglia, perfino le amiche.

Continua a leggere “#Iomidifendo: se lo stupro non è evidente sareste davvero tanto solidali?”
Antisessismo, Autodeterminazione, La posta di Eretica, R-Esistenze, Violenza

La cultura dello stupro mi vuole nascosta? Io non mi vergogno!

Una ragazza mi scrive di quello che le è successo e lascia a me il compito di raccontarvelo. E’ stata stuprata, poi, lo stupratore, ha diffuso un video in cui si vedeva ciò che era accaduto. Si chiama revenge-porn (lui si vendica di lei diffondendo immagini senza il consenso della donna). La ragazza ha cercato invano di far cancellare quel video, poi si è chiesta perché volesse farlo cancellare e si è accorta che in lei agivano senso di colpa e vergogna quando a vergognarsi dovrebbe essere lo stupratore. Dunque lo ha denunciato, le immagini sono diventate una prova ma, in ogni caso, dato che per i tutori dell’ordine non erano così chiare, lo stupratore è ancora lì a combattere legalmente per accusare lei di diffamazione.

Continua a leggere “La cultura dello stupro mi vuole nascosta? Io non mi vergogno!”
Antisessismo, Autodeterminazione, La posta di Eretica, R-Esistenze

Gregaria, decorativa, sollazzatrice di uomini in politica

Questa è la storia di una donna che amava molto quello che faceva, aveva degli ideali e voleva perseguirli e fare qualcosa di buono per progettare il futuro collettivo. Spinta da questi ideali si unì ad un gruppo politico che sembrava avere tutti i presupposti per favorirne la realizzazione. Un gruppo che si definiva di sinistra, con l’ausilio di ex cattodemocristiani poi diventati molto altro e persi nella dimensione dei cambiamenti di simboli e bandiere. La sinistra non era un terreno meno misogino della destra e quando si impose di inserire nelle liste nomi di donne queste erano favorite solo se economicamente indipendenti, ricche, o se mogli di funzionari di partito. Le altre diventavano gregarie, alle quali veniva assegnato il compito di curare una sezione donne che generalmente significava cura, dedizione familiare, maternità.

Continua a leggere “Gregaria, decorativa, sollazzatrice di uomini in politica”
Antisessismo, La posta di Eretica, R-Esistenze

Se muore il mio stupratore non è colpa mia

Sono assente da un po’ perché non sto benissimo. Mentre mi rimetto in sesto tento di restare ancorata alla realtà e nulla più di una vostra storia mi aiuta a farlo. Ne ricevo una che mi ha scosso molto quindi ve la propongo, affinché il passaparola sia efficace e possa aiutare altre.

Continua a leggere “Se muore il mio stupratore non è colpa mia”
La posta di Eretica, Personale/Politico, Salute Mentale

Figlia di una donna affetta da disturbi alimentari

Lei scrive:

Cara Eretica,

ti ringrazio molto per lo spazio che offri e per le cose di cui parli. Manca però qualcosa. Le conseguenze di certi disturbi riguardano anche chiunque stia attorno alla persona che ne è affetta. Mia madre, anoressica/bulimica, probabilmente senza rendersene conto, mi guardava con repulsione quando mangiavo “troppo”. Mi obbligava a fare passeggiate che compensassero il suo desiderio di controllo sul suo corpo e per estensione anche sul mio. Non voler fare attività fisica e non voler dare importanza al cibo che ingerivo per lei diventava un’offesa, la irritava e mi trattava male. Se è vero che dai figli si pretende che siano il riflesso di sé stessi allora io sono nata per dare a mia madre l’illusione di poter forgiare un’immagine corporea che avrebbe voluto per sé. La mia disobbedienza mi costrinse a riconoscere che lei aveva un problema e non voleva ammetterlo.

Quando cominciò ad affrontarlo e mi chiese scusa per avermi fatta sentire brutta e grassa non migliorò molto la situazione già tesa tra noi. Volevo solo fuggire da lei e non essere oggetto delle sue osservazioni svilenti che mi facevano sentire inutile, imperfetta, improponibile in qualunque contesto. Mi sono portata dentro queste emozioni controverse perché da un lato le volevo molto bene e la capivo perfino e dall’altro pensavo che lei fosse una figura deleteria per me. Sono diventata timida, introversa, con tendenza all’isolamento. Non mi sentivo a mio agio coi miei coetanei e questo mi ha esposto in una relazione con un uomo più grande che mi manipolava. Sono dientata una persona fragile, priva di autostima e solo dopo aver subito una violenza mi sono resa conto che mia madre probabilmente aveva vissuto le stesse cose o quanto meno simili. Era una vittima, lo ero anch’io per effetto delle sue ossessioni sul cibo e la magrezza.

Continua a leggere “Figlia di una donna affetta da disturbi alimentari”
La posta di Eretica, Personale/Politico, R-Esistenze, Salute Mentale

Figlia di anoressica/bulimica: non mi sono sentita amata

Lei scrive:

Salve, sono la figlia di una donna anoressica e bulimica. Vorrei tentare di spiegarvi cosa ha significato per me sopravvivere alla sua malattia. Sono stata causa dei chili che ha preso quando mi ha partorita e crescendo mentre lei tentava di tenere sotto controllo sé stessa teneva sotto controllo anche la mia alimentazione. Fintanto che sono rimasta longilinea, con un peso che le aggradava e le rinviava il riflesso di quel che lei avrebbe voluto essere non ho avuto problemi. Quando ho cominciato a mangiare autonomamente e mia nonna mi porgeva una merendina, lasciandomi davanti al televisore acceso ad abbuffarmi, mentre mia madre era lavorare, ho iniziato a prendere peso e ho visto negli occhi di mia madre tutto il suo disprezzo.

Dapprincipio non capivo e pensavo che lei non mi volesse bene, leggevo nei suoi occhi la delusione e talvolta l’ho accontentata accompagnandola nelle sue folli maratone per scalare qualche caloria percorrendo chilometri assieme a lei. L’adolescenza invece come tutti sanno è un momento di ribellione e per me quella ribellione è diventata poter ingrassare fottendomene di quello che pensava mia madre e convincendo me stessa che lei non mi amasse e pensando di poter fare a meno del suo amore. La sua vicinanza per me era devastante perché mi ricordava le mie debolezze e dai suoi occhi notavo la repulsione nei miei confronti o almeno così pensavo.

Continua a leggere “Figlia di anoressica/bulimica: non mi sono sentita amata”