Lei scrive:
Cara Eretica,
dopo i terribili fatti di cronaca di questi giorni che hanno come vittime donne uccise (o in gravissime condizioni) perché i loro ex non accettavano la separazione mi sono imbattuta in questi due “articoli”, uno in un giornale nazionale e uno di un giornale locale in cui c’è l’ennesimo caso di colpevolizzazione della donna per qualsiasi cosa faccia al di fuori dell’essere una dedita madre e moglie. Non parlerò dei commenti, che sono sempre abominevoli, ma vorrei far notare quanto questi pseudogiornalisti abbiano messo in cattiva luce una persona che vuole semplicemente divorziare dal marito e farsi la propria vita. In questi scritti la donna viene costantemente additata (“lascia il marito perché vuole tornare a divertirsi”, “vuole rifarsi una vita e godersela un po’ di più”) mentre l’ex marito (ai domiciliari per stalking) è quello che passa i weekend in famiglia e quando scopre che “l’amato bene” non passa le sue giornate solo “tra casa e lavoro” ma “si dà alla pazza gioia”, “come da copione” (espressione scandalosa per descrivere dei reati) comincia a stalkerare e minacciare lei e tutte le persone che la donna ha intorno.
Quindi la notizia scandalosa è che una donna voglia vivere e fare le sue cose mentre l’ex marito passa del tempo con i figli nel weekend.Continua a leggere “Quando lo stalker viene descritto come fosse un innamorato ferito”