Antisessismo, Autodeterminazione, La posta di Eretica, R-Esistenze

Gregaria, decorativa, sollazzatrice di uomini in politica

Questa è la storia di una donna che amava molto quello che faceva, aveva degli ideali e voleva perseguirli e fare qualcosa di buono per progettare il futuro collettivo. Spinta da questi ideali si unì ad un gruppo politico che sembrava avere tutti i presupposti per favorirne la realizzazione. Un gruppo che si definiva di sinistra, con l’ausilio di ex cattodemocristiani poi diventati molto altro e persi nella dimensione dei cambiamenti di simboli e bandiere. La sinistra non era un terreno meno misogino della destra e quando si impose di inserire nelle liste nomi di donne queste erano favorite solo se economicamente indipendenti, ricche, o se mogli di funzionari di partito. Le altre diventavano gregarie, alle quali veniva assegnato il compito di curare una sezione donne che generalmente significava cura, dedizione familiare, maternità.

Non erano uomini che si mettevano in discussione e nessuno di loro cedeva il trono che conferiva potere e leadership. I partiti retti da uomini non hanno mai affrontato la misoginia insita nei loro gruppi. Le donne si accontentavano di briciole e spesso, con l’illusione di poter contare qualcosa, diventavano soltanto dame di compagnia per parlamentari lontani da casa, in trasferta nella capitale o nei capoluoghi. Donne che venivano invitate a cena da uomini di successo, invitate a prendere parte a conferenze per poter entrare nei loro letti, tutto in modo subdolo, senza mai pronunciare il termine molestia.

Le dame di compagnia erano quelle che scrivevano discorsi per gli uomini in carriera, poi sfarfallavano appresso al leader di turno per ottenere spazio, voce, possibilità di esprimersi, infine venivano scaricate quando subentrava una donna più giovane e facilmente manipolabile. Le lamentele sulle molestie non venivano ascoltate e quando venivano proferite, nei confronti di queste donne, iniziava un mobbing perverso che le spingeva ad abbandonare.

Nessuna metteva in discussione il fatto che alle donne venissero dati incarichi minori, ministeri senza portafoglio, tipo quelli sulle pari opportunità. Assessorati alla famiglia o alle questioni sociali, ai giovani o all’educazione scolastica nei comuni e nelle regioni. Di fatto queste donne non potevano dire o fare nulla di fondamentale se non presentarsi in campagna elettorale per decorare il palco dei comizi dei leader maschili e dare l’alibi della presenza femminile che lasciava intendere il fatto che quel partito non era maschilista, figuriamoci.

La donna di cui parlo era davvero in gamba e aveva intuizioni meravigliose, quando non veniva sacrificata sull’altare delle contrattazioni per le candidature di sostegno al vero e unico uomo che doveva essere eletto. Divenne una porta voti, inconsapevole dapprima, poi tentò di risalire la china e si ritrovò a ricevere lingerie in regalo dal deputato tal dei tali e la promessa di un favoloso rapporto anale da un altro deputato famoso per essere un donnaiolo fascinoso. Lei pensò che non ci fosse nulla di male, in fondo era adulta, in certi casi consenziente, fintanto che non si ritrovò ad essere stalkerizzata da un altro deputato, cattolicissimo e con moglie e figli, che la toccava e la tastava di continuo e perfino in presenza di altri. Quando lei lo fece notare il mobbing divenne l’arma comune per estrometterla da tutto. Lui disse che se lei era andata a letto con tizio e caio non capiva perché non potesse fargli un pompino. In fondo cosa le costava? Sarebbe stata ripagata bene, lasciando intendere che le avrebbe conferito incarichi e quant’altro per ripagare il favore. E dire che lei aveva già fatto seghe controvoglia a uomini privi di talento politico, la cui unica caratteristica utile era il fatto di essere maschi. Ne aveva ricavato ben poco e c’era soprattutto il fatto che le altre donne presenti non erano per nulla solidali. Ciascuna coltivava il proprio orticello. Accettava di diventare amante di qualcuno per poter entrare nella cerchia protetta delle decisioni amministrative. Rivendicava il ruolo di moglie del funzionario di partito per accedere alle posizioni più vantaggiose nelle liste in tempo di elezioni. Rivendicava il ruolo di figlia del leader XY per portare avanti cause maschiliste.

Quando la donna di cui parlo capì che tutti i miti erano crollati, che gli uomini stimabili non erano altro che segaioli o egocentrici che vantavano prodezze sessuali con le dipendenti, perdette fiducia nella politica, nella sua capacità di poter produrre un cambiamento, di poter confidare in altre donne per poter fare qualcosa di buono per le questioni di genere. Dopo il mobbing denunciare una molestia non è particolarmente indicato perché il partito usava altre donne per fare loro dichiarare menzogne del tipo “lei non era efficiente ed è stata cacciata e quindi vuole vendicarsi”. Tutte donne che sorreggevano e spompinavano il maschilismo per poter ottenere una prima pagina in qualche misera occasione.

La politica dei movimenti extraparlamentari non era poi così diversa. C’era il leader carismatico e le donne che lo scopavano e che potevano ambire ad una considerazione più degna nel gruppo, diversamente eri una outsider, un pesce fuor d’acqua, una cagna randagia, senza possibilità di avere voce in capitolo salvo che forse per il menù da preparare nelle cucine di un centro sociale per un evento di raccolta fondi per quella o la tal altra causa.

Questa donna infine decise di scrivere una lettera a tutti gli uomini che l’avevano delusa e sapete cosa risposero? Alla meglio che l’avrebbero denunciata per diffamazione. Alla peggio con minacce dandole dell’Infame. Lei mi chiede qual è il luogo migliore per poter fare qualcosa di buono per la società e le spiego che dovrà confidare in sé stessa e che potrà dedicarsi alla causa che predilige con un gruppo di pressione esterno che può portare benefici in termini culturali. Le dico che può cercare di fare qualcosa perché cambi il linguaggio e la mentalità maschilista e che se quello è l’impedimento maggiore affinché una donna possa fare del suo meglio nella società allora è il maschilismo, nel mondo, nei partiti, nei movimenti, che dovrà combattere. Individuare un nemico è già qualcosa. Unirsi a chi la pensa allo stesso modo produce forza, perché da quella che si pensa essere una debolezza nasce l’unione di esperienze e dunque forza sociale e cambiamento. Le ho parlato della campagna Tutta Colpa Mia e lei mi dice, scoraggiata, che però non raggiunge i luoghi decisionali dove altri e altre produrranno leggi che non ci rappresentano. Se cambia la cultura, le dico, quei luoghi diverranno presto obsoleti, dovranno adeguarsi, perché i cambiamenti avvengono lentamente e non esiste un “tutto e subito” che possa consolarci. Dobbiamo confidare nel fatto che siamo nati per evolverci e per prima cosa che dobbiamo essere in grado di liberare noi stesse, poi le altre. Dunque qual è il modo per liberare te stessa dal senso di colpa o dalla vergogna o dalla disillusione e dall’amarezza delle tue esperienze passate? Raccontalo, questo è un buon inizio. Ci sono molte persone che leggeranno e che capiranno e questo interromperà il tuo senso di solitudine e il cerchio di onnipotenza di chi ti ha fatto sentire schiacciata. Non credi anche tu?

Ps: tra l’altro, da ridere che le mogli di funzionari di partito e le signore potenti chiedano quote rosa per se stesse. Se fossero davvero solidali con le altre, invece che schiacciarle quando se ne presenta una che potrebbe superarle in genialità, aprirebbero porte alle donne. Ma se vivono e spompinano un contesto maschilista non possono che cercare ulteriori gregarie, per sé stesse e per i loro colleghi.

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1 pensiero su “Gregaria, decorativa, sollazzatrice di uomini in politica”

  1. Riconosco ogni parola di questa narrazione perché è la stessa ovunque ci sia un qualunque esercizio di potere. cambia il contesto ma la sostanza è la stessa, dal centro sociale ai luoghi di lavoro. Vorrei dire a questa donna che io la vedo, le credo, capisco di cosa parla. E la ringrazio per averlo condiviso, perché parlarne e dargli visibilità è il primo grande passo per ribaltare questo schifo.

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