Antiautoritarismo, Comunicazione, Femministese, R-Esistenze

Ronde virtuali antisessiste

Come è successo che dal monitoraggio antisessista, quello che consente di realizzare una critica, un commento diretto all’articolo o all’immagine che si intende criticare, poi si è deciso di passare alla richiesta di censura, allo squadrismo, al cyberstalking, all’insulto, l’ingiuria, la diffamazione, la calunnia e l’ossessione di chi non si cheta fintanto che non ha demolito quel tal luogo o non ha fatto chiudere quella tal pagina o fatto censurare quella firma o quella trasmissione tv?

Quando è accaduto che la critica abdicasse al moralismo e all’autoritarismo? Quando è successo che orde di donne organizzate accreditassero il ruolo della perfetta rondista e di conseguenza attribuissero uno status positivo con tanto appeal all’uomo che decideva di fare la stessa cosa?

La critica antisessista io credo che sia sempre utile, meglio se dialettica, ma anche con toni forti certo non mi spaventa e anzi se non ha forma politically correct ed è sincera va sempre bene. Ma quando una critica, anche aspra, finisce con il diventare una gogna del soggetto che si sta criticando e un insieme di insulti, diffamazioni e calunnie fino alla istigazione al linciaggio?

Linciare un giornalista, un blogger, una persona che gestisce una pagina facebook, un pubblicitario, un creativo, chiunque faccia qualcosa che non ci piace. Organizzare presidi di protesta virtuali, certo, può fare bene. Incontri tematici e aperti, pubblici. Ma lo squadrismo? Sentirsi nel giusto al punto da fare incursioni frequenti con insulti e diffamazioni nei luoghi in cui esiste la persona che ha scritto o disegnato o fotografato o pubblicizzato qualcosa che non vi piace?

Il cyberstalking? Trovare tutti i modi che esistono per fare sapere a quella tal persona che non vi piace quello che ha fatto? Modi legali, certo, ma che alla lunga diventano lesivi della dignità e della serenità altrui perchè ci deve pur essere un limite. Deve esserci. Se esiste un limite imposto per gli esattori delle tasse e dei crediti che non possono molestarti e assillarti più di tanto deve esistere anche per chi costituisce la sacra ronda in piena crociata antisessista che risolve i suoi metodi nella censura, nella richiesta di chiusura e in quella di leggi che addirittura impediscano, moderino, filtrino, limitino il diritto alla libertà di espressione e opinione altrui.

La Crociata si è spinta fino a toccare la satira per cui anche i vignettisti oramai sono oggetto della stessa operazione di discredito e vanno in giro tutte queste persone che sono state bollate con la lettera scarlatta, un marchio, una stella gialla, pronte ad essere rinchiuse da qualche parte e rieducate da cosiddette antisessiste e antisessisti. Normalizzatori e normalizzatrici di contenuti. Uno scenario da “Arancia Meccanica” dove chi viene addomesticato viene sottoposto allo spettacolo solenne dei sessismi diffusi.

C’è chi si spinge fino a scorgere possibili reati, minacciati i quali con una intimidazione circa la illiceità di quella tal immagine si vuole far demordere come se il sessismo fosse eludibile e si rimuovesse così anche dalle teste della gente invece che attraverso la diffusione di modelli alternativi.

Ma non abbiamo forza per produrne, di modelli alternativi, direbbe qualcuna, e dunque intanto bisogna togliere di mezzo quel che c’è di brutto. Ma responsabilizzare e criticare non vuol dire rastrellare e deportare. Non ci può essere rogo di libri in pubblica piazza e secondo me neppure di siti e di altri contenuti più moderni e digitali a meno che, certo, non siano diffamanti e non delineino crimini precisi. Ma anche in questo caso chi dice che la difesa sia il sequestro, le censure e i roghi finali?

Come si è ridotta la militanza femminista a questa cosa? Da quando ha abdicato all’uso di pratiche di resistenza in strada per realizzare scontri armati qui sul web non sugli argomenti ma su richieste perenni di tutela?

Il web è pieno di tanti contenuti. Molti sono sessisti, è vero, e non in una sola direzione, ma monitorare, analizzare, riflettere e criticare si fa per crescere, dare strumenti di interpretazione, fornire esempi di indagine e di ricerca e non per scovare luoghi da censurare.

Non è una cosa che avevo messo a fuoco subito ma ora a me è chiarissima. Il problema non sono i sessisti o gli antisessisti ma gli autoritarismi. Le forme reciproche che vengono utilizzate come prassi di demonizzazione reciproca e di censura.

Dopodiché, la parte finale e non trascurabile sta nel fatto che si è anche realizzato lo status della vittima, la martire, di sessisti che rispondono alla richiesta di censura (chiudiamo lì e chiudiamo là, impediamo questo e impediamo quello) con presenza di spirito e battute, qualche volta con toni duri e incazzati ma comunque con il chiaro intento di essere lasciati in pace affinché si mettano semmai in atto metodi di opposizione dialettica e per dialettica si intende che se tu scrivi la tua opinione, segue insulto, altra opinione, segue diffamazione e calunnia, questo non ha nulla di dialettico e quello che viene dopo non ti fa martire ma diventa una faida che tu stessa hai attivato.

Infine c’è il fatto che andando avanti di questo passo si costruiscono altri innumerevoli stereotipi per cui l’indignazione diventa la molla politica per fare tutto e per innescare riflessioni e ragionamenti non ci si può minimamente spostare di un millimetro da quella scia perché è una trappola culturale dalla quale non ti permettono di uscire. Se ci sei dentro non ne esci più, tipo la mafia, tipo ogni branco con le stesse regole di ingaggio, stesse aspettative di cecchinaggio in conto terzi e stesse conclusioni con luparate e acidificazioni se esci fuori e ti dichiari un po’ differente.

Di questa cosa nel web si è parlato in vari toni e modi e vi indico perciò dei link utili.

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4 pensieri su “Ronde virtuali antisessiste”

  1. Niente di nuovo sotto il sole, i meccanismi che hanno creato i vari Robespierre, Torquemada (che per inciso era amato dai reali spagnoli ma non dalla chiesa che non vedeva di buon occhio gli inquisitori esagitati), Savonarola non si sono estinti con questi “illustri” personaggi ma sono sempre presenti e operano sottotraccia fino a quando le condizioni propizie li faranno emergere e diventare sistema sia pure per breve tempo.

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