'SteFike, Comunicazione, Sessualità

La vera storia dietro il Dildo Selfie Stick

Articolo in lingua originale QUI. Traduzione di Antonella.

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Tutta colpa del Selfie Spoon. Lo scorso settembre fu lanciata una campagna pubblicitaria che si era guadagnata l’immediata attenzione del mondo dei media. Ed è stato a quell punto che Michael Krivicka si è messo a pensare se non fosse possibile realizzare qualcosa di ancora più stupido che riuscisse però ad avere il medesimo successo mediatico.

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'SteFike, Antiautoritarismo, R-Esistenze, Satira

Gogne e gognometri

Da Storia Di Vento:

Capita che tu abbia una idea, e – siccome viviamo in un regime democratico – tu possa venire mess@ alla gogna per queste tue idee. Del resto, il medioevo ce lo siamo lasciato alle spalle solo da poche decine di secoli, comprendo che non sia possibile adeguarsi subito al concetto di “pluralità delle idee”, e del “libero pensiero”.

Tuttavia si vedono segni di progresso: la gogna in rovere  si è evoluta – anche grazie ad una anima ecologista, per risparimiare boschi e foreste. Oggi disponiamo di bellissime gogne mediatiche, flessibili, su più piattaforme, virtuali e cartacee, con l’indubbio vantaggio che non devi neanche andare in piazza per vederle, puoi stare sul comodo divano di casa tua.

Anche il “cliente tipo” della gogna si è evoluto: dal ciarlatano medievale, al libero pensatore, al portatore di idee, all’innovatore. Cioè, devi proprio essere un pecorone da branco, senza uno straccio di idea tua anche vagamente originale, oggi, per non finire sulla gogna.

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Malrapideco

Malrapideco, riflessioni fuori tempo massimo. Consumare il dissenso

Questo è il primo di una serie di post che Irene Chias, autrice del libro Esercizi di Sevizia e Seduzione che ho recensito QUI, scriverà su questo blog all’interno di una cornice, categoria, rubrica, che lei chiama Malrapideco. Il primo post lo pubblico io invitandovi a darle il benvenuto. Gli altri li pubblicherà lei stessa con l’account riconoscibile Ichias. Molto felice di accoglierla mando un abbraccio a lei e auguro a voi una buona lettura!

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Di Irene Chias

Qualche tempo fa mi era venuta l’idea di aprire un blog. L’avrei chiamato “MALRAPIDECO, riflessioni fuori tempo massimo”

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'SteFike, Comunicazione, Precarietà, Storie

Precarity Show: il reality più reale che ci sia!

L’idea venne al più audace del gruppo: costituire una cooperativa, aprire un sito internet, piazzarci un po’ di pubblicità e trasmettere in streaming video la vita della gente del condominio 24 ore su 24. Serviva un investimento iniziale di un po’ di soldi ma quando ne parlarono alla riunione condominiale furono tutti d’accordo. Che altro possiamo fare se non questo? Invogliava Piero. E tutti rispondevano che effettivamente era una grande idea e se avesse reso qualcosa sarebbero stati tutti un po’ più contenti.

Piero in realtà aveva preso l’idea da una amica che faceva la webcam girl a pagamento, così gli venne in mente che se invece avessero seguito l’esempio di qualunque altro reality, senza plagiare il format originale ma inventando qualcosa di completamente nuovo, la questione avrebbe attirato molte più persone. Tanta gente sarebbe rimasta lì a seguire le storie di Caterina, quelle della famiglia Pucci, i bisticci tra Cristina e Giovanni, la vita dell’anziana Signora Roberta. Il condominio aveva storie a sufficienza per intrattenere tantissime persone e il sito avrebbe dato accesso a tutte queste vite e queste case con selezione interattiva delle stanze preferite.

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'SteFike, Antiautoritarismo, Comunicazione, R-Esistenze

Facebook censura Simone de Beauvoir

E’ la seconda volta che capita e sono convinta che non sia una coincidenza. La gente rosica e mi vuole fare chiudere la pagina, l’account, interrompere e disperdere reti, relazioni e contenuti. Beni preziosi, beni comuni, non miei.

Ecco come la gente usa la censura, incluso quella che difenderebbe la “dignità” delle donne. Consegnando a un ente superiore, una commissione di faccialibro o chi per essa, la possibilità di decidere per noi cosa sia offensivo e cosa no e così si finisce per fare censurare anche l’arte.

Avevo condiviso il link del post di Tiziana Lo Porto in cui c’era una splendida foto, artistica, di un nudo, di spalle, di Simone de Beauvoir. E’ stata segnalata e rimossa da facebook che mi ha bloccato l’account e ha minacciato di chiudere la pagina alla prossima infrazione.

Io so che c’è chi gufa (e segnala) per fare in modo che la pagina di Abbatto i Muri smetta di esistere ma da parte di facebook accogliere queste segnalazioni e censurare un post come quello è veramente una idiozia.

Quello che mi viene in mente ora di dire è che pornografia sono le tante pubblicità idiote su diete e altro che ci vengono propinate ogni minuto. Sono le immagini sessiste di chi mette lì un culo per scriverci sopra una osservazione che finisce sempre con il dare della zoccola a una donna.

Io non segnalo e non chiedo che si censuri nulla ma se non mi si permette di raccontare anche la nudità in maniera antisessista mi chiedo di che cosa stiamo parlando.

Vorrei avere il diritto di esibire nudi autodeterminati, che non offendono le donne e che sicuramente non offendono me. Ad offendermi sono i bacchettoni, puritani, le moraliste e i sessisti e poi le persone che usano facebook come cecchino per fare fuori spazi di chi si vuole far tacere.

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'SteFike, Antiautoritarismo, Sessualità

#Palermo: sesso tra adolescenti e video hard!

MjAxNC05NzY4NTZmNmE3N2Y3MWEyDa qualche giorno a Palermo non si parla d’altro. Un gruppo di quattordicenni (pare) consenzienti avrebbe praticato sesso in varie pose con ragazzi poco più che coetanei e si sarebbero lasciate filmare. I video sono stati condivisi attraverso una applicazione di messaggistica e così molte persone li hanno scaricati e visti sui propri telefonini. Chicca ulteriore sarebbe il fatto che si tratterebbe di ragazzin* della Palermo bene e che il presunto responsabile della condivisione dei video è stato malmenato da un tot di ragazzi e sottratto al linciaggio dalle forze dell’ordine.

Sotto processo sarebbe l’oscenità dei video assieme alla moralità di queste fanciulle. Bonariamente le forze dell’ordine informano e spiegano che a prescindere dal fatto che le ragazze fossero consenzienti o meno comunque chi ha girato, inviato e condiviso i video rischia qualche anno di galera e lo stesso è perfino per chi li ha scaricati inavvertitamente perché può ritrovarsi sul groppone l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico. Le forze dell’ordine starebbero indagando ed emergono un paio di dettagli. Prima dei video a finire alla gogna era stata una ragazza che aveva mandato foto in pose hard ad un ragazzo. Poi ci sono alcuni media [a, b,] che qui e là forniscono dettagli morbosi su posizioni e condizioni delle adolescenti e così anche noi, qui, abbiamo la nostra brava dose di scandalo babyporno perché non si dica che non si stia al passo coi tempi (che culo!).

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Antiautoritarismo, R-Esistenze, Report Militanti

La #Turchia censura Twitter. Muore #BerkinElvan, vittima di repressione!

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La protesta della gente di Turchia continua, le restrizioni su internet minacciate da Erdogan diventano realtà ad appena dieci giorni prima delle elezioni e così il popolo turco viene isolato dal mondo perché il governo decide di impedire a chiunque l’accesso a Twitter. Ci sono metodi per aggirare il blocco ma la repressione è forte. Questo avviene a una settimana dalla manifestazione per Berkin Elvan, 15 enne, morto dopo 270 gg di coma.

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Antiautoritarismo, Comunicazione, Personale/Politico, R-Esistenze

A Riccardo Venturi: solidarietà!

A Riccardo Venturi vogliono togliere le parole. Rischia fino a 5 anni di galera, aggiungi un terzo della pena per una ulteriore accusa di recidiva, e tutto questo per l’accusa di Offesa all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica. Ne parla QUI e il post per cui è stato denunciato e rinviato a giudizio sarebbe QUESTO.

Dal basso di questo blog, avendo sempre avuto chiaro che neanche la satira ci salverà e che oggi qualunque forma di dissenso orale, scritta, è sottoposta a controllo e repressione, avendo chiaro che, chissà, anche su di me come su qualunque altr@ blogger che scrive ciò che pensa, pioveranno sulla testa chissà quante e quali denunce, mi chiedo come sia possibile, oggi, immaginare che l’Italia si salvi perseguendo e punendo un uomo come Riccardo.

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Acchiappa Mostri, Antiautoritarismo, Comunicazione, Critica femminista, R-Esistenze

Discussioni in rete, risentimento politico e vendette trasversali

Chiunque sa che io e l’Onorevole Mussolini non abbiamo politicamente niente in comune. Ma proprio niente. Nel tempo hanno provato in tante a fare passare la logica dell’unità del branco femminile per cui l’essere femmina avrebbe dovuto accomunarci ma non posso essere affine a chi ha le sue posizioni sulle persone lgbt, sul maternage, la famiglia tradizionale, l’intento repressivo di leggi “dure”, eccetera eccetera. Io e lei apparteniamo a due storie e due progettualità politiche completamente differenti. Sulla base di questo dato avrei dovuto trarre soddisfazione avendo letto dell’avviso di garanzia a suo marito. Il punto è che se è vero, e spero che non lo sia giacché un’accusa è ancora un’accusa e non una condanna, mi dispiace molto per lei, per i suoi figli, per il tutto il fango e il dolore che le sta piovendo addosso. E mi dispiace anche perché se la politica deve ridursi a gioire della sofferenza dell’avversario politico è per davvero la barbarie. Per altri, invece, evidentemente non è così.

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Acchiappa Mostri, Antiautoritarismo, Comunicazione, Critica femminista, R-Esistenze

Quelle donne adulte terrorizzate dalla rete (le adolescenti non sono idiote!)

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E dunque. Parlando di teknofobia. Siccome non si fa altro che raccontare della fragilità delle adolescenti e se non è fragilità ci si riferisce alla loro eventuale devianza, allora vorrei raccontarvi di come la società divide le fanciulle in buone o cattive per poi ricondurle all’ovile dei ruoli di genere predestinati.

La ragazzina che si comporta bene è quella che non la dà a nessuno, vive tenendo il sesso in disparte, si predispone a presentarsi bene nella società dello spettacolo, se partecipa al casting del nuovo talent va accompagnata dalla mamma che piange all’esordio di quella carriera e poi racconta come era bello farle le trecce e raccontarle storie nell’infanzia. Sono figliole che sembrano uscite da riviste patinate, film della Disney, che poi raccontano sconvolte della compagna che invece è tanto strana, infrequentabile, innanzitutto perché non veste griffato e poi ha quel taglio di capelli fatto in casa.

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Comunicazione, Culture, Pensieri Liberi, R-Esistenze

#Comunicazione #Web: al pubblico piacciono le risse!

MumbleMumble, c’è chi va in cerca di altre pornomostruosità per pornoindignazione. Vedete come scema il traffico e come diventa fiacca la discussione se non c’è una rissa? Il flame serve. Dura un attimo, poi si passa al successivo, ma proprio per questo vende bene. Li vedi tutti in cerca del dettaglio demonizzabile, del soggetto da mostrificare, per ottenere più audience. Quanto noi utenti e utentesse agiamo al di fuori di questo meccanismo? Quanto lo cavalchiamo per ottenere consenso? Quanto serve la polarizzazione, forzata, pro o contro una persona, o di qua o di là, per meglio acchiappare tifoserie? E perché mai funziona meno fare ragionamenti critici articolati, analisi di buon senso e senza integralismi di sorta? Le opinioni che girano in rete, i post, la comunicazione prodotta è anche il risultato di quello che la gente vuole e fa.

Se gli umori della gente sono orientati alla rissa allora i media, le tv, la politica, regalano la rissa. Se la gente smette di godere nel fare da tifoseria, nell’alimentare, foraggiare, certi meccanismi della comunicazione, allora, forse, la comunicazione cambia strategia. La comunicazione politica, quella sul web, è un prodotto ed è suscettibile delle stesse regole del mercato di ogni altro prodotto in vendita. Se boicotti il prodotto, se smetti di considerarlo desiderabile, di propagarlo, veicolarlo, allora la ditta che vende cambierà il prodotto o riaggiornerà il marketing. Se invece immagini di esprimere cose diverse pur veicolando lo stesso, identico, metro di comunicazione, non hai risolto niente. Se, per esempio, l’antisessismo o presunto tale, si muove alla stessa maniera di forme di sessismo e in entrambi i casi sullo sfondo vedi la voglia di linciaggio, le gogne, l’atteggiamento forcaiolo, che a seconda delle persone nominate si esprime in modo diverso, dove sta l’innovazione? Dove lo scardinamento? Dove il ribaltamento dello schema?

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Acchiappa Mostri, Antiautoritarismo, Comunicazione, Contributi Critici, R-Esistenze

Culture d’odio e pruriti di censura del web

Si ragiona di libertà di espressione e delle reti televisive Mediaset e subito dopo di regolamentazione del web. Non so a voi ma a me tutto ciò sembra abbastanza bizzarro. Se nel corso di una trasmissione televisiva io ascolto un insulto non è che decido di regolamentare la televisione, con tutto quello che ci passa dentro. Perché quando parliamo di regolamentazione si parla in realtà di censura. Sennò di che altro stanno parlando?

Si insiste su un piano che è veramente sempre uguale. Carfagna insultata è bruttissimo, tanta solidarietà anche a lei, ma se a seguito insulti si ricomincia la tiritera già messa in scena con la Boldrini direi che per davvero esistono tentazioni autoritarie che si esprimono ogni volta che si presenta l’occasione per farlo.

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Malafemmina

Quanto mi fanno male le donne a cosce chiuse!

Sapete che nei quotidiani si parla di donne, spesso, e il modo in cui se ne parla tende a schiacciare, a uniformare le opinioni e tutto sembra, ancora, l’ennesima strategia per battere su un chiodo che scatenerà misoginie diffuse e che sarà il pretesto per dare ai quotidiani online più click di femmine indignate, più click di quelle che vogliono leggere com’è bello crescere figlie che restino a cosce strette, alle donne di partito più motivi per fare un documento in cui si dirà che le donne devono scendere in piazza contro le puttane che non solo sono puttane ma se ne vantano pure. E che cazzo!

Mica si può essere puttane e vantarsene. Devi restare affranta, coprirti di un velo nero se decidi di apparire in pubblico, prostrarti di fronte all’inquisizione cattolica e poi prepararti al rogo perché il linciaggio è pronto e tu sei figlia di Eva e devi pagare.

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Malafemmina

Masturbazioni precarie

Un post che è un omaggio al piacere, al buon umore, a quello che noi siamo, arrabbiati, pronti a fare la rivoluzione e comunque mai lontani dai nostri bisogni. Perché noi vogliamo un lavoro, vogliamo la fine della precarietà, vogliamo avere garanzie di diritti e vogliamo godere, sempre.

Un post che potrebbe intitolarsi “Le inchieste precarie di Malafemmina” e che inizia con una domanda semplice:

L’argomento della serata è? Masturbazione (bimbi a letto!) Il luogo più strano in cui l’avete fatto! :D Comincio io: in attesa per un colloquio di lavoro, un mini vibro in borsa, per scaricare la tensione. La toilette fu divinamente complice!

Le risposte sono la somma di quello che agisce in modo sotterraneo, mentre tutti fingono che il sesso sia un optional di cui possiamo fare a meno, ci sono tantissimi uomini e tante donne che si toccano, si danno piacere, non dimenticano se stessi e non temono di raccontarlo perché si sappia che il mondo non è quella cosa grigia e noiosa di cui tutti parlano e che siamo fatti di carne, sangue, vita, testa, cervello, cuore, gemiti.

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Malafemmina

Al villaggio vacanze si lavora anche con la febbre

La diva stamattina parte e io torno a fare il mio lavoro al mini club. Ieri notte (ho fatto tardissimo) per adempiere ai miei doveri mondani ho beccato tanto di quell’umido che stamattina mi sono svegliata con la febbre.

Ho chiamato la direzione e mi hanno detto: “non ti preoccupare cara, riposa, puoi fare il turno del pomeriggio”.

Non un giorno di riposo ma qualche ora di pausa e poi mi fanno il gran “favore” di concedermi il turno pomeridiano facendomi saltare quello della mattina.

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