Attivismo, Autodeterminazione, Ethan Bonali, Personale/Politico, R-Esistenze

Intersex: la staffetta che fa la rivoluzione

di Ethan Bonali

Una rivoluzione nasce sempre apparentemente per caso, per tristezza o per allegria e talora con leggerezza.

Eravamo nel terrazzo di un’amica, rum in una mano e sigaro nell’altra e le stelle, coperte dall’inquinamento di Milano, sopra.

Eravamo online con un’amica che vive a Firenze.

Eravamo tutti connessi virtualmente e umanamente.

Non lo sapevamo, ma la staffetta era già in atto.

E così, con il sorriso, ci siamo detti: perché non provare a cambiare le cose?

Perché non provare a cambiare il modo di fare attivismo?

Perché una staffetta? E per cosa?

Il 7 settembre 2016 l’Italia è stata ammonita dal Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (Committee on the Rights of Persons with Disabilities, CRPD) per le pratiche di mutilazioni genitali intersex (IGM, Intersex Genital Mutilations)

Pochi giorni dopo, al Policlinico di Palermo, è stato effettuato “un complicato intervento per dare diritto ad avere un sesso maschile ad una bambinA intersex” di due anni e la cosa è stata presentata come un grande successo.

Il Comitato ha messo in evidenza la mancanza di raccolta dati e di monitoraggio delle pratiche di mutilazione genitale intersex, e che ha chiesto che vengano “fornite adeguata consulenza e sostegno alle famiglie con bambini intersex“.

Come da articolo di Intersexioni citato precedentemente:

quest’ultimo monito contro le pratiche di mutilazione genitale intersex da parte di un corpo delle Nazioni Unite si caratterizza come:

Sempre nello stesso articolo si evidenziano due punti fondamentali sottolineati dal Comitato:

Protezione dell’integrità della persona (art. 17)

  1. Il Comitato è preoccupato che i bambini siano sottoposti ad interventi chirurgici irreversibili per la loro variazione intersex e altri trattamenti medici senza il loro consenso libero e informato.
  2. Il Comitato raccomanda allo Stato membro di garantire che nessuno sia sottoposto, durante l’infanzia, a trattamenti medici o chirurgici se questi non sono basati su documentazione scientifica; di garantire l’integrità fisica, l’autonomia e l’autodeterminazione per i bambini in questione; e di fornire adeguata consulenza e supporto alle famiglie con bambini intersex.

Noi di Intersexioni e di Arcigay Milano – Gruppo Donna abbiamo deciso di prendere l’iniziativa per un’azione visibile e differente e, soprattutto, che fosse in collegamento con le persone e il territorio.

La staffetta ha per noi un bellissimo significato: è la condivisione di un messaggio e di una lotta che passa di mano in mano.

Occorre la fiducia nell’altro per lasciar andare il testimone e per farlo arrivare alla meta.

In cosa consiste?

Persone intersex e alleate faranno sfilare la bandiera ad ogni Pride d’Italia.

Il 27 maggio 2017, al Pride di Arezzo, la bandiera intersex è stata in corteo per la prima volta.

A Reggio Emilia è sventolata sotto al palco e si è parlato di persone intersex nel video postato da Repubblica.

Dall’inizio della staffetta tre giovani attivisti intersex hanno preso parola pubblicamente e questo era uno dei nostri obiettivi:

  • dare visibilità e far conoscere la battaglia per l’integrità del corpo ed il diritto ad autodeterminarsi delle persone intersex
  • cercare le persone intersex sul territorio
  • attuare un’azione politica diversa, una alleanza dei corpi e delle menti.

La staffetta è fatta di persone in carne ed ossa…

Ci sono:

  • Christian, persona intersex che si è scoperta da poco, solare, forte e positivo. Ha cercato l’aiuto di persone, come in Gruppo Donna e Intersexioni, che gli dessero supporto con l’obiettivo, poi, di darne lui stesso ad altri.
  • Lilian –  persona intersex che si sente a suo agio al femminile –  ironica e consapevole e che non ha esitato un solo istante a mettersi in gioco. L’avevo contattata timidamente e mi ha risposto con parole che sorridevano e accoglievano.
  • Michele, persona intersex, entusiasta, chiacchierone, e altruista. La persona che vorresti accanto nei momenti difficili perché sprizza gioia da tutti i pori.

E poi ci sono le persone alleate:

  • Michela (intersexioni), dal 2009 attivista per i diritti delle persone intersex, e ricercatrice Marie Curie con il progetto ”INTERSEXIONS”, è un punto di riferimento.

La conoscenza della causa delle persone intersex e l’attenzione

che mette sono il suo modo di dimostrare amore.

  • Ilenia (Arcigay Milano – Gruppo Donna), attivista bisex e poliamorosa,

è un vulcano di idee, di positività e di organizzazione.

  • Mari (Arcigay Milano – Gruppo Donna), attivista genderfluid, che si trasfigura quando suona il piano, mostrando quanta energia e forza ci siano dietro quella timidezza.
  • E poi ci sono io. Questa a me questa staffetta è stata d’aiuto anche a livello personale.

Ho passato anni con il bisogno dolorosissimo e il desiderio spasmodico

che mi si venisse a cercare. Ed ora la mia personale staffetta con tutte queste persone incontrate, e di cui ho accettato di afferrare la mano, è di  affrontare tutto il buio di anni di solitudine che mi hanno lasciato, inevitabilmente, dei segni.

Questo volevo con la staffetta…toccare la mano di qualcuno che la stesse cercando.

Forse confonderemo la mano che cerca e quella che afferra perché tutt*i stiamo cercando un contatto umano.

E poi c’è stata una notte, dopo le prime tappe della staffetta, in cui è arrivato ad intersexioni un messaggio da oltre oceano da una persona intersex nata in italia ed emigrata.

Un messaggio in cui ci ringraziava. Per me ha avuto lo stesso effetto di quando, da piccolo, sognavo di trovare un messaggio dentro una bottiglia.

E’ stato il senso della mia staffetta: contatto che supera le distanze, le annulla, crea la gratitudine da parte di entrambe le persone che si sono virtualmente prese per mano.

Le domande delle persone che ai pride ci fermano e chiedono cosa significhi la bandiera e che chiedono informazioni sulla battaglia per i diritti delle persone intersex mi fa sperare che, a fine Onda Pride, qualcosa sarà cambiato.

Se volete partecipare, se volete dare un messaggio contro le mutilazioni sui bambini intersex e per l’autodeterminazione delle persone intersex, spediteci un messaggio alla pagina Facebook di Intersexioni. Fate la staffetta con noi.

 

1 pensiero su “Intersex: la staffetta che fa la rivoluzione”

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.