Antiautoritarismo, Critica femminista, Culture, R-Esistenze, Violenza

Il look delle #bulle (tutta colpa della tintura per capelli)

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Stamane si rifletteva con un gruppo di fanciulle sdisonorate sul fatto che effettivamente bisogna porsi il problema del look che deve avere la brava ragazza dell’oggi e del domani. Voi ricordate che le babypulle si distinguevano per trucco e tatuaggi. Le bulle, invece, a quanto pare si distinguono perché hanno i capelli tinti, con l’aggravante di rifarsi la tintura in casa, poi vanno in giro in tuta (tradotto in perbenese è “da stracciona”) o usano il pantalone calato appena appena a mezza chiappa e questa cosa, è ovvio, le fa tanto aggressive. In allegato c’è sempre e comunque una mamma un po’ di merda, anche se quella c’entra fino a un certo punto, costretta poi a chiedere venia al pubblico perché è un reality, signora mia, e hai da metterti prona finché la gogna e i due minuto d’odio e di linciaggio non sono finiti.

Ma il punto chiave della vicenda è questa nostalgica visione della fanciullezza in cui la femminuccia marciava in divisa con tutte le altre, senza ombra di smalto sull’unghia o una sbavatura nel portamento, un minimo di disciplina, perdio, volendo anche prendere esempio da qualche sano programma della tv in cui si stabilisce che il futuro delle giovani generazioni dipende dal buon funzionamento di un riformatorio, un centro di rieducazione privato e il metodo Ludovico per finire.

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Bisogna proprio inserire un po’ di disciplina militare nelle scuole. Ricordare i bei tempi delle giovani italiane e mettere da un lato le ragazze, mano tesa e canto dell’inno della patria, e dall’altro i balilla che certo anche i giovani uomini hanno bisogno di un minimo di autorità per rigar dritti. A scuola le ragazze potranno imparare taglio e cucito, educazione domestica e poi impareranno a essere belle. I ragazzi impareranno l’arte della guerra per tenere salda la sicurezza delle fragili fanciulle che se smettono di essere fragili, ‘sti cazzi, non va assolutamente bene.

Una signorina che sputa, sbraita, bestemmia e scalcia come un maschiaccio non va bene. C’è sicuramente un difetto d’educazione. Ed ecco richiamare il dovere delle madri che non sono responsabilizzate in quanto genitrici, il che sarebbe anche giusto, ma perché la madre dovrebbe insegnare alle femmine a fare le femmine e soprattutto dovrebbe educarle a usare una tintura per capelli assai migliore.

imagesDunque abbiamo deciso, sempre nella chiacchierata di stamane, che intanto bisogna fare causa alla ditta del colore per capelli, poi si può andare a fare multe a tatuatori e sarti di tute slabbrate, perché non se ne può davvero più della cattiva influenza che esercitano certi professionisti, inoltre bisogna prendere tutte le nostre brave riflessioni sugli stereotipi di genere e anche sui clichè e buttarli nel cesso. Tutte le ragazze con tintura fatta in casa sono selvagge. Rasarle a zero è il minimo. Le tatuate è meglio scarnificarle. Vanno proibite le tute da ginnastica per le femmine e se una signorina si trucca prima d’esser maritata allora bisogna proprio chiuderla in collegio e darle bacchettate sulle mani.

Comunque sia, per dire, una volta una fanciulla di mia conoscenza si tinse i capelli verdi. Li voleva viola ma sbagliò tonalità. Non ha mai preso a calci nessun@. Ma ora le chiedo se c’ha il bullismo dormiente che le cova inside…

Ps: la cosa più brutta sapete qual è? A parte la violazione della privacy di queste minorenni… è che i processi invece che in tribunale si fanno sui media e che i media sfruttano queste minorenni per fare audience, soldi, e dunque mercificano quelle vicende da sfruttatori legalizzati. Ecco com’è.

—>>>Scritto a quattro mani con V.

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