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Madri, padri, babypulle: schizofrenia della narrazione!

Le mamme sono sante. Tutte quante. Le figlie che restano con le madri sono al sicuro. Più al sicuro che con i padri. Perché i padri, si sa, toccano. Hanno lo sguardo maschio che sfruculìa le intimità della figlia. Sono potenzialmente stupratori e pedofili e non esiste che un padre sia un genitore migliore di una madre.

La mamma che percuote, usa, sfrutta, la figlia è una anomalia di sistema. Basta un giro di moralizzazione nella giostra del controllo sociale ed è tutto fatto. Bisogna convincersi che è così. Le donne c’hanno quella cosa là, l’istinto materno, sono buone, sacre, non possono sbagliare proprio mai.

E se si ritiene ci sia l’anomalia di sistema di chi è la colpa? Come si procede? Per prima cosa bisogna banalizzare, minimizzare, spostare l’attenzione, perché quando il matriarcato non vuole assumersi responsabilità e ci si mette a fare l’omertoso è tanto perfido quanto il patriarcato.

Ecco una lista di “ragioni” matriarcali che potrete addurre semmai vi ritroverete a fronteggiare tale accusa:

1] Le donne soffrono, sono vittime per antonomasia, sicuramente quella madre là aveva trascorso una vita di merda, immaginate che avrà subito violenze da tutti gli uomini che ha incontrato. E’ vittima di una società patriarcale che la condanna a stare in fondo al mondo. E’ quella discriminata nei secoli dei secoli e dunque la “colpa” sta altrove.

2] La colpa è del padre/tutore che non c’è. L’eterno assente. Ti ha lasciata sola a badare con una figlia scapestrata e non ti passa un centesimo. Oppure: il padre che voleva essere presente e ti mollava anche i soldi bisogna dire che è violento. Perché se vuole essere presente è certamente violento. E allora la tua condizione, gira che ti rigira, comunque dipende da lui.

3] La colpa è del desiderio maschile. Viziato. Gli uomini sono tutti brutti, insensibili, cattivi. La sessualità maschile è sbagliata. Va rieducata. Dunque in quel  mercato fatto di domanda/offerta colpevole è chi promuove la domanda. Il cliente. E se non dici questo sei misogin@ perché se qualcuna vende servizi sessuali non è possibile che avvenga per motivi differenti.

La versione patriarcale a difesa dell’ordine costituito annovera, d’altronde, altre ragioni:

1] Le donne sono tutte puttane. Per nascita. Peccaminose. Colpevoli. La madre che non sorveglia l’onore della figlia affinché ella arrivi pura al matrimonio consegnata ad un patriarca è come minimo da lapidare. Se ella non è in grado bisogna si sostituisca a lei un tutore sociale, il grande padre/protettore Stato. Solo così la fanciulla arriverà vergine al matrimonio.

2] La colpa è della madre che non vuole lavorare, perché una madre santa, si sa, piuttosto che fare prostituire una figlia venderebbe il proprio rene, chiederebbe l’elemosina, praticherebbe lei fellatio a pagamento con chiunque. Ma le donne sono tutte avide e dunque mercificherebbero anche un neonato pur di comprare pellicce, gioielli, e fare la bella vita.

3] Il punto è che le ragazzine provocano, le madri non sorvegliano più la lunghezza delle loro gonne. Sono diventate come gli uomini. Fanno sesso senza pensarci due volte, senza scopo, senza amore. Quando fanno quello che fanno a loro piace. Hanno perfino l’orgasmo. ‘Sti cazzi, eccome se a loro piace.

Confronta le ragioni e trova similitudini, generalizzazioni, stereotipi sessisti e differenze.

Il punto vero è che dovremmo imparare a crescere, smettere di fare le eterne bambine che fanno le vittime anche quando facciamo cazzate, assumerci le nostre responsabilità invece di invocare padri protettori o stigmatizzarli se non sono abbastanza paternalisti e autoritari, e gli altri dovrebbero smettere di demonizzarci se non corrispondiamo all’idea di santità che non ci piace, perché della cultura imperante che ci domina e sconfigge tutti i giorni siamo responsabili tutti e perché la verità non sta mai da una parte sola e una discussione che vuole parcheggiare la gente di là o di qua per via del genere è sempre una fottuta mistificazione. Fottuta. Mistificazione.

Inoltre: quando smetteremo di parlare di “colpe” in relazione a tutto ciò che gravita attorno alla parola “sessualità”, forse questa società pudica e sessuofobica potrà respirare. Forse.

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