Antiautoritarismo, Autodeterminazione, Critica femminista, Questa Donna No, R-Esistenze, Satira

L’abc dell’abolizionista – no-choice – della prostituzione

UntitledTu dici che ci sono alcune donne che scelgono di fare quel mestiere e vogliono ottenere una regolarizzazione e arrivano crociati e crociatesse armati di bibbie abolizioniste in grado di rincoglionire finanche una che si è fatta tre dosi di anfetamina. Iniziano con toni quasi gentili, pacati e densi di preoccupazione per quelle “poverette” e già lì tu senti odore di movimento no-choice lontano un miglio. Dici a te stessa che devono aver scambiato quelle donne per feticci incapaci di intendere e volere.

Dopodiché procedono, un minimino più aggressive sostenendo che la “maggiorparte“, tutto unito, delle sex workers sarebbero sfruttate e questa statistica arriva dai loro saperi biblici simil antiabortisti, della serie “tutte le ragazzine usano l’aborto come contraccettivo“, si si, come no, oppure “con i contraccettivi si muore” e vai col terrorismo psicologico.

Non mancano rimandi morbosi un minimino trash/splatter in cui la no-choice immagina se stessa, credo, in mezzo a 40 uomini dotati di venti cazzi l’uno, e tutti quanti con corna indiavolate, la coda, il fumo che esce dalle orecchie e dunque il racconto presenterà sempre più passaggi truculenti. Codesta è la verità vera che capita alle prostitute, capito? E tu che invece dici che fai la puttana per scelta sei una zoccolona, ecco, o come minimo sei un pappone travestito o sei una zoccola riccona che non sa un cazzo su quello che succede alle “poverette“.

Procede musica in crescendo, i toni si fanno un po’ più alti, arriva la risposta da parte delle sex workers per scelta che davvero non capiscono. Dicono, siamo le prime a non volere sfruttamento e proprio per questo vogliamo che tutte quante possano essere libere di scegliere, senza dipendere da nessuno, senza che ci sia l’obbligo di nascondersi, affidarsi a gente che ti fa svolgere il lavoro in clandestinità, ed è giustissimo che quelle che non vogliono fare questo mestiere debbano avere l’opportunità di fare altro. Perciò chiediamo subito leggi che riconoscano un reddito di diritto, che ci sia spazio per altri lavori per chiunque, incluse le trans che a parte vendere servizi sessuali più spesso non sanno cosa fare. Chiediamo che i migranti e le migranti possano circolare liberamente senza affidarsi a criminali e poi chiediamo che quando si spostano sia loro riconosciuto titolo di studio o che sia data una possibilità altra, se ne hanno voglia.

sex workers 3E invece no. Qui l’abolizionista si inalbera. E’ stanca, un po’, in effetti. E’ andata in giro per pagine facebook e profili a evangelizzare sulla miseria dello sfruttamento da parte del maschio sulla donna sempre vittima di scelte altrui e nel pomeriggio comincia ad accusare. Arriva l’argomento clou: e allora la tratta?

Ma chi la nega, porcpeppurcaccmaledizione, s’è detto che qui sei tu, o car@ evangelizzatrice, autoritari@, tirann@ che hai da imporre il tuo verbo e chi non è d’accordo con te come minimo è un criminale, amico del criminale, criminale travestito e comunque il femminismo è tuo e dove inizia e termina, ‘sti cazzi, lo decidi tu, nevvero?

Osi rispondere: mah… il punto è che un divieto… la repressione… lo stigma… la marginalizzazione… ma perché? Non siamo mica tutte uguali e anche se fosse che ci sono quelle che godrebbero di più a fare altri mestieri, finché non trovano cosa fai? le mantieni tu? dovranno fare marchette venendo a casa tua? offri tu loro un affitto? da mangiare? un reddito? sarai mica come quelle dei centri aiuto life che ti danno 100 euri per un anno di delizia materna pur di affermare il principio che l’utero è di tutti e si dovrà fare quel che dicono loro?

Che poi ti arrivano con argomenti sempre più patetici: c’abbiamo ragione noi, borghesi, con il culo caldo, mestieranti del non fare un cazzo, e siamo qui con le coperte pronte a fare soccorso da tastiera mentre continuiamo a descriverti i centimetri di carne a brandelli (altrui) di cui sarebbe sempre fatta quella professione. Tu, oh fanciulla, non andare, datti all’amor borghese, io c’ho parlato, sai? Ho la puttana, nigeriana of course, sul pianerottolo che mi piange sempre e quella si che è una donna con i contro cazzi. A me importa che mi dica che c’ho ragione io. Poi, se non c’ha un soldo per campare e farà la lavaculi dall’anziano per due soldi e chissenefotte. Il mondo procede per princìpi. I miei.

defendwomenmyjob2Sapete bene che l’abolizionista medi@ è arrivat@ a un tale livello di ossessione e paranoia che s’è inventat@ altri profili per lurkare impunemente quelle che considera nemiche. Per essere brav@ non si svela. Ci mette pure il like, contorcendosi per lo schifo, ai post in cui si parla di sex working libero. Poi riferisce al gruppo e s’organizzano per nuove spedizioni evangelizzatrici. All’estero pare facciano così. Chissà in Italia.

Ordunque ti dimostro, che il mondo non può essere libero. Ci vuole polso duro, con piglio autoritario, perché altrimenti, senza ordine nelle mutande dove andremo a finire? E quando non ce la fanno a raccontarti più le gran balle che propinano per giustificare l’autoritarismo che li/le caratterizza infine sbottano con insulti sessisti e moralisti. E allora, ecco che c’è: quella che ama fare la zoccola è perché è depravata, ninfomane e perversa. NoiArtre siamo “normali” e a noi di fare pompini e seghe a pagamento ci dispiace. A tale affermazione interviene l’omo, il cavaliere senza macchia e senza paura, che sguaina l’elemento rafforzativo: l’uomo vero sono io che non vado a puttane neanche quando sono loro a chiedermelo.

Potrebbe capitarvi nei vostri spazi di dover ospitare ragionamenti di codesto tipo. Badate: se rispondete a tono e avete fior di argomenti per affermare che è sbagliato disconoscere, screditare, perennemente i soggetti per sostituirsi a loro, se dite che le società non si possono regolare in funzione di valori imposti, finisce che poi vi fanno pure gli status e i post ritorsivi. Siete cattive, cattivissime, cattiverrime. E questo è quanto.

Bonne Nuit! 🙂

—>>>Leggi anche le avventure della #MilitanteAntiporno

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1 pensiero su “L’abc dell’abolizionista – no-choice – della prostituzione”

  1. io sono un cattivissimo cliente abituale di loro, vi posso garantire che ci sono donne che fanno questo lavoro prendendosi anche periodi di ferie e sono donne che hanno studiato. inoltre vorrei dire che quando parlo con le mie amiche( si ho delle amiche, non ho nessun problema di rapporti con le donne)di questo non ho mai trovato condanne

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