Antiautoritarismo, Autodeterminazione, Personale/Politico, R-Esistenze

Il diritto di dissenso dell’Eretica

Parrebbe non esistere. Per i crociati che immaginano sia un loro preciso dovere processare la persona per censurare le idee (ché poi è una roba da regime) andare in giro a screditarmi è una questione di principio.

Lo scrivono con chiarezza, come quella che disse (scherzando) che bisognerebbe spararmi (virtualmente) prima che io apra bocca perché riteneva le mie parole molto pericolose. O come quello che si erge a tutore dell’ordine dei femminismi e a castigatore della femminista non ortodossa.

Quella crociata autoritaria teme le idee, intende reprimere il dissenso con spranghe virtuali. Perché il pensare femminista deve essere unico pena la gogna e l’infamia.

Si tratta di autoritarismo che io subisco tutto sulla mia pelle in quanto che, così mi è stato detto, io sarei anche, a parte l’avversione stizzosa, evidente, contro la mia persona, un “pretesto” (non un essere umano ma un ostacolo da rimuovere) per castigare quelli che con un insulto vengono liquidati come post/femminismi. E dunque si processa me per mettere in cattiva luce ogni altro femminismo che non corrisponda a quello borghese, filo/istituzionale, securitario, autoritario, abolizionista della prostituzione, eccetera eccetera.

A compiere la crociata è l’alleanza tra alcuni paternalisti e alcune donne filo/istituzionali che altro non sanno fare se non processare le persone che la pensano in modo diverso da loro. Processo alle persone per censurare una idea, appunto.

Lo scrivo per l’ultima volta: Eretica ha il diritto di dissentire senza subire repressione, squadrismo, insulti, diffamazioni, linciaggi mediatici di nessun genere.

Chi sa argomentare non va in giro a inibire la condivisione dei miei contenuti sulle bacheche facebook altrui consegnando ad altri informazioni mistificate, distorte, intellettualmente disoneste e false. Perché una bugia è sempre una bugia ed era Orwell che diceva che raccontarla mille volte la farà pure sembrare verità ma sempre bugia resta.

Il mondo può sopravvivere alle parole dell’Eretica. E di inquisizioni la storia ne ha già viste troppe.

E io ho il sacrosanto diritto di raccontare, scrivere, senza che nessuno esiga di normare il mio pensiero su quello che succede al mondo o senza che vi sia chi mi demonizza al punto tale che c’è gente che mi odia senza che abbia mai neppure letto ciò che scrivo.

Il diritto di dissentire Eretica ce l’ha. E ha anche quello di essere trattata con un po’ più di umanità. E io ci sono e resto, che lo vogliate o no. A meno che non vogliate usare una “legge” tutta vostra per farmi restare zitta…

Buona serata a tutt*!

Leggi anche:

A scuola di femminismo da un paternalista (come accreditare patriarcato buono dando addosso all’Eretica)

Oggi il linciaggio si pratica sul web

6 pensieri su “Il diritto di dissenso dell’Eretica”

  1. Non sono sempre d’accordo con te ma quel che scrivi qui sopra è giusto. O meglio sarebbe giusto. Alla prova dei fatti la sincerità o la libertà d’opinione è sempre stata fatta pagare, spesso con ritorsioni, ricatti (morali o no), eccetera. E’ un diritto, quello di parlare senza reazioni successive dannose, che non è garantito (de facto) in nessun paese al mondo. Nondimeno è un ideale per cui lottare.

  2. Ciao, seguo questo blog saltuariamente e non conosco gli antefatti e i precedenti. Volevo solo darti la mia solidarietà (per quel che poco che può servire). Detto sinceramente, quando ho letto i tuoi post su questo tuo problema, nei giorni precedenti, l’impressione avuta era del tipo:”Eh! Esagerata, chissà cosa le avranno detto da paragonare i suoi detrattori ai crociati!” Poi,, incuriosito, sono andato a leggere i commenti del tuo ultimo post sul Fatto, e ho visto coi miei occhi che c’è gente che ti ossessiona al limite del patologico… tanto da chiedersi se facciano altro durante la giornata.

    Purtroppo, spesso, chi cerca di dialogare con gli avversari viene assalito da entrambi i fronti.

    1. Me lo chiedo anch’io infatti, se fanno altro durante la giornata a parte lurkare continuamente me e inseguire i miei link per porgere la propria ossessione.

      il fatto è che non sono più considerata funzionale a certe “cause” e continuo a fare la femminista libera che sono sempre stata. Quando pensavano la mia tastiera fosse al loro servizio non mettevano in discussione nulla di quello che facevo. Anzi. E quando c’è gente per la quale il diritto di dissenso e l’intelligenza altrui non vanno bene se non in proprio favore direi che c’è un lieve problema di autoritarismo in corso.

  3. Avviso che non ospito qui commenti infamanti con palese violazione della mia privacy e foga di identificazione/schedatura fascista. Non riterrete certo che le vostre sprangate virtuali e la vostra crociata neofondamentalista lesiva della mia immagine possano continuare anche sul mio blog, vero?

    https://abbattoimuri.wordpress.com/2013/12/03/a-scuola-di-femminismo-da-un-paternalista-come-accreditare-patriarcato-buono-dando-addosso-alleretica/

    1. Hanno cercato di infamarti anche qui?
      Ma si rendono conto che diffamarti sul tuo stesso blog è l’analogo virtuale di uno che entra in casa tua e inizia a sputare per terra e romperti i soprammobili? :/

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