Antiautoritarismo, Autodeterminazione, Pensieri Liberi, R-Esistenze

Lettera aperta al piccolo Tobia

di Angela Azzaro

Caro Tobia, anche se non ti conosco personalmente e sei appena nato, ho sentito la necessità di scriverti. Sono felice che tu sia venuto al mondo. Ma te lo confesso: sono molto preoccupata per come sei stato accolto qui in Italia. Nei tuoi confronti e contro i tuoi due padri si è scatenato l’inferno di offese, insulti, insinuazioni. Ti scrivo per questo: per dirti che non tutti la pensano così, che tanti e tante invece sono felici che sei arrivato tra noi e sostengono la scelta dei tuoi genitori.

In futuro non sarà facile, dovrai imparare a difenderti e a riconoscere chi ti vuole male. Il primo suggerimento che devi tener presente è di diffidare di coloro che dicono di parlare per il tuo bene. Costoro che dicono di preoccuparsi soprattutto nei tuoi confronti sono gli stessi che in questi giorni hanno fatto più male ai tuoi genitori e quindi a te. Sono coloro che in nome della propria ideologia non hanno timore a ferire e a offendere i sentimenti di due padri e della donna che per loro ti ha generato. Qualsiasi cosa accada nel futuro non fidarti di quelle persone che oggi ti hanno usato per affermare le loro idee. Sono disposti a tutto. Volevano che tu non nascessi, vogliono che nessun altro bambino possa nascere come sei nato tu. Fidati di tutti (la fiducia nel prossimo è un sentimento bellissimo) ma non ti fidare di loro. Parlano di te al tuo posto, decidono cosa sia giusto o sbagliato per te, fanno del male alle persone che hanno voluto che tu nascessi.

Caro Tobia, come ti verrà un giorno raccontato, sei nato attraverso una pratica che si chiama gestazione per altri. Forse la sentirai ancora chiamare utero in affitto. No, tu non sei nato da un utero in affitto. Sei nato da una donna che insieme ai tuoi due padri ha fatto un percorso e una scelta. Sei nato da un atto d’amore come milioni di altri bambini, forse anche più di tanti altri bambini che nascono per caso. Tu invece, piccolo Tobia, sei stato voluto con grande intensità. In questi giorni, speculando in maniera spesso indegna sul tuo caso, si sostiene che tutte le donne che decidono di intraprendere la gestazione per altri lo fanno sotto coercizione. Sarebbero tutte sfruttate: donne a cui viene sottratta la dignità. No, Tobia, non è così. Ci sono donne che scelgono liberamente di intraprendere questo percorso. La loro dignità è calpestata da chi le descrive come incapaci di scegliere, da chi non riconosce loro l’intelligenza di capire quale sia il loro bene e quello del bambino. Sono umiliate da chi vorrebbe decidere per loro vietando per sempre e in tutti casi la maternità surrogata. Lo sfruttamento lo dobbiamo combattere. Sempre. Ma questo, sono certa, tuo padre Nichi te lo spiegherà meglio di me. La gestazione per altri può essere un atto libero, voluto con grande dignità. Le forme di sfruttamento che esistono vanno combattute. Ma non proibendo una pratica che regala la vita. Va combattuto chi la usa male, chi costringe le donne, chi non sa rispettare l’altro. Se una donna lo vuole, se dall’altra ci sono persone che con lei intraprendono un percorso e una relazione, è invece un’occasione, una possibilità che apre nuovi scenari. Non sottovaluto la novità. Tu sperimenterai un nuovo modello di famiglia, di relazione, un nuovo modo di stare al mondo. Ti assicuro, però, che quella famiglia tradizionale che tutti difendono attaccando te è stata la culla di molto dolore, violenze, morte. Quindi nessun rimpianto per ciò che non avrai. Vai a testa alta verso ciò che, invece, la vita ti saprà riservare.

C’è un’ultima cosa che ti voglio dire, la più difficile per me. In questi giorni diversi attacchi, spesso volgari, sono venuti dalla sinistra, cioè da quel mondo che di più avrebbe dovuto proteggerti e difenderti dalle offese di chi pensa che la cosiddetta natura regoli tutti i rapporti. Se fosse come sostengono loro, non ci sarebbero state le rivoluzioni, non ci sarebbero stati cambiamenti e saremmo ancora all’età della pietra. Con la scusa che fosse naturale, per secoli gli ultimi erano oppressi, erano – loro sì – sfruttati. La sinistra ha svelato che dietro lo sfruttamento degli altri non c’era niente di naturale, ha dimostrato che il più forte non è il migliore, ma solo il più stronzo. Oggi si sono ribaltate le carte. La sinistra (non tutta per fortuna) si fa seguace della natura, si sbraccia per limitare la libertà di scelta delle donne e degli uomini, chiede che si persegua un modello di famiglia reazionario. Sono di sinistra e femminista, ma non la penso così. Penso che se una donna sceglie liberamente, nessuno possa vietarle di praticare la gestazione per altri. Non saranno leggi o leggine, anche se a carattere universale, a impedire che si sperimentino nuovi modelli di nascita e nuovi modelli genitoriali. Il discrimine c’è: è il rispetto, l’amore, la cura. Tu avrai tutto questo. Hai un mondo che ti attende e tante persone che ti vogliono bene. Buona fortuna.

1 pensiero su “Lettera aperta al piccolo Tobia”

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