Culture, Recensioni

Beauty in Blood: fare arte con il sangue mestruale

"Life Stigma" by featured Widening the Cycle artist Mod Cardenas. #WideningtheCycle #MenstruationMatters #SMCR2015
“Life Stigma” by featured Widening the Cycle artist Mod Cardenas.
#WideningtheCycle #MenstruationMatters #SMCR2015

 

E’ un pezzo liberamente tradotto da Distractify. Grazie ad Antonella per la traduzione. Buona lettura!

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Mollare gli assorbenti tradizionali (tamponi inclusi) per la coppetta mestruale. Lo fanno in tante, ma per Jen Lewis questo passaggio ha significato intraprendere un nuovo, singolare, provocatorio percorso artistico, che ha preso il nome di Beauty in Blood.

Questa artista infatti non usa colori qualsiasi, niente pastelli né olio: a portarla alle sue creazioni di arte astratta è il suo sangue mestruale.
In questa intervista Lewis ha dichiarato “Un giorno, svuotando la coppetta, mi sono ritrovata del sangue sulle dita e mi sono interrogata sul perché la società trovi disgustose le mestruazioni. Violenza gratuita, sangue, splatter: c’è tutto questo nella nostra cultura popolare – notiziari, sport, tv, cinema, videogiochi, musica, eccetera – ma il sangue mestruale è stato completamente rimosso dallo scenario visibile, fatte salve alcune emblematiche immagini, rappresentazioni in negativo, come ad esempio nel film Carrie”.

4fb39e36ef6ee0a3ef2424aeab34992a_650xCon il progetto Beauty in Blood spera di spazzare via lo stigma associato al ciclo mestruale.
Già nel 2012 Lewis iniziò a creare le sue opere mestruali con il supporto del marito Rob, in uno studio improvvisato nel bagno di casa.

“All’inizio” dice l’artista “tutto ciò che facevamo era per così dire in presa diretta – vale a dire quando io ero effettivamente mestruata. In quelle sere, dopo il lavoro, mi toglievo la coppetta e Rob preparava le luci e le macchine. La svuotavo nel lavandino per porre l’enfasi sugli elementi che vedevo al lavoro: il contrasto di colore del rosso acceso contro il bianco estremo della porcellana, la maniera organica che ha il sangue di muoversi nell’acqua, quanto diverso fosse il sangue da un giorno all’altro. Ogni sversamento appariva in maniera differente.”

Nel tempo, questo duo artistico ha sviluppato il progetto utilizzando un acquario riempito con una miscela di acqua normale e salata. “Questa combinazione crea due diverse densità, che rende più interessanti i movimenti del sangue” spiega. “Ed ora lavoro con diversi oggetti, non solo con la coppetta”.

d1daa346fc9062a95f05281bb3545849_650x“Mi piace sperimentare diversi modi di rilascio del sangue. Ad esempio con una pipetta da laboratorio (notevole), con una siringa da cucina (terribile) [è interessante sottolineare che questa sorta di pipetta gigante – utilizzata generalmente per oliare il tradizionale tacchino al forno – è anche strumento di auto-inseminazione per donne al di fuori dei circuiti delle cliniche di fertilità, NdT], bastoncini (bacchette cinesi, magnifiche), bottiglietta da viaggio di shampoo (anche questa eccellente)”.

“Ci approcciamo a questi scatti come se ognuno di essi fosse un esperimento e ci abbandoniamo al flusso (ironia voluta). L’esperienza ci dice che i liquidi sono molto difficili da controllare, per cui è molto importante non focalizzarsi troppo su obiettivi specifici o riporre aspettative preconfezionate, quando scattiamo”.

f4dd4b25d1ecce31112d84da2250eaaa_650xAd ispirare Lewis non c’è soltanto la sua vena artistica: spiega infatti che di certo anche le immagini scientifiche di cui era circondata durante il suo lavoro da amministrativa al dipartimento di ricerca biomedica dell’Università del Michigan hanno avuto il loro peso.

“Quello che trovavo straordinariamente interessante di certe immagini era l’aspetto che parti del nostro corpo assumevano una volta ingrandite. Come sotto una lente di ingrandimento o di un microscopio. Ecco, questo era ciò che volevo fare con il sangue mestruale. Avvicinarmi moltissimo e guardare in maniera completamente diversa. Ho sempre avuto grande interesse per la scienza e per il corpo umano e Beauty in Blood può essere inteso come un connubio naturale tra queste due cose, del mio amore per l’arte e per la biologia.”

Le sue creazioni rappresentano un intrigante vortice di sfumature di rosso, che assumono forme tra le più disparate, ci troviamo paesaggi alieni o gocce di inchiostro nell’acqua (come nell’arte di Alberto Seveso) – e fondamentalmente sono aperte ad ogni interpretazione.

Neanche a dirlo la bellezza di certe creazioni sparisce completamente – e le reazioni sono a dir poco incontrollate quando certe persone vengono a sapere che si tratta di sangue mestruale. Ma è esattamente questa la reazione che Jen e Rob cercano e la percezione che intendono cambiare. E’ una reazione instillata da un certo tipo di cultura, quella per cui le mestruazioni sono “sporche”, sono un tabù. L’artista spera di contribuire a cambiare questa idea.

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4 pensieri su “Beauty in Blood: fare arte con il sangue mestruale”

  1. Bellissimo!
    Quando ho cercato di parlare di coppetta mestruale ad amiche e colleghe, la maggior parte ha avuto reazioni schifate… Ma perchè?
    Tutto ciò che ha lo scopo di far smettere le donne di disgustarsi per il proprio sangue, del proprio corpo e della propria vagina per me è automaticamente bellissimo.

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