Antiautoritarismo, Attivismo, Comunicazione, R-Esistenze

Call per traduzioni militanti su sex working & affini

images2Cari/e, data la coincidenza oltremodo infausta, in Italia, di crociate/spinte abolizioniste e proposte di cancellazione della Legge Merlin da parte di gruppi che neppure consultano i soggetti politici e sociali che in Italia si occupano di sex working, mi sembrerebbe urgente mettere in circolo materiale informativo, utile, prezioso, ma spesso prodotto in altre lingue.

Sarebbe utile che unissimo gli sforzi e che si raccogliessero le disponibilità a tradurre materiale militante che possa offrire un altro punto di vista e una prospettiva data da ulteriore documentazione. Chiunque sia disponibile, per quel che mi riguarda, sarei ben lieta di partecipare, mettere a disposizione energia, tempo, spazi. Ditemi qui, ditemi in privato, come volete. O scrivetemi su abbattoimuri@grrlz.net. Voi che ne dite?

Grazie mille!

Ps: esiste già una rete di relazioni tra persone che supportano le richieste/rivendicazioni del Comitato per i diritti civili delle prostitute, e sarebbe utile coordinarci affinché il nostro supporto sia culturalmente più efficace.

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27 pensieri su “Call per traduzioni militanti su sex working & affini”

  1. Io posso mettermi a disposizione per roba breve da inglese e francese (meglio inglese, sono americanista), tenete conto che ho 6 esami a settembre e tanta roba da studiare XD Nel mio curriculum annovero un 30L per una traduzione di Thinking Sex di Gayle Rubin per il corso di studi di genere e queer XD

          1. Nella mia università si tiene un seminario di introduzione agli studi di genere e queer, il docente che lo tiene è molto disponibile verso student* interessat* ad approfondire l’argomento e fornisce volentieri bibliografia extra, confronti via email, e analisi di paper inediti sull’argomento. L’anno scorso ha dato la possibilità di portare all’esame una traduzione in italiano di 20 cartelle e ne ho approfittato – anche vista la scarsissima quantità di materiale gender/queer disponibile nella nostra lingua sia editorialmente che amatorialmente 🙂 Io poi ho approfondito l’ambito translation studies per quanto riguarda gender/queer e mi sono definitivamente innamorata 😀

            1. Certo che si impara traducendo 🙂 Però esistono in realtà gli studi di genere applicati alla traduzione, o i translation and gender studies, non so se hanno un nome. Includono anche postcoloniale… Solo non pensavo si studiasse in Italia (NEVERWHERE non mi hai mica detto dove però). Io ci ho fatto su una tesi, e in mailing list FaS-traduzioni avevo promesso di inviare link vari ma non l’ho ancora fatto. Tremenda lo so. Vedo di darmelo come compito a casa per la prossima settimana. Tu NEVERWHERE hai materiali che puoi passare? 🙂 E il nome del prof? :)))))))))

  2. Ciao, ti ho – credo – scritto anche via mail.
    Ci sono per inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese.
    Pure il Russo, volendo, anche se non credo capiterà mai.
    Se ti servo scrivimi!

  3. io ci sono per spagnolo (ho vissuto diverso tempo là, me la cavo abbastanza bene ;)) e inglese (solo studiato, non sono una traduttrice, ma se dovesse servire, mi arrangio) ciao! 🙂

  4. Ciao! Grazie perché contribuisci a elevare costantemente il mio livello di consapevolezza sulle questioni di genere, e non solo. 🙂 Dato che vorrei anche rendermi utile, sono ancora in tempo per propormi come traduttrice dall’inglese? (Solo quello purtroppo..)

    1. grazie. tieni d’occhio la pagina abbatto i muri ché lì di solito si chiede se si vuole tradurre qualcosa. o proponi tu testi da tradurre che siano compatibili con i temi trattati 🙂

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