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#Francia: Commissione Senato boccia criminalizzazione clienti delle sex workers

sex workers take part in an anti-abolition demonstration takes part in a demo

Una buona notizia dalla Francia. La Commissione speciale del Senato rifiuta la criminalizzazione dei clienti – (il Senato potrebbe ancora reintrodurla, ma pare improbabile). Parliamo della proposta di legge sulla prostituzione.

A partire da QUI tutti i link che spiegano di cosa si parla. In particolare QUI trovate l’analisi, a cura del sindacato in difesa dei/delle sex workers, della proposta di legge.

Faccio la sintesi di un pezzo pubblicato su Le Monde.

Dal disegno di legge abolizionista, proposto e approvato a fine novembre 2013 dall’Assemblea Nazionale senza aver tenuto in considerazione il parere delle sex workers che numerose si sono ribellate e che richiedevano anzi la regolarizzazione, viene cassata la parte che parla della multa di 1500 euro ai clienti. Con 16 voti contro, 12 a favore e 2 astensioni è stato cancellato quel passaggio dai senatori della commissione speciale formata per l’occasione. L’annuncio è stato dato dalla senatrice dei Verdi Esther Benbassa.

La soppressione in teoria non è definitiva e il passaggio potrebbe essere reintrodotto nel corso della legislatura. La Senatrice Benbassa dice però che dopo un voto del genere è improbabile che la questione sia di nuovo messa all’ordine del giorno. Il governo si è mostrato abbastanza scettico sulla criminalizzazione dei clienti e a volerla è invece la ministra dei diritti delle donne, Najat BelkacemVallaud, e il ministro della Giustizia, Christiane Taubira, che ancora insistono su questo punto.

benbassa

Quel che era dunque il punto fondamentale della proposta di legge di fatto sparisce mentre il testo continua a dividere maggioranza e governo. Il voto del Senato è un duro colpo per chi ha scritto e proposto il disegno di legge, la deputata PS de l’Essonne Maud Olivier, che aveva già dovuto rinunciare all’idea di una pena detentiva per i clienti sostituendola con la multa. Da parte sua l’invito ai parlamentari a ripristinare quel punto che sarebbe, secondo lui, uno dei pilastri della legge.

Per chi criminalizza la prostituzione la dissuasione dei clienti è essenziale per la lotta alla prostituzione e allo sfruttamento ad essa associata. Secondo chi la pensa in questo modo questo cambio di rotta in Senato potrebbe avere effetti indesiderati. Di diverso parere sono le sex workers che d’altro canto avevano sempre chiesto di rinunciare all’idea di imporre la visione abolizionista che mischia le carte e intende far passare l’idea che tutta la prostituzione sia sfruttamento. Non è così. Esiste lo sfruttamento, che va combattuto, e poi esiste la prostituzione per scelta che va assolutamente regolarizzata perché senza la regolarizzazione anche chi sceglie quel mestiere è costrett@ a subire vessazioni dalle istituzioni e ricatti da chi sfrutta la condizione di clandestinità delle prostitute.

Sex-workers protest in Paris

Il disegno di legge prevede l’abolizione del reato di prostituzione e quella è la parte più sensata. In generale però l’intera proposta rischia di avere comunque effetti deleteri per le prostitute che vengono confinate in luoghi marginali, dove aumenta la possibilità d’uso degli intermediari, e data la pressione sui clienti si realizza un calo della domanda e le prostitute, per guadagnare, potrebbero essere costrette ad accettare rapporti anche senza preservativo. Questo causerebbe danni alla salute delle prostitute e non solo. Di tali effetti conseguenti alla criminalizzazione dei clienti le sex workers hanno parlato spesso e sono queste le motivazioni addotte dal senatore JeanPierre Godefroy PS, che ha presieduto la commissione speciale, e dai loro colleghi, nella soppressione dell’articolo. Inoltre, hanno addotto anche ulteriori motivi.

Hanno chiaramente detto che il provvedimento presenta un grave problema di coerenza, perché non si può conciliare il fatto che la prostituzione sia legale con la sanzione e la criminalizzazione dei clienti. Secondo i senatori della commissione i fondi destinati a questa proposta di legge potrebbero invece essere essere meglio destinati alla lotta contro la tratta, lasciando che le prostitute che fanno il mestiere per scelta e i loro clienti agiscano senza essere costretti alla clandestinità.

Ricordo che la proposta di legge è piuttsto delirante per quel che riguarda l’atteggiamento da tenere con i clienti. Si era ipotizzata perfino la sorveglianza e le intercettazioni telefoniche sulle linee delle sex workers per ricattare i clienti, a partire dalla violazione della loro privacy, così da lasciare le sex workers praticamente senza lavoro e costrette a rivolgersi ad un mercato clandestino dove di sicuro vince lo sfruttamento. Per fortuna è intervenuto un minimo di buon senso. Speriamo bene.

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Sulla Francia:

Più in generale:

Risorse:

—>>>il network delle organizzazioni europee composte da sex wokers: http://www.sexworkeurope.org
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