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#Giappone: i selfie vaginali e l’artista arrestata per oscenità

Siamo in Giappone, Tokyo, in questa foto potete vedere l'artista nel suo kayak vagina.
Siamo in Giappone, Tokyo, in questa foto potete vedere l’artista nel suo kayak vagina.

Megumi Igarashi, conosciuta anche come Rokudenashiko, è stata arrestata perché ha inviato un modello digitale (un selfie in 3D) della sua vagina ai sostenitori della sua arte. Ultimamente in Giappone hanno stabilito linee molto repressive per la pornografia anche se il Giappone, in realtà, come si spiegherà nel pezzo che ho tradotto, vive di grandi ipocrisie, ovvero permette larga diffusione autocelebratica dell’immagine del fallo ma se una donna rappresenta un punto di vista artistico che comprende la vagina allora apriti cielo.

Vi faccio una traduzione/sintesi del pezzo che racconta la vicenda sul The Guardian:

Sono serviti più di 20 vigili del fuoco, il mese scorso, per liberare uno studente americano rimasto intrappolato all’interno di una gigantesca scultura di una vagina in mostra in Germania. Ma l’arte che raffigura le vagine ha suscitato in Giappone una risposta un po’ più repressiva. La polizia ha arrestato un’artista perché avrebbe distribuito ai cultori della sua arte stampe 3D della sua vagina.

L’artista, che lavora sotto lo pseudonimo Rokudenashiko – che si traduce approssimativamente come “ragazza buona a nulla” – è stata arrestata dopo che lei aveva inviato via mail le stampe a 30 persone che avevano risposto all’appello di crowd-funding per la sua recente avventura artistica: un kayak ispirato alla sua vagina che lei chiama “pussy boat”, in collaborazione con Brian Ashcraft del sito Kotaku.

L’artista, il cui vero nome è Megumi Igarashi, è in carcere a Tokyo con l’accusa di aver infranto le leggi giapponesi sull’oscenità. I media riferiscono che lei nega le accuse. Ha sottolineato che lei non aveva inviato le foto della sua vagina in cambio di denaro e non riconosce la scansione vaginale in 3D come materiale osceno.

Una fonte locale cita fonti di polizia anonime e dice invece che lei avrebbe raccolto in quel modo 1 milione di yen in cambio delle immagini. La situazione dell’artista è perciò molto grave perché in caso di condanna, come riferisce il suo avvocato, lei potrebbe essere condannata a una pena fino a due anni di carcere o una multa di 2.500.000 di yen (circa 24.500 dollari).

I commentatori hanno sottolineato l’ipocrisia del suo arresto dato che le autorità giapponesi hanno desistito dall’idea di inserire nel divieto di diffusione delle immagini pornografiche (a tutela dei bambini) anche i fumetti manga e i cartoon, ovvero i film di animazione.

L’attivista Minori Kitahara ha detto che la polizia ha fatto irruzione nell’ufficio di Igarashi e sequestrato 20 delle sue opere d’arte. “Il Giappone è ancora una società in cui coloro che cercano di esprimere la sessualità delle donne vengono oppressi, mentre la sessualità maschile è ampiamente celebrata“, lei ha detto.

Igarashi ha chiamato la sua serie di sculture Decoman “Decorated Vagina”. I titoli delle opere incorporano la parola “uomo” (man), derivato da manko, che significa vagina in giapponese, e Igarashi ha detto che una volta fu chiesto di non usare la parola Decoman durante una trasmissione televisiva.

enhanced-buzz-wide-10644-1396863922-22I genitali femminili sono stati “eccessivamente nascosti” nella società giapponese, lei dice e aggiunge “Ho pensato che fosse solo divertente fare arte decorando la misura della mia figa e sono rimasta molto sorpresa nel vedere come le persone si arrabbiano quando vedono i miei lavori o quando mi sentono pronunciare la parola manko”.

Una delle opere, descritta come una “scena di battaglia vaginale“, mostra un gruppo di soldatini che cerca riparo in un crepaccio a forma di figa, un altro lavoro (in cui la forma di figa c’entra sempre) si riferisce a Fukushima, il tabù nel tabù, e mostra i lavoratori di della centrale nucleare in una situazione di distruzione ambientale.

Ha anche disegnato grafiche per iPhone e recentemente ha pubblicato l’immagine di Gundaman, una statuetta basata sul popolare personaggio (anime) Gundam, una figura con una vagina di grandi dimensioni, così come riporta il sito Spoon & Tamago.

Igarashi ha detto che la sua mission è quella di “demystify”  (togliere misticità, sacralità) i genitali femminili in Giappone, un paese dove migliaia di persone affollano un festival annuale sul pene ufficialmente organizzata in Kawasaki ogni anno in aprile.

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