Come ogni anno il gruppo no-choice che chiede l’abrogazione della legge 194 e supporta il progetto di legge di iniziativa popolare europea che esige per l’embrione la tutela costituzionale, di modo che l’aborto sia dichiarato un crimine e chi lo pratica o lo chiede sia dichiarat@ criminale, realizza 9 ore di preghiera davanti ad alcuni ospedali di varie città italiane a mo’ di mantra colpevolizzante che di sicuro non tende a nessuna discussione costruttiva. Per chi “prega” contro la libertà di scelta e condanna alla clandestinità donne che abortiranno comunque utilizzando ferri da calza, metodi costosi e privati o intrugli dannosissimi, non vale ragionare di misure preventive, educazione sessuale, contraccezione, anche d’emergenza. Fosse per loro l’obiezione di coscienza sarebbe imposta, come dicono le compagne di consultoria autogestita a Milano, anche alle mercerie. Dunque pregheranno e alla loro preghiera le compagne milanesi risponderanno vestite da streghe con torte, bevande calde, pentole e mestoli. QUI il loro annuncio e QUI le altre città presso cui saranno celebrate le preghiere. Da Firenze il gruppo Snoq aderisce alla contronarrazione per parlare di autodeterminazione e dà appuntamento a tutte domani alle 10.30 a Largo Brambilla 3 davanti all’ospedale di Careggi.
Pagina evento facebook per Firenze—>>>QUI
Contro la colpevolizzazione delle donne, qualunque sia la scelta che compiono, per la libera scelta in relazione alla gestione dei loro, dei nostri, corpi:
(…) domattina diamoci appuntamento con con scope, cappelli da strega, pentole e mestoli, ma anche vin brulè, cioccolata calda… e TORTE!!! (per chi ha tempo). Ci ritroveremo domattina, sabato 4 gennaio, dalle 10.30 alle 13.00, di fronte all’A.O. Careggi , largo Brambilla 3, dove dovrebbe svolgersi la maratona di preghiera fiorentina.
Vi aspettiamo almeno una ventina dobbiamo esserci!!!!!
Una cantatina, potrebbe starci. Pensateci.
Venite con i thermos e ben coperte!!!!!
Come dicevo per l’augurio di lotta per il 2014: questo è l’anno in cui c’è da riprendersi la libertà di scelta. Non per difendere un percorso legalitario, una legge, tra l’altro frutto di tanti compromessi, ma per rivendicare un principio che deve essere valido sempre. Buona lotta a tutt*, dunque. Buon 2014.
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