Antiautoritarismo, Autodeterminazione, Critica femminista, Femministese, R-Esistenze, Sessualità

Judith Butler: delle femministe antiporno che volevano disciplinare i desideri!

E’ una intervista che risale al 1992, tradotta da Cesare del Frate che anni fa ne aveva autorizzato la pubblicazione su FaS. Ne ripropongo qui l’ultima parte (per leggerla tutta vai QUI) perché c’entra con il dibattito sul femminismo moralista e prescrittivo che arriva in Italia negli ultimi anni e dunque credo che nonostante il tempo trascorso questa intervista sia quanto mai attuale. Buona lettura!

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Il corpo che vuoi: intervista a Judith Butler

Le performance queer, la militanza teatrale, come leggere Hegel e Foucault per decostruire le trappole identitarie, la critica alle fobie sessuali del femminismo anti-pornografia.

di Judith Butler

[…]

Sono curiosa di sapere quanto i dibattiti sulla pornografia degli anni Ottanta hanno influenzato il tuo lavoro.

Molto.
Credo di aver preso molto seriamente la critica femminista alla pornografia negli anni Ottanta, ma poi mi sono persuasa che era completamente sbagliata. Una cosa che mi allarmava era il modo in cui venivano descritte la fantasia e la psiche da femministe anti pornografia come Andrea Dworkin. Lei pensa che le immagini abbiano il potere di formare la psiche e i desideri, di produrre azioni in modo quasi meccanico. Mi ha colpito che lei volesse disciplinare non solo le rappresentazioni ma anche il modo il pensare della gente, i desideri e le fantasie; lei vuole cancellare la distinzione etica fra fantasia, rappresentazione e azione.

Sono arrivata a pensare che il femminismo ha contribuito non meno della cultura imperante a circondare di senso di colpa il sesso e le fantasie, e penso che il mio essere lesbica in qualche modo mi portasse ad oppormi a ciò che il femminismo prescriveva in quei tempi.
L’emergere del radicalismo sessuale, il pensare attraverso relazioni di potere e sessualità tanto quanto la complessità dello scambio butch/femme, sia stato molto importante per me, anche se poi sono diventata abbastanza critica anche nei confronti di quel movimento.

Semplicemente non penso che la sessualità sia senza ombra di dubbio quel terreno neutrale o che sia implicitamente liberatoria o impeccabilmente onesta, e non ritengo debba essere l’unico focus della riflessione politica.

Pubblicato originariamente su Artforum 31, n. 3, 1992.

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3 pensieri su “Judith Butler: delle femministe antiporno che volevano disciplinare i desideri!”

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