Il documentario è su Netflix, molto interessante, raccoglie testimonianze di sex workers e dati sulla provenienza di chi a parole si schiera con le sopravvissute del traffico di donne e poi si scopre aver modificato nome e mission di precedenti organizzazioni dell’ultradestra cattolica conservatrice dedita a campagne contro aborto, matrimoni gay, e via dicendo.
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Le femministe radicali e il loro pregiudizio nei confronti della sessualità maschile
Uno dei temi ricorrenti nelle discussioni tra donne è quello della sessualità maschile. Così emergono anche alcuni stereotipi espressi dalle donne stesse. Le preferenze personali non possono essere messe in discussione ma quel che noto sempre è quella tendenza a generalizzare sovrapponendo il proprio sentire a quello di tutte le altre.
Se a lei non piace la penetrazione dirà che “ogni penetrazione è stupro”, mettendola dal punto di vista della femminista radicale Dworkin che di preconcetti contro la sessualità maschile ne aveva davvero moltissimi. Di conseguenza a tutte le donne alle quali piace la penetrazione viene detto che sono traditrici della causa. Il pregiudizio sulla sessualità maschile in questo caso soffoca gli stessi desideri di molte donne. Le femministe radicali, quelle della seconda onda, si scontrarono molto su questo punto con le altre femministe dette sex positive. Le ultime erano quelle che non criminalizzavano la sessualità maschile e non chiedevano che se lo mozzassero prostrandosi pentiti per tutto il male che altri uomini avevano fatto alle donne.
Quel ridicolo picchetto antiporno di Gloria Steinem
La femminista radicale Gloria Steinem ne ha fatta un’altra delle sue. Ha fatto interventi in favore della candidata Hillary Clinton, è una figura filo-istituzionale, ha fatto visita al centro contro la tratta gestito da una falsa vittima di tratta (vedi Somaly Mam), si accompagna volentieri ad alcune sopravvissute della prostituzione (quella la cui iniziativa a Roma è diventata un luogo escludente per le sex workers che volevano dire la propria) tuonando contro i/le sex workers che vendono servizi sessuali per scelta, è anche una Terf [a, b, c, d, e,] (femminista radicale trans escludente) che solo di recente ha ambiguamente, senza poi rimettersi tanto in discussione e solo dopo una petizione contro le sue affermazioni, chiesto scusa alle persone trans offese ripetutamente nel corso della sua carriera femminista, è una antiporno che vittimizza tutte le donne a prescindere dal fatto che le dicano che lei non rappresenta tutte quante.
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Fare la webcam girl? Non è un lavoro per tutte!
Lei scrive:
Ciao Eretica,
ho letto il racconto della ragazza che vorrebbe fare la webcam girl e vorrei scrivere della mia esperienza, non so, forse posso esserle utile. All’inizio anch’io ho avuto molti dubbi sul fatto di lavorare anche se il mio ragazzo non fosse stato d’accordo. Non lo era ma poi gli ho posto la questione da un altro punto di vista. Lui vede qualche film porno o si appassiona a qualche video su youporn. Allora perché tanta ipocrisia? Ho chiesto come considerasse le ragazze grazie alle cui esibizioni poteva farsi delle grandi seghe (no, non sono gelosa). Non sono forse delle lavoratrici? Tu puoi fartici le seghe e io non posso fare la webcam girl? Mi disse che effettivamente agiva secondo lo stereotipo maschilista per cui l’altra è la puttana ma guai a vedere fare le stesse cose a tua moglie, tua sorella, tua madre, perché sarebbe sinonimo di vergogna.
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Solidarietà a Ruggero Freddi. Contro i moralisti di ogni specie!
Ruggero Freddi è stato un porno attore. Dunque? Quel che fa “La Verità” è metterlo alla gogna immaginando che questo possa incrinare la posizione del professore universitario con una laurea in ingegneria informatica, una in matematica e un dottorato di ricerca. Contrariamente a quanto evidentemente pensava chi l’ha messo alla gogna non si sono visti (spero non se ne vedranno) picchetti della estrema destra omofoba e moralista e dei cattofasci preoccupati per la salute dei figli etero/italici.
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Se ubbidisci lui ti uccide
Lui scrive:
“Cara eretica,
Seguo la tua pagina e il tuo blog da tempo, la maggior parte dei tuoi post li condivido anche se in poche cose dissento. È comunque una pagina meravigliosa con storie incredibili. Ma ti devo segnalare questa foto che è veramente squallida che ho trovato su un social network. Ho espresso il mio disgusto e il mio rigurgito. “Se ubbidisci non ti uccide” ma che razza di post è questo? Significa che una donna pur di sopravvivere alle sevizie del proprio uomo deve sempre accettare e ubbidire quando le fa del male?
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Confessioni di una sgrillettatrice seriale
Lei scrive:
Oggi ho letto l’articolo di Pasionaria sul porno, e mi sono decisa a mettere nero su bianco quello che, da molto tempo, penso in proposito.
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Insegna allo s.t.r.o.n.z.o. a non fare del male invece che dire alle donne di essere sante e asessuate
Ciao Eretica,
sono Bia e vorrei intervenire sulla vicenda dei revenge porn provando a fare chiarezza su alcuni aspetti. Mi presento: sono una attrice porno, lo sono per scelta. Nessuna più di me sa cosa significhi essere esposte alla gogna, alla cattiveria altrui, perché gli spezzoni di film ai quali partecipo potrebbero essere usati per sputtanarmi. Non è capitato, perché vivo all’estero, le persone che frequento se ne fregano e il fatto stesso che un video sia pubblicato proprio per essere condiviso pare sia un deterrente. Nessuno ci fa caso.
She Porn, un progetto di editoria partecipata sulla pornografia “al femminile”
di Sara Cocco* e Alice Pani
La pornografia è un fenomeno culturale di massa e come tale ha tanto da dirci sulla nostra società. Essendo un genere così trasversale non può non avere influenza sulle nostre vite, a prescindere che lo consumiamo direttamente oppure no e in che misura. Una cosa meno ovvia invece, è il fatto che anche alle donne piace il porno, il che dovrebbe essere normale, dal momento che alle donne piace il sesso proprio come piace agli uomini. Tanto più ora che, grazie a Internet e all’anonimato che consente, sono sempre di più le donne che fruiscono questo genere di produzioni.
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Chi definisce la pornografia? In questi giorni, è Facebook
da la WashingtonPost (Traduzione di Elena Montselles e condivisione da QueerNotes)
Di Jillian C. York
Jillian C. York è una scrittrice e attivista il cui lavoro interseca tecnologia e politica.
Nel caso del 1964 Jacobellis contro Ohio – che discuteva se lo stato dell’Ohio potesse vietare la proiezione di un film che aveva ritenuto osceno – il giudice della Corte Suprema Potter Stewart definì emblematicamente la pornografia hardcore, un genere non costituzionalmente protetto, dicendo: “La riconosco quando la vedo. ” Il film in questione, ha aggiunto, non lo era. . Meno di dieci anni dopo, nel caso Miller contro California, la Corte Suprema ha messo a punto un sistema giuridico a tripla verifica per decidere se una cosa fosse oscena – chiamato il test di Miller – basato su ciò che una persona normale trova offensivo.
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Cinque artiste femministe sex-positive da conoscere
di Kristen Sollee (pezzo in lingua originale QUI – traduzione di Antonella)
Uno degli obiettivi centrali del femminismo è quello di combattere la rappresentazione della sessualità femminile per portarla lontano dalle grinfie del controllo patriarcale e spesso l’arte delle femministe sex-positive persegue questo obiettivo in maniera visiva, arrivando là dove la parola scritta o parlata spesso fallisce. Questo tipo di attivismo estetico è perfettamente rappresentato da una nuova mostra alla Dallas Contemporary, Black Sheep Feminism: The Art of Sexual Politics, (Il Femminismo della Pecora Nera: l’Arte della Politica del Sesso), che allestisce il lavoro di quattro artiste che sfidarono lo status quo sessuale negli anni ’70. Joan Semmel, Anita Steckel, Betty Tompkins e Cosey Fanni Tutti: ognuna di loro ha esplorato una esplicita sessualità femminile attraverso diversi percorsi artistici e come risultato tutte incontrarono un certo livello di esclusione dalla comunità artistico/femminista.
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Sunny Leone, la ex pornostar attaccata dall’intervistatore indiano
Nel corso di una intervista, la ex pornostar approdata a Bollywood e impegnata nella promozione di un suo film, è stata ripetutamente attaccata dal presentatore [Video intervista] che ha tentato in ogni modo di farlo sentire in colpa. Il blog femminista The Ladies Finger ha riportato (commentando) su testo quel che lui le ha chiesto e le fantastiche risposte dell’attrice. Ecco la traduzione in Italiano (grazie a Vanni). Buona lettura!
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By Jugal Mody
Questa settimana il giornalista B. – d’ora in avanti definito “lo Zio” – ha intervistato Sunny Leone sulla CNN-IBN. Lo Zio ha maliziosamente attaccato l’attrice in tutti modi più abietti e volgari, e, cosa di non poco conto, poco professionali – basandosi solo su una ricerca inesistente e su chiacchiere prive di fondamento. Il numero di volte in cui lo Zio menziona “il tuo passato” totalizzerebbe il miglior punteggio in un gioco da sbronze: se avessi bevuto un cicchetto per ogni volta che lo Zio ha detto “il tuo passato” sarei stata in coma etilico prima di metà intervista, che fortunatamente dura solo venti minuti. Lo Zio ha anche nascosto i propri attacchi dietro frasi come “la gente dice” e “tizio ha detto”. Sunny Leone ha comunque mantenuto salda la propria posizione. Eccome se l’ha fatto!
Per cominciare riporto le battute dell’intervista con le domande fatte dallo Zio (che informa l’attrice dicendo che sarà chiamata Sunny) e le risposte della pornostar:
“Qualcuno si rivolge a te come Karanjeet, per caso?” Sunny risponde educatamente che “Solo poche persone nella mia vita lo fanno, come i miei amici più stretti, mio marito e mio fratello.” (Interrotta dallo Zio che a metà chiama in causa immediatamente la famiglia.)
Uncle: Sembrerebbe a prima vista che il mondo – in questo momento storico – celebri, come dire, il tuo successo. Quindi ho pensato di iniziare questa intervista chiedendoti: Dimmi una cosa che rimpiangi, una cosa che secondo te ti è andata male.
Sunny: Personalmente? Professionalmente?
U: (dannatamente insinuante, aspettandosi che lei menzionasse piangente il porno): Personalmente, professionalmente, qualunque cosa. Dove pensi che Sunny Leone… Karanjeet abbia sbagliato?
S: Effettivamente c’è un rimpianto che segna la mia vita, quando mia madre è morta non riuscii ad arrivare a casa abbastanza in fretta. Ho rimpianti di questo tipo. Non ho veri rimpianti di tipo professionale. Ho fatto errori, come tutti, o forse ho fatto le scelte o preso le decisioni sbagliate ma ho imparato dagli errori… (chiaramente così gli ha fornito un abbocco per una trappola…)
#1 – Zio e in /modalità vampiro ATTIVA.
u: (abboccando in pieno e interrompendola perfino) Che tipo, che tipo, quando parli di errori, voglio dire… capisco che tutto fa parte dell’esperienza, nessuno è perfetto ma che tipo di errori hai fatto? Personalmente, nella tua carriera.
S: Immagino, per la mia carriera, quando sono arrivata qui… Bollywood è uno shock culturale. È un altro mondo, c’è tanto caos ed è organizzato in caos e tutti sanno che tutto andrà bene, ma io sono l’unica che è preoccupata, e alla fine sono io l’unica che esaurisce ogni energia.
#2. in cui Zio ha svolto solo la metà del proprio insinuante lavoro patriarcale di colpevolizzazione.
U: mi dicono che Kapil Sharma, il conduttore di Comedy Nights con Kapil, a un certo punto abbia detto che non si sentiva a suo agio ad essere filmato con te dato che pensava al proprio pubblico di famiglie e Sunny Leone non rientrava nella categoria di spettacolo per famiglie. È vero?
Sunny: Non ne ho idea dato che sono stata nel suo show diverse volte. Sono lieta di essere parte del suo show. Sono convinta che se ci fosse un problema…
u (interrompe): Lo avrebbe sollevato con te, forse.
S: …non sarei stata invitata nel suo show tante volte.
#3 (in cui S se ne frega altamente)
u: sembra che mentre il valore commerciale del tuo lavoro certamente stia andando piuttosto bene, ci sia un mucchio di resistenza… inibizioni… circa te. Come ti comporti al riguardo?
S. ummm… Effettivamente non mi curo delle inibizioni degli altri o di quello di cui sono insicuri se vogliono lavorare con me o no. Non coinvolge minimamente la mia vita. Io lavoro ogni giorno e sono molto felice di ciò. Quindi sia che lavori con XYZ o qualcun altro, non cambia nulla dato che sto lavorando…
(U che interrompe di nuovo con una domanda insinuante):
#4 in cui Zio pensa di costringere Sunny alla lamentela verso Aamir Khan.
u: pensi che Aamir Khan lavorerebbe mai con te?
s: Probabilmente no.
u: Perchè?
s: A causa dei miei trascorsi e…
u (interrompe ancora): Vorresti lavorare con Aamir?
S: certamente, chi non vorrebbe?
u: Quindi vorresti lavorare con Aamir ma Aamir non vorrebbe lavorare con te.
s: Beh, non ne ho idea. Dovresti chiederlo (…ad Aamir, ma lo zio doveva interrompere ancora)
#5 il momento in cui Zio si eccita troppo a menzionare il Porno di fronte a una ex-porn star
U: “Sei preoccupata Sunny? Da una parte dici che sei una persona d’affari, una realista, lo capisco. Non ti capita mai che il tuo passato… il passato in cui eri una regina del porno torni a perseguitarti?” Oppure torni a trattenerti? Quando forse avresti potuto mirare più in alto (atteggiandosi insinuante)
s (risponde calma): “Sei la sola persona… Sono la stampa ed i media che dicono “trattenere” e “perseguitare”. Non ho mai detto “perseguitata”, non ho mai detto “trattenuta”. Non sono trattenuta. O forse non me ne rendo conto ancora. Forse un giorno lavorerò con qualche stella di prima grandezza. Ora come ora non ne so di più, quindi non ha effetti sulla mia vita.”
#6 in cui Sunny placa Zio circa i suoi incubi sull’industria del porno.
u (tagliando fuori Sunny): “A volte penso, scusami se sono offensivo, ma quante persone penserebbero di crescere e diventare una porn-star?” (credendo di aver fatto LA DOMANDA e pregustando il premio Ramtha Goenka)
s: “Nessuna.”
(silenzio)
u: “Ma tu lo sei stata. Com’è successo? Voglio sentirlo da te, com’è successo?”
s: “Non era qualcosa a cui aspirassi. ad un certo punto è successo. Ho conosciuto un agente e quando ho visto le foto di queste donne, non ho pensato Oh è così volgare, non ho pensato, Oh è sbagliato, ho pensato che fosse bello, che fosse sexy, che fossero belle e che fossero libere e che stessero facendo quello che gli andava di fare. E la vedevo a quel modo.”
#7 in cui Sunny sgancia la bomba O!
u: Guarda come vengono interpretate le tue azioni in India. Atul Anjan, che è un MP di CPI, ha detto che, e non è l’unico, che ti ritiene responsabile della corruzione delle menti indiane, della moralità indiana (Sunny ridacchia visibilmente). Ancora, quando fanno questo commenti, come ti comporti?”
s (cercando di restare seria): Penso di essere felice di far parte del dialogo politico. (esplode ridendo) Se pensi così tanto a me durante il giorno, pensi di inserirmi nei tuoi discorsi e a darmi la colpa di qualcosa… (controlla il riso) umm… penso sia una scelta di quella persona, ma ne sono lieta… Sai, aspetto che Obama mi inserisca nei suoi discorsi. (Ride ancora)
#8 in cui Zio pone la questione Sunny-minaccia-l’istituto-del-matrimonio
U: ci sono alcuni che ritengono che se Sunny diventa una specie di ambasciatore di questa nuova India, (si sente Sunny sghignazzare) questa sia una china molto pericolosa.
s: (Ridendo a crepapelle) “Sei la prima e l’unica persona che l’abbia mai detto”
u: Sto, sto, sto, sto (4 volte) dicendo, molti commenti sui social, dove sei molto popolare, ci sono molte casalinghe per esempio, ci sono molti indiani, non solo casalinghe, molte donne sposate indiane che vedono Sunny Leone cone una minaccia ai propri mariti e credono che i propri mariti saranno rapiti da Sunny Leone.
S: Mi spiace, ma non li voglio proprio i vostri mariti, ho già il mio (sorridendo) e lo amo, è bello, è sexy, è molto intelligente, ha molto talento ( ride). Mi spiace signore, non desidero i vostri mariti…
#9: in cui Sunny spiega come siano le relazioni sane
U: Non te ne importa?
s: Non è che non m’importa. Credo che ogni marito e moglie debbano avere una bella relazione, una relazione sana, che le persone debbano sentirsi sicure nella propria vita e essere certe su chi sono e sui propri mariti o mogli, fidanzati, chiunque sia parte della loro vita. In definitiva, io non dovrei essere importante nelle loro vite.
(Zio passa un paio di minuti al massimo parlando del film in arrivo, Mastizaade prima di fiondarsi di nuovo sul porno. Oh Zio, googlandoti, ti ritroverai con un mucchio di link riferiti ai lavori di Sunny nel porno. Sì, la stessa Gooogle che menzioni quando dici che Sunny è la persona più Googlata in India. Non sentirti in colpa se aggiungi una goccia all’oceano)
#10 in cui Sunny dà una lezione di professionalità allo Zio
U: La tua identità resta… quella…uh… del tuo passato, che è il tuo legame con la pornografia ed il mondo del porno. La gente crede che tu sia in effetti non sia un’attrice, che tu *ancora* non sia un’attrice e che non stia facendo altro che… alcuni ti accusano letteralmente di abbassare il livello del cinema come arte. Credi che… siano solo critiche sterili?
s: Ancora, questo riguarda le opinioni di altri su di me, ed in effetti non mi interessa. Dato che, come ho detto, lavoro ogni giorno. Ho tre film in uscita, solo per quest’anno
U (ancora interrompe): Quindi che cosa conta, Sunny? Il denaro?
S: Non conta il denaro…
U (si intromette): Alla fine, conta il denaro.
S: Questo riguarda quello che ho sempre voluto fare e quando lavori, come tu sei pagato per stare lì e parlarmi, io sono pagata per stare qui e parlare con te. (Booyakasha!) E così che funziona. E alla fine, sono affari. Lavoriamo tutti perchè vogliamo portare il cibo alle nostre famiglie. Ma quando sei nel cinema, ci dev’essere passione e… (Zio interrompe, ma Sunny continua parlando più forte di lui) quella passione è sempre stata lì.
#11 in cui Sunny dà a Zio una lezione di base di cultura POP
U: Ti credi un’artista?
s: Mi credo un’attrice di svago.
U: Sei una donna di spettacolo… Nel linguaggio di Bollywood, se dovessi usarlo, saresti una ragazza oggetto. Sei una ragazza oggetto?
S: Non so, è un’etichetta che ho sentito solo una volta, qui.
U (parlandole addosso): nel mondo di Bollywood?
s: Non mi vedo come una persona qualunque, solo una ragazza che vuole lavorare.
U: I miei spettatori vorrebbero conoscerti (le mani si muovono freneneticamente) Sei un’attrice? Vedi la recitazione come una seria professione?
S: Certamente, sì!
U: Credi che dato che hai un bel fisico, che quel fisico in definitiva ti porterà dove vuoi arrivare? (le mani contiinuano a muoversi all’impazzata)
s: Ma chiunque nel mondo dello spettacolo è favorito dalla bellezza del proprio corpo, dal proprio viso, ovunque. Ogni singolo attore ed attrice, con la propria abilità, la determinazione o quant’altro, la loro esperienza da attore. Ma… è il bel volto che vediamo sullo schermo e che ci attrae a guardare, che ci spinge a cercare il canale verso il loro programma o ad andare al cinema per il loro film. Comperiamo il biglietto del cinema perchè siamo attratti dalla fantasia, o dal magnetismo di chi sia quella persona. Questo è lo spettacolo, è fantasia.
#12 Zio lancia le statistiche di Pornhub a Sunny, dicendo che è la sua carriera in India che ha reso l’India il maggior consumatore di pornografia. In realtà il maggior consumatore sono gli USA, ma a Zio non importa.
Chiaramente Zio ha scordato totalmente la penetrazione di internet, i cellulari e della tecnologia facendo questa correlazione. Dato che Zio, come chiunque componga il patriarcato, sente sia enormemente più facile incolpare una donna che un miliardo di persone, gli spettatori. La risposta di Sunny rinnega l’affermazione e passa oltre.
#13 in cui Zio flirta in pieno e spiega i propri sentimenti mascolini per lei
U (sorride viscido): Sai, ci sono un mucchio di chiacchiere di come “Vedi un film di Sunny Leone e marcisci moralmente. Mi domando se io stia marcendo moralmente perchè, vedi, ti sto intervistando…
S (a questo punto ne ha visibilmente abbastanza): Bene, se vuoi me ne posso andare…
U: Haha, no di certo, no di certo…
s: Va bene.
U: Insomma, Sunny, in definitiva, queste chiacchiere abbondantemente negative che riguardano te…
s (interrompendo): Davvero? Sono davvero negative? Non saprei dire.
U (/uomospiegante mode: ATTIVO): Ti piace. Vero? I pettegolezzi vendono altrettanto bene, in questo mondo. Credi che la natura di questi pettegolezzi ti aiuterà, in futuro?
s: Non ne ho idea. Queste sono domande ipotetiche e non puoi sapere se sarà così o no. Non mi piace la negatività, non la voglio nella mia vita. Ma ce n’è comunque. È quel che vendono i media.
Buck Angel: l’uomo con una fica
Testo di Will Coldwell, da Dazed Digital – [Traduzione di Donatella]
Incontriamo il produttore americano di film per adulti a Berlino per discutere del suo approccio femminista alla forma d’arte e del perché il sesso ha una terribile reputazione
Almeno per due terzi del tempo in Sexing the Transman Riley – un maschio trans – e la sua ragazza Jessica sono profondamente coinvolti nei reciproci corpi. La telecamera ciondola sopra la coppia giovane e carina, concentrandosi sulla faccia di Riley mentre Jessica gli lecca i capezzoli e morde gentilmente il suo corpo. Poi una voce interviene: “Ti senti più arrapato adesso che stai prendendo del testosterone?”
Non si dovrebbe arrivare ad un’accusa di stupro per dimostrare che una sex worker può essere stuprata
Questo articolo è stato pubblicato sul The Guardian. La traduzione è a cura di Laura. Buona lettura!
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di Chelsea G. Summers
L’idea che alcune donne perdano il diritto al consenso è repellente. Ma non si dovrebbe arrivare alla confessione pubblica di una porno star per far capire che no significa no.
L’attrice di film porno Stoya è entrata su Twitter lo scorso Sabato e, in due concisi tweet, ha lanciato l’accusa di stupro contro l’ex fidanzato e coprotagonista di film porno, James Deen. “Quella certa cosa di quando ti connetti ad Internet per un secondo e vedi la gente idolatrare il tipo che ti ha stuprata in quanto femminista. Quella cosa fa schifo”, ha scritto.
Poco più di dieci minuti dopo, ha chiarito: “James Deen mi ha tenuta giù e scopata mentre dicevo no, fermati e usavo la mia safe word. Non posso più sorridere e fare sì con la testa quando lo nominano.”
Quel che Katy ha da dire del porno
Katy, 22 anni, famiglia italiana d’origine, si è spostata in una grossa capitale Usa per fare l’attrice porno. Il suo agente promuove la sua immagine. Organizza il book fotografico. Gestisce il sito. Mette a punto il profilo su webcam per darle un primo palcoscenico in cui muoversi. Lei impara a valorizzare profili e linee del suo corpo. Controlla il ritmo della sua voce. Si rende così conto di quel che piace ai clienti. Quello della webcam girl è sex work, racconta, e anche il porno lo è. Eppure in certi stati viene considerato una cosa a parte o in altri viene vietato esattamente come si vieta la vendita di servizi sessuali.