Critica femminista, R-Esistenze, Violenza

Ciao Rosa. E comunque serve una Slut Walk!

Ciao Rosa. Spero tu stia bene. Spero che la tua vita sia comunque serena, ché mentre ti butti dietro le spalle questo macigno continui a ridere, a ballare, ad amare, a studiare, a fare tutte le cose che fa una ragazza della tua età. Una carezza, per te.

Di questa cosa ne parla QUI un@ di Femminismo a Sud.

Quello che vorrei dire è che affidarsi alle sentenze non serve per cambiare la cultura di un paese. Immagino già il coro tra chi dice che è troppo e chi troppo poco. Tra chi lo vorrebbe impiccare, linciare e chi vorrebbe continuare ad infamare la ragazza. Mi piacerebbe sapere che ne pensa lei, se per lei va bene così. Perché non mi interessa fare a pugni tra innocentisti/e e colpevolisti/e. E invece quello che ha portato a quella situazione è una cosa della quale bisogna parlare.

Per prevenire, che si fa? Quando la smettiamo di fare i balletti differenziati tra donne perbene e donne permale, uomini che chiedono ammenda perché sentono la loro sessualità di per se’ sporca e uomini e donne che nel concetto di “natura” trovano una spiegazione che aiuta solo a perpetrare una cultura patriarcale che dice che lui ce l’ha più alto e sporco, il desiderio, e la statura di quello, ritenuto più “pulito”, femminile sarebbe più bassa, e dunque, in definitiva, “copriti, puttana” e “legatelo, maiale”. La discussione non può essere tutta qui.

C’è quest’altro filone di ragionamento, che i femminismi italici, la maggior parte, e quelli autoritari rifiutano perché parte dal presupposto che I am slut, io sono una puttana, e dunque? esco quando mi pare e mi vesto come voglio, e dunque? e bla bla bla… di cose su questo negli anni con FaS ne abbiamo dette tante e tante ancora ne diciamo che non si finisce mai.

Poco tempo fa un Procuratore, a Bergamo, aveva affermato che per evitare stupri era bene che le donne restassero a casa, la sera. L’idea, la proposta, resta sempre la stessa. Una Slut Walk fatta di uomini, donne, gay, lesbiche, trans, puttane, migranti, operaie, pornostar, “veline”, show girl con i culi di fuori, soubrette dai curriculum improbabili candidate nelle liste di non so cosa… donne di dentro, di su, di giù, di là, di qua.

Boh. Pensiamoci. Magari in una città del sud, volendo, ché col caldo è sempre più facile spogliarsi…

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