Personale/Politico, Precarietà, R-Esistenze

Monetizzare quello che faccio

Tentando di seguire i vostri consigli ho creato un profilo su Patreon al quale si può accedere con un abbonamento sostenitore.

Ho trovato il sito di Anchor per registrare dei podcast ma temo di non aver capito come fare quindi ho molto da studiare.

C’è anche Substack per creare news letter a pagamento ma mi sembra troppo e dopo aver scritto gratis per tanto tempo mi fa male chiedere soldi per i contenuti che diffondo, in ogni caso ci provo e tento di capire come funziona.

Mi avete suggerito di diventare lettrice di audiolibri ma non è così semplice e bisogna essere doppiatori professionisti per poterlo fare quindi vedrò. Radio che assumono per la mia voce non credo ce ne siano ma mi piacerebbe, se si potesse creare una radio in streaming da diffondere sarei felice ma non so farlo e dunque mi fermo alla scrittura.

Ditemi voi se avete altri suggerimenti.

Nel frattempo i miei libri da comprare sono su Amazon e in basso c’è il form per le donazioni che mi aiutano e spero di poter raggiungere almeno una somma per pagare le bollette in questo momento di disagio.

Grazie ancora per il sostegno, l’incoraggiamento e la vicinanza

un abbraccio a tutt*

Eretica Antonella

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Abbatto I Muri vive di lavoro volontario e tutto quello che vedete qui è gratis. Aggiornare e gestire questo spazio è un lavoro che costa tempo e fatica. Se mai vi passasse per la mente di esprimere la vostra gratitudine basta un obolo per un caffè (alla nocciola). :*
‘Abbatto i muri’ is a blog and an online platform run by a volunteer called Eretica. It aims to raise awareness of Intersectional feminism. It also tries to support the LGBT community in Italy and victims of domestic violence and many other issues which occur in Italy.
Grazie davvero a chi vorrà contribuire alla causa!

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Antiautoritarismo, Antifascismo, Antirazzismo, Contributi Critici, R-Esistenze

Indagateci tutti: il nostro manifesto per la Sea-Watch

di Flavia Fedele (da mardeisargassi.it)

Indagateci tutti. Come Carola Rackete, il capitano di cui vorremmo avere il coraggio. Indagateci perché per noi la Sea-Watch non avrebbe dovuto essere altrove se non ancora più vicina alle coste di Lampedusa, vuota di quei passeggeri stremati dal viaggio, dalla disperazione, dai giorni più caldi dell’anno. Continua a leggere “Indagateci tutti: il nostro manifesto per la Sea-Watch”

La posta di Eretica, News & Sorellanze, Personale/Politico, R-Esistenze

Notizie dalla prigione di un’agorafobica

Come scrivevo sulla pagina (e molt* erano d’accordo) mi accingo ad attivare la categoria per gli aggiornamenti (News & Sorellanze) che riguardano le persone che dopo aver scritto le proprie storie e aver seguito consigli dalla community ora stanno seguendo un percorso di fuoriuscita dalla violenza o da disagi e problemi, come l’agorafobia, la depressione, i disturbi alimentari. E un modo ulteriore per dare spazio a chi può riceverne giovamento, grazie agli incoraggiamenti e consigli che coinvolgono gran parte della community di Abbatto i Muri. Aggiornarci è una loro scelta ovviamente e quindi attendiamo che siano loro a dirci se hanno voglia di comunicare con noi. Quel che devono sapere è che questa è una porta sempre aperta per tutt* coloro che sono in difficoltà e che potranno sempre contare sul nostro ascolto.

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Antiautoritarismo, Antisessismo, Attivismo, Autodeterminazione, Personale/Politico, Precarietà, R-Esistenze

Chi vuole costruire una rete di auto/aiuto per le vittime di violenza di genere?

Proprio nei giorni di festa, tra natale e capodanno, mi sono arrivati messaggi con richieste di aiuto, di solidarietà attiva e suggerimenti o disponibilità pratiche. Sarà perché per le feste si sta più insieme, al chiuso delle proprie case, se non hai soldi e un posto dove andare, ed ecco che esplode la violenza e in un modo o nell’altro ti mette con le spalle al muro. E’ inverno, fa freddo, se non hai un posto dove andare e non vuoi rimanere con lui che ti picchia o ti insulta o ti strattona allora ti serve un’alternativa. Mi scrivono che le operatrici dei centri antiviolenza possono non rispondere al telefono, e queste donne, ragazze, non hanno tempo per superare le procedure burocratiche prima dell’ammissione in una casa rifugio, qualora sia vicina e raggiungibile e non sia già strapiena. A volte non vogliono rivolgersi alle forze dell’ordine, non vogliono fare niente che abbia a che fare con le istituzioni, e non resta che tentare strade diverse, cercare solidarietà altrove. Più volte mi è capitato di pubblicare sulla pagina di Abbatto i Muri questi appelli e storie complicate e dolorose e da parte delle persone che leggono arriva grande disponibilità, concreta a volte o con suggerimenti.

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Antisessismo, La posta di Eretica, Personale/Politico, R-Esistenze, Storie, Violenza

Picchiata da uno sconosciuto perché donna

Oggi ho pubblicato sulla pagina facebook di Abbatto i Muri il messaggio di una ragazza che è stata picchiata da un tizio, uno sconosciuto, mentre lei stava in auto. Motivo? Perché è una donna. Così sotto il post trovo una valanga di commenti di chi ha raccontato che questo non è un fatto isolato. Chi ti vede per strada e se gli stai sulle scatole può anche picchiarti nell’indifferenza generale.

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Antisessismo, Autodeterminazione, Comunicazione, Critica femminista, R-Esistenze, Violenza

Asia Argento: vittima di violenze e di chi fa victim blaming

Lo sa Asia Argento e lo sappiamo noi che il victim blaming è uno sport assai praticato in Italia. Si dà la colpa alle donne vittime di violenze quasi sempre. Capita alla adolescente che è vittima di stupro di gruppo e a quella che viene stuprata per mesi, a volte per anni, da persone che incutono soggezione, ricattano, ti fanno sentire sempre sbagliata. Lo sa chi subisce violenze sul lavoro o da parte di chi minaccia di pubblicare online foto scabrose della vittima.

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Antiautoritarismo, Antifascismo, Antirazzismo, Antisessismo, Attivismo, Critica femminista, Precarietà, R-Esistenze

Sgombero Làbas occupato. I fascisti in festa contro le “zecche rosse”

A Bologna hanno sgomberato il Làbas e il Laboratorio Crash. Tutto in un giorno, in agosto, quando sperano di non trovare nessuna opposizione. Molte persone sono andate in presidio pacifico, disobbedienza civile, sedut* a opporsi alle forze dell’ordine. Alcune persone sono state trascinate via e colpite a suon di manganelli.

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Antisessismo, Autodeterminazione, R-Esistenze, Violenza

Comunicato sui brutti fatti di #Parma: Claudia non sei sola!

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Ci segnalano e condividiamo questo comunicato al quale siete invitati ad aderire diffondendolo e segnalandolo sulla pagina facebook di Torpedos Roma.Buona lettura!

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Ciò che avvenne a via Testi nel 2010 è stato descritto approfonditamente dalle decine di comunicati usciti in questi giorni, di cui forse il più dettagliato è quello intitolato “4 crepe”.
Per questo motivo non racconteremo tutto l’accaduto, e soprattutto perché preferiamo non ripetere i particolari di questa storia.

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Antiautoritarismo, Antifascismo, Antisessismo, Autodeterminazione, Critica femminista, R-Esistenze, Storie, Violenza

#Parma #NoiStiamoConDebora: un aggiornamento da Guerriere Sailor e Romantik Punx!

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Lunedì eravamo con Claudia. Lunedì eravamo Claudia. O forse eravamo Debora. Eravamo Debora, Laura, Valeria, Lisa, Daniela, Mara, Francesca, Ilaria, Alessandra, Stefania, Paola, Chiara o Genoveffa. Eravamo tutte vittime, tutte puttane. Eravamo insieme alle ragazze e i ragazzi dell’ArtLab di Parma che con coraggio hanno invertito la rotta e a cui deve andare tutto il nostro sostegno. Eravamo fuori da un Tribunale in cui non si è svolto nulla di diverso rispetto alle nostre aspettative: la banalità prevedibile del male che è fatta anche di una linea difensiva basata sulla rivendicazione del candore e dell’innocenza morale degli accusati (e dei loro testimoni) a discapito della presunta sordida condotta sessuale della vittima. Curriculum etico ed intimo che pare possa sbilanciare e confondere il concetto stesso di “consenso”.

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Antisessismo, Autodeterminazione, Comunicazione, Critica femminista, Personale/Politico, R-Esistenze, Sessualità, Violenza

Quando il sexting si chiamava sesso virtuale

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Perverse, corrotte, anime perse, dalla vagina slabbrata, scucita, per quelli che condannano l’infibulazione ma poi la praticano culturalmente raccontando di noi che dovremmo stare a vagine strette, cucite, sedate, quiete, giammai eccitate. Ci sono giovani ragazze che scrivono timorose, temono di perdere reputazione, amici, vita, perché un bel giorno hanno passato qualche foto ad un possibile oggetto di desiderio, perché anche le donne desiderano, non sono di certo passive, sapete?

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Personale/Politico, R-Esistenze

Lo spazio intimo, tra personal/politico e intimità

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Mentre la mia routine scorre sotto forma di terapie che alimentano le mie giornate, intorno a me non cambia niente. Cambia la mia acconciatura, perché i capelli si sono un po’ assottigliati e allora vado di treccine a volontà. Piccole, chiare, treccine che addobbano il mio cranio dove i neuroni, per fortuna, funzionano ancora. Il medico mi dice che lo smalto nero non permette di vedere tracce di regresso che dovrebbero essere misurate dal colore naturale delle unghie. E’ una questione di carenza vitaminica e altre sostanze. Ma il punto è che hanno a disposizione tutto il corpo per vedere come va e giusto le unghie per me rappresentano una sorta di specchio del futuro. Tutto tornerà normale, e io, cyberdonna, andrò in giro con treccine e smalto nero. Oggi mi sono anche truccata, ed è una cosa che non faccio quasi mai. Ho ritrovato vecchi cosmetici e mi sono divertita a sfumare l’ombretto, a creare zone chiaro-scure, ho perfino usato il fondotinta e ho rimesso a posto le mie scompigliate sopracciglia. Non che siano fastidiose, perché chiare come sono si vedono già poco, ma è che avevo voglia di sentirmi in ordine. Dopo mesi ho un accenno di mestruazione, ed è un buon segno, perché significa che il mio corpo riprende lentamente dal punto in cui si era accomodato. Non so fin quando il sangue scorrerà, perché ne facevo volentieri a meno. Se arriva una bella menopausa finalmente non dovrò preoccuparmi dei contraccettivi. Avete una vaga idea di cosa sia permettere al tuo compagno di venire dentro di te? Adoro quel calore, coscia contro coscia, e la tranquillità di un corpo che si abbandona su di me e non ha l’urgenza di mettere al riparo niente che possa far presagire a chissà quali indesiderate prospettive. E’ quieto, lui, quando respira piano sul mio collo e dice che ho un odore buono, sempre più buono, e non c’è malattia, cambiamento fisico, che possa attenuare il suo desiderio. Vederlo nei suoi occhi, sentirlo dalle sue mani, mi consola, anzi di più: mi eccita. Chissà qual è il segreto, il mistero, che unisce corpi che non possono lasciarsi, con quella voglia di restare attaccati, sempre insieme, toccandosi quando nessuno vede, timidamente, come fosse qualcosa di proibito, e poi lo sento che fa l’amore con la mia mano, mentre l’accarezza, e a occhi chiusi mi godo quella sensazione.

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Antiautoritarismo, Autodeterminazione, Critica femminista, R-Esistenze, Violenza

#NoTav #Solidarietà #Marta: condannat* per divieto di striscione antiviolenza

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Nel luglio 2013, durante una manifestazione di No Tav, Marta, una compagna pisana, fu fermata dalla polizia dopo una carica. In seguito Marta affermò, pubblicamente, di essere stata pestata, insultata e molestata sessualmente dalle forze dell’ordine. Viene comunque denunciata (poi assolta), come altri compagni fermati quella sera. Alla prima udienza del processo il movimento No Tav organizza un presidio per non lasciare da sola Marta. Un gruppo di compagne decide di portare uno striscione con su scritto “SE TOCCANO UNA TOCCANO TUTTE, NON UN PASSO INDIETRO, SOLIDARIETA’ A MARTA – COMPAGNE NO TAV”. Aprono lo striscione, provano ad appenderlo alle cancellate fuori dal tribunale ma vengono bloccate con violenza e poi denunciate. Le persone “identificate” sono poi indagate per violenza aggravata a pubblico ufficiale perché, così ha sostenuto la Procura, non rispettarono il divieto di appendere lo striscione. Non è servito dire che quell’ordine non avesse alcun senso perché su quei cancelli erano stati appesi, in svariate occasioni, striscioni riferiti ad altre manifestazioni. Così arriviamo a oggi.

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Antiautoritarismo, Antisessismo, Autodeterminazione, Comunicazione, R-Esistenze

Dopo #OttoMarzo: sul web c’è una “svergognata” da lapidare

Gli strascichi dell’otto marzo purtroppo si fanno ancora sentire. Il vento insultante, misogino e moralista, di chi impone un comportamento “decoroso”, quasi in lutto, da parte delle donne che celebrano la giornata, continua ancora adesso grazie ad un pretesto usato da chi fa la divisione tra le donne perbene e quelle per male. Una donna per male, secondo i commentatori e tante, troppe, commentatrici, sarebbe quella raffigurata nella foto in basso, pubblicata sulla pagina di una discoteca milanese dopo l’evento dedicato alle donne. Non so se la ragazza sappia di essere stata fotografata, né se sia a conoscenza del fango che le sta piovendo addosso. Voglio sperare che la questione non diventi una “notizia” al punto da scatenare i paparazzi a scoprire e rendere pubblica la sua identità. Per la ragazza, che è diventata rappresentativa del peggio che esiste al mondo, è diventata comunque una gogna. Le offese piovono da ogni parte. Il carico di troia, puttana, zoccola, cagna, eccetera, arriva da uomini e da donne che tengono molto a distinguersi e a definirsi quali bravissime mogli, madri, sante donne.

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Ancora troviamo lo stesso atteggiamento normativo di sempre e ci ritroviamo a dover commentare il linguaggio disgustoso e vomitevole usato da chi ne approfitta per sfogare tutta la propria misoginia. Da parte mia mando tutta la solidarietà a questa ragazza e a tutte quelle che stanno ricevendo insulti o che vengono indirettamente rimproverate e ricondotte all’ovile da una cultura reazionaria che prende il sopravvento. Perfidi anche i commenti di certe donne che pensano che il “vero” otto marzo andrebbe trascorso in santità a guardare Suffraggette, invece che, non giriamoci attorno, a fare le troie. Continua a leggere “Dopo #OttoMarzo: sul web c’è una “svergognata” da lapidare”

Antiautoritarismo, Autodeterminazione, Pensieri Liberi, R-Esistenze, Violenza

“Figlio di surrogata” sostituirà “figlio di puttana”?

Speravo fosse finita con l’uscita infelice di una femminista che aveva tirato fuori la storia della presunta paternità, tramite Gestazione per Altri, di Nichi Vendola e compagno, per schierarsi contro la GpA e la step child adoption, oramai esclusa dal voto della legge sulle unioni civili. Non è stato così. Oggi un quotidiano (Libero) pubblica il suo scoop, ripreso da un bel po’ di testate nazionali, ciascuno a reclamare una fetta di carne al sangue, barattando il privato di una coppia gay con un bel po’ di click e di guadagni in pubblicità, giusto per stabilire chi è a guadagnare con un esempio di gossip di questo tipo.

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