MenoePausa

La sessualità appresa dai video porno

Dopo due grammi di comunicazione, indicazioni di percorso e chiari gesti di apprensione si capisce che così proprio non va.

La frustrazione che deriva da un rapporto fatto male si può risolvere in due modi.

Sfoghi la tensione con due ‘fanculo e tre ave marie (per quell* religios*) oppure lasci perdere e ti dai all’abbuffata di cioccolata. Non essendo utili, in realtà, né l’una e né l’altra cosa, segnalerei che può essere magistralmente usata una terza via.

Gli dici:

– senti. hai un tot di cose da imparare.

– spiega…

– io c’ho provato, ma tu sei di coccio…

– mostra…

– e non capisci. perché è una questione di percezione. tu non sei me e quando mi tocchi o mi baci non sai quello che provo io.

– e allora?

– ci sono cose che preferisco… che ne diresti se ti mostrassi un video per dirti esattamente cosa voglio?

La didattica attraverso un porno oggettivamente è un fatto complesso da affrontare. Innanzitutto c’è che lui si vergogna di eccitarsi mentre guarda l’altra. Poi si sente un po’ in competizione. Gli manca il distacco necessario per considerare solo la parentesi concreta della cosa.

– un porno???

– si.

– ma io non faccio quelle cose…

– a parte che non ho capito a cosa ti riferisci, ma i porno sono di tanti tipi. uno per ogni gusto. a te io mostro la sezione cunnilingus…

– ma si vede che fingono e basta…

– ho capito ma tu guarda quello che fa lui… o lei… tanto il cunnilingus lo fanno uguale. Guarda come toccano e soprattutto in quale punto preciso. Guarda dove sta la clitoride, come la sfiora, come muove le dita, perché il ticchettìo in stile messaggio al telegrafo non le si addice. Guarda quello che fa con la lingua…

A questo punto, sprazzo lesbofobo escluso se gli mostro lei che cunnilingua l’altra, lui può dire qualcosa tipo:

– fattelo fare da lui.

Perché, appunto, gli si innesca il meccanismo della competizione e si sente sottovalutato nella sua virilità. Come se l’invitassi ad una prova di machismo che non ha alcuna voglia di interpretare. Oppure può personalizzare la questione. Sfotterlo, riassumere i concetti base senza alcun problema e rintracciando una propria traccia di sensualità.

Non so se in entrambi i casi avrebbe ragione o meno ma so che se mi dice che mi rispetta troppo per farmi quella cosa io lo mollo subito. Se ride con me possiamo anche inventarci un altro gioco divertente che ci salvi dalla frustrazione e se poi mi propone di vedere un video in cui mi mostra quello che a lui farebbe piacere per se stesso sarebbe una gran cosa.

Il punto è dissacrare, sovvertire, reinterpretare, e se non lo fai a partire da una immagine che scorre viralmente come si può fare?

Insomma, mi guarda e dice che lui ci penserà su e troverà un modo per fare quella cosa. Prepara una cioccolata calda, me la offre, poi racconta che il suo immaginario vorrebbe nutrirlo di altri elementi.

Gli dico che ci sono dei porno femministi. Tra l’altro molto più eccitanti, sensuali, erotici. Cercano di guadagnare mercato ma sono oramai tante le donne produttrici, registe, attrici autoprodotte.

– e tu credi che io possa imparare qualcosa?

– io credo che se tu non molli la tensione e resti così rigido bisogna che io ti prescriva di andare a fare un giro in una dark room…

Rido. Ride.

Infine termina la sessione video, finisce anche la cioccolata, lo scopro a cercare la mia pelle, è rilassato e dopo aver parlato, sciolto gli imbarazzi, sa esattamente quello che deve fare. Non imita nessuno. Non copia quello che ha visto sul video. Ma quel che sento e quel che vivo, infine, è molto ma proprio molto interessante.

E’ stato interessante per tre volte. Direi che può bastare.

NB: Antonella, Meno&Pausa, è un personaggio di pura invenzione. Spin Off di Malafemmina, precaria un po’ più giovane. L’about di Antonella dice che si tratta di una donna precaria post quarantenne e in pre-menopausa. Ogni riferimento a fatti, cose e persone è puramente casuale.

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12 pensieri su “La sessualità appresa dai video porno”

  1. Scusa ma mi sembra rieducazione sessuale.
    ‘ché la sessualità se diventa come un corso per il lavoro, organizzato e finanziato dalla provincia mi sa che passo.

    E mi sa che piuttosto i porno me li guardo sì, ma da solo in piena libertà dai giudizi di chiunque, manco fossimo ad uno “stage”.

    Oltretutto seriamente, vorrei capire quale sarebbe la differenza tra un porno femminista e un porno no, vorrei anche capire in base a quale parametro esso si possa definire in assoluto un tipo di porno più eccitante, sensuale, erotico e già che ci siamo vorrei anche capire per chi.

  2. Credo che il punto fosse che bisogna imparare a parlarsi perchè fare sesso con una persona non ha niente di già dato, bisogna conoscersi (carnalmente) perchè ognuno ha i suoi gusti..quindi fanculo alla prestazione penetrativa da macho e fanculo alle inibizioni pseudopuritane..bisogna divertirsi in due e avere il coraggio di mettersi in discussione.

    E poi dai, ci sono porno palesemente poco credibili, poco realistici e altri invece che stuzzicano l’appettito, c’è fantasia, non c’è solo movimento ritmicamente ossessivo e tutto rosa sullo schermo!

    1. ma un film porno deve eccitare.e stimolare l’immaginazione. Non sono una grande esperta, ma la sezione cunnilingus e/o lesbismo è una sezione tradizionalmente e saldamente vista e apprezzata anche da molti uomini, se non soprattutto. Francamente a me se un uomo cui faccio una fellatio di punto in bianco mi dicesse: “senti cara che ne diresti se ti faccio vedere un video così impari come si fa e come mi piace” mi smonterebbe tutta la poesia in men che non si dica. Per fortuna che non l’ho mai incontrato un uomo simile :-D. Poi appunto perchè far sesso con una persona non ha niente di già dato e occorre conoscersi e ognuno ha preferenze diverse più che parlarsi basterebbe osservare l’altro e /o l’altra e guidare con gentilezza il gesto o quel che l’è… noi “vecchi” l’amore l’abbiamo sempre fatto così

    2. Be’ Elena io invece che “fanculo la prestazione penetrativa” direi “fanculo la prestazione”, perché non credo che ci sia una gerarchia tra le varie pratiche sessuali.
      Poi le inibizioni possono essere pseudopuritane o non esserlo, però credo che ognuno abbia il diritto ad avere tutte le inibizioni che desidera finché non si sente di disinibirsi in maniera spontanea e libera.

      Comunque sia davvero, sinceramente io non ho ancora capito quale sia la differenza tra un porno femminista e un porno no, oltretutto la gamma dei porno non femministi è abbastanza variegata da coprire circa il 50% dello spazio internet e non c’è solo il martellamento ritmico ossessivo, c’è ogni cosa per ogni gusto, con o senza penetrazione.
      Quindi non capisco la smania di voler identificare la pornografia (maschile???) solo con i soliti stereotipi, fermo restando che la sessualità è personale e che se una persona si eccita con qualcosa di stereotipato, poco credibile, ossessivamente ritmico e rosa, ne ha il pieno diritto senza per questo doversi sentire sessualmente inferiore o limitato.

      Qualcuno ha dei link al porno femminista, tanto per comprenderne meglio gli aspetti?

        1. Ere ma è da quando hai aperto stu cazz ‘e blog che me lo giro tutto alla ricerca dell’eldorado post-porno, mi serve un link ai video e alle immagini, non valanghe di parole che banalizzano ciò che non conoscono in maniera palese.
          A me sembra che si voglia creare un’alternativa a qualcosa che fondamentalmente non esiste più (se mai fosse esistito), ad un idea banalizzata e stereotipata di porno machista che nulla a che fare con il porno attuale, il quale è già di per sé molto ramificato in migliaia di categorie e differenze espressive, dove ormai la grande industria malefica e maschilista alla playboy è stata scalzata dall’home-made creato da uomini eterosessuali, donne eterosessuali, uomini gay, donne lesbiche, transgender eccetera, e tutto ciò che ti dico è reperibile ovunque sul web.

          Quindi ricapitolando, tra tutta la vasta gamma di porno che evidentemente le registe e i registi autoproclamatisi post-porno ignorano, mi farebbe piacere vedere i loro prodotti, ecco perché ho chiesto dei link.

          Anche perché tutto il post-porno che fin ora son riuscito a reperire non aggiunge nulla di nuovo a ciò che era già disponibile, si passa da livelli espressivi simili alle pubblicità dei gioielli, per arrivare a vagine in primo piano ovunque.

          1. tu mi vuoi fare chiudere il blog 😀
            io non posso passare quei contenuti perché sennò divento un blog per adulti.
            tra le parole trovi nomi, link e indicazioni. cerca in rete.
            postporno, porno femminista.
            troverai nomi ed esempi concreti.
            mi viene in mente erika lust, per dire.

            1. Conosco già Erika Lust, me l’hai fatta conoscere tu.
              Il 90% di quel che si trova su di lei sono le interviste su ciò che fa, il 10% sono ciò che fa (almeno ciò che son riuscito a trovare).
              E sembrano scene di pubblicità dell’ikea, dei profumi o dei gioielli.
              Non sto dicendo che ciò non possa eccitare, ma da qui a stabilire una superiorità morale di questo tipo di pornografia rispetto ad altri tipi di pornografia ce ne passa.

              Scusa la petulanza ma lo sai che l’argomento mi preme 😀

  3. Secondo me non è bene che scatti la competizione con quel figone costruito del pornoattore. Certo, per eccitarsi ci si immedesima ma lui è un’immagine stereotipata e tu invece sei un tizio qualsiasi…ma vero! Si è fatto tanto un polverone sull’influenza nefasta di modelli irrealistici in pubblicità e dovremmo recuperare il porno in funzione didattica? Il porno, la cosa più plasticosa e prevedibile che ci sia, al novanta per cento finalizzata ad altrettanto meccaniche e prevedibili sezioni in solitaria? Si e no va bene per mostrare, in stile anatomico, cosa è dove. Ma il resto è tanto meglio che lo si scopra senza il Rocco di turno che ti deprime ammiccante, dicendoti che lui sì sa e tu devi imparare da lui. E’ proprio una riduzione a prestazione, così!

  4. A me sembra che, dopo averne visto parecchio, il 90% del porno sia tutto uguale, con tanto di scene must e inquadrature codificate. Magari qualche volta c’è un tentativo di variare la superficie ma la sostanza rimane quella, nonostante le cento categorie più o meno sbandierate e la presenza di qualche operatore indipendente dai grossi siti, che però sempre porno fa.

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