Autodeterminazione, Coming Out, La posta di Eretica, Precarietà

Identikit di una webcam girl: socioeconomia, privacy, erotismo, diritti

L’identikit di Rosalia, webcam girl del sud Italia, continua [leggi la presentazione e le risposte alle prime domande].

Le ho chiesto:

Chi sono gli utenti in termini di caratteristiche socioeconomiche?

Ti posso dire che da quel che ho notato io sono in massima parte trentenni diplomati, fidanzati o sposati con figli piccoli e mogli che lavorano e sono sempre troppo stanche per poter fare sesso. Poi vengono i quarantenni, alcuni laureati, pochi ventenni e 50enni ma che comunque ci sono. Ed infine pochissimi 60enni.

Molti di loro, sto parlando dei 30enni soprattutto, si spostano molto per lavoro e perciò cercano sul sito, anche ragazze disposte ad incontrarli a pagamento. Io non faccio incontri ma mi diverto a mostrarmi tentata per vedere quanto sarebbero disposti a pagarmi. In media offrono 100 l’ora o a triplice prestazione (orale/anale/vaginale) ma c’è anche uno che si è spinto ad offrirmene 500, ed uno che mi ha proposto di darmene 100 solo per conoscermi di persona, in un locale pubblico.

Ci sono persone che di punto in bianco ti chiamano in pvt ma per la maggior parte prima del privato amano intrattenersi in chat per fare amicizia e discorrere non solo di sesso. Certo non si trattano argomenti elevati, si parla di musica, cartoon, spettacolo, fotografia, prevalentemente, o di figli che si ammalano; di politica si parla poco, e l’orientamento è misto. Non tutti chiedono di mostrare il viso e se lo fanno è perchè vogliono vedermi godere. Non tutti mostrano il loro: più spesso se aprono la cam è perchè vogliono esibirsi a loro volta e quindi mostrano solo il pene. Alcuni di loro hanno compagne che non fanno sesso in assoluto: non lo fanno più o non l’hanno fatto mai, e loro per non tradirle si sfogano in pvt. Non tutti fanno pvt; a molti piace semplicemente trovarsi in compagnia di belle ragazze con cui chattare e distrarsi dal lavoro e le preoccupazioni. Alcuni chiedono consigli e pareri sul comportamento sessuale delle loro partner.

Quanto questa esperienza ti gratifica e ti fa stare bene con te e con il tuo aspetto?

Premetto che non sono una dea, ma la cam nasconde tutti i miei difetti: rughe, cellulite, smagliature, anche i peli superflui (evviva!) pure la pancia anche se dipende più che altro dall’abbigliamento e dalla postura. Gli utenti che mi scelgono quindi mi vedono perfetta e mi riempiono di complimenti. Ciò non può che farmi piacere 🙂

Quanto favorisce l’equilibrio erotico e la sessualità con tuo marito?

Molto: lui va al lavoro supereccitato perchè mi vede invece che in jeans o leggins, in sottoveste o babydoll, tacchi alti ed autoreggenti. La sera a letto o in un momento della giornata in cui i bambini non ascoltano, ci raccontiamo le nostre giornate di lavoro e la mia è sempre molto divertente.

Come è regolato il mercato delle webcam girls? Come registri i tuoi introiti

Il lavoro in proprio è regolato su un passa parola fra clienti e modelle, questo per quanto riguarda i prezzi. Il bonifico di Riv mi arriva sul conto corrente, gli introiti in proprio direttamente sul cellulare, o indirettamente su posta pay. Ho cominciato a lavorare dopo l’estate, quindi non so ancora come regolarmi con la dichiarazione dei redditi; vorrei pagare le tasse su quel che guadagno ma il commercialista è unico per me e mio marito e lui non vuole che si sappia a cosa fanno capo quelle entrate, quindi non so come e se dichiare i miei introiti.

E’ legale?

Mi chiedi se è legale? Io credo di si altrimenti il sito sarebbe stato oscurato e la tipa del libro non avrebbe potuto menzionarlo, o almeno così credo io. Forse ti riferivi al fatto di farlo in proprio? Cado dalle nuvole, peggio ancora. 😉 Ma anche in questo caso, almeno così come faccio io, senza coinvolgere minori o terzi inconsapevoli (tipo, che so, mettere una cam nascosta per spiare le mie amiche in bagno…;-) ) credo che sia legale, oltretutto ho anche il consenso del coniuge, sia pure solo orale.

Che tempi di lavoro ti dai? E’ un part time? Full time?

Lavoro quando posso; prevalentemente la mattina, o molto presto, appena depositati i pupi a scuola, oppure sul tardi, quando gli utenti del sito e quelli che mi vogliono in proprio sono in pausa pranzo. Le ore centrali della mattinata non sono di solito proficue, perchè a quell’ora gli uffici ed i negozi sono pieni di gente ed i miei clienti hanno poca privacy. Se però non ho niente da fare, in chat o su skype e messenger entro lo stesso, anche solo per stare in compagnia; la casalinghitudine porta molta solitudine. Se non sono troppo stanca lavoro anche la sera nei prefestivi ed appena i pupi mi lasciano la casa libera, a volte nel pomeriggio.

Che ne pensi di pregiudizi tipo che “se fai lavori del genere finisci male”?

Male in che senso? Non rischio nessun tipo di violenza: nessuno sa dove abito o ha il mio numero di cellulare. Nessuno conosce il mio vero nome. Al massimo rischio di farmi tentare da chi mi vorrebbe dal vivo pagandomi, ma anche in questo caso non credo si tratti di “finire male” ma solo di cominciare un’altro genere di attività, di lavoro con il corpo. In ogni caso accetterei incontri solo con le persone con cui ho instaurato una certa confidenza, persone di cui mi fido, previo parere di mio marito, non per avere il suo permesso ma per sapere quanto e come un’attività del genere potrebbe influire sulla stabilità della coppia.

Che ne pensi della divisione tra donne per bene e donne per male che viene operata da una parte del femminismo italiano?

Credo che chi fa tali distinzioni non sia davvero femminista oppure che si tratti di donne cattoliche su cui pesa ancora tanto l’idea che il corpo sia un dono di Dio e non qualcosa di nostro di cui poter disporre come vogliamo.

Hai, avete, un sindacato di categoria al quale rivolgervi? Come fate ad ottenere garanzia dei diritti se vi serve?

Ho scritto a Lucciole.org perché questa è un’altra questione della quale non ho idea. In rete ma non ho trovato nulla. Dal Comitato per i diritti per le sex workers hanno comunque risposto che il loro sindacato ha una portata d’azione limitata perché è autofinanziato.

Il tuo lavoro è sicuro?

Sicuro in che senso?

Il sito preserva la tua privacy e ti aiuta a mantenere l’anonimato?

Il sito si, preserva la mia privacy e mantiene il mio anonimato, ma la maschera me la sono procurata io, e il sito potrebbe fornirci di un’opzione per darci la possibilità di “mascherarci” elettronicamente, come si può fare scaricando i programmi tipo manycam o simili. Il sito dà la possibilità di vendere racconti erotici scritti da noi, ma non possiamo apporvi un nome e cognome alla fine. Se ce ne dimentichiamo e lo firmiamo, non viene approvato e quindi non viene caricato. Abbiamo la possibilità di essere “oscurate” nella città o Paese desiderato. Se non lo decidiamo noi, non viene visualizzata la nostra provenienza. Anche l’età può essere modificata a nostro piacimento.
Se casomai un utente filma un nostro pvt o show, non può metterlo in rete perchè sopra risulta apposta la sigla del sito. Se lo fa quindi viene perseguito dal sito per legge.
L’unico problema è che una volta che mettiamo in vendita i nostri contatti, possono finire nelle mani di chiunque; certo non siamo obbligate a fare pvt con loro, ma dobbiamo comunque chattare, e nel caso di pvt non abbiamo la certezza che le nostre performance non finiscano in rete.

Dici che non puoi dirlo ai tuoi familiari, a parte il tuo compagno e qualche amica: mi racconti meglio cosa provi quando lo dici? E’ liberatorio, te ne vergogni, non trovi nulla di strano, cosa?

In linea di massima è liberatorio, forse perchè ho cominciato a dirlo dopo mesi che lo facevo; io non ci trovo nulla di strano, non me ne vergogno ma so che non potrei mai dirlo ad alcune persone che conosco perchè si vergognerebbero loro per me.

Come potrebbe reagire il contesto in cui vivi se sapesse?

Reagirebbe molto male

Sai dirmi il perché?

Perchè vivo in un ambiente dove, a parte le amiche che mi sono scelta, il femminismo non è ancora arrivato, poche donne sono autonome dal marito, non solo in termini economici.

Qui finisce il mio questionario (per ora) e Rosalia ricorda e mi racconta che alle poche persone cui l’ha detto hanno avuto reazioni più o meno solite. Chi ha accettato, chi non si è sorpres@ e chi ha sciorinato il solito giudizio secondo il quale fare la colf sia meglio che fare quello che fa Rosalia. Su questo lei scrive:

Una mi ha detto: “io se avessi bisogno, non farei mai quello che fai tu, ma invece farei la colf perchè credo che ogni lavoro abbia una sua dignità” tranne appunto io mio evidentemente 😉 Poi perchè sempre questo accomunare e spareggiare fra colf e lavoro con il corpo? (A parte il fatto che poi se riflettiamo bene col mio lavoro io non vendo il mio corpo ma solo la sua immagine) Forse perchè sono 2 lavori prevalentemente femminili considerati al gradino più basso della società. Secondo me però c’è n’è di peggiori, e sono invece prevalentemente maschili: l’espurgo fogne e pozzi neri, e le Pompe Funebri. Io credo sia molto meglio pulire un cesso altrui piuttosto che disintasare la sua fogna, e che sia più auspicabile permettere che un estraneo ma vivo, entri a contatto col mio corpo invece che io debba dover toccare un cadavere, per vestirlo, truccarlo (come fanno in America) trasportarlo. Fermo restando che do dignità a tutti i lavori, anche quelli che preferirei evitare di svolgere. Dopodiché – sempre a proposito di questa distinzione tra colf e lavoratrice sessuale – mi capita di vedere com’è fatto quell’altro lavoro e mi viene in mente che sono fortunata ad averne trovato uno di tutto riposo che si fa direttamente dal proprio letto. Tanto siamo entrambe discriminate, la colf e io, solo che lei non può nasconderlo a quelli che non sono i suoi clienti e io si, e lei, specie d’estate, deve sudare moltissimo, mentre io sto svestita e soffro meno il caldo. 🙂

Così finisce per adesso questa intervista che riprenderà con aggiornamenti e spero aneddoti. Intanto continuo ad abbracciare Rosalia e vi rimando ad altre interviste presto su questo blog.

5 pensieri su “Identikit di una webcam girl: socioeconomia, privacy, erotismo, diritti”

  1. tutto molto interessante…ma facendo una ricerca sul web ho trovato innumerevoli siti e forum di discussione sul fenomeno riv e sui frequenti mancati pagamenti; inoltre quando le ragazze si lamentano non ricevono alcuna risposta! non so se tutto ciò sia vero o solo un modo per screditare il sito riv però mi chiedo: se non vieni pagata per il tuo lavoro di web cam girl, a chi ti rivolgi? chi ti tutela? in un call center o in un qualsiasi altro lavoro di merda c’è sempre un padrone che guadagna sullo sfruttamento del lavoro, non mi sembra che la cosa sia molto diversa…. le percentuali sono davvero basse rispetto ai guadagni di chi gestisce il sito….cioè dietro ci sono cmq dei padroni che guadagnano sul tuo lavoro e che oltretutto potrebbero anche non pagarti e a quel punto dove li trovi i soldi per pagare un avvocato per far causa al sito? e soprattutto con che faccia (vista il moralismo incombente)? Non ho approfondito, ma così a naso dietro la prospettiva di guadagni buoni, in un periodo di grossissima crisi economica, sento puzza di truffa!

    1. mi dice Rosalia che:

      “Riv a volte paga in ritardo ma alla fine paga; almeno a me. Comunque se non paga a volte è perchè si sono inseriti dati bancari errati. In ogni caso se il pagamento non arriva si fa reclamo al sito stesso. Altre volte se non paga del tutto è perchè si è state bannate per un’infrazione alle regole; in questo caso il profilo della modella viene cancellato ed il guadagno raggiunto fino a quel momento se lo tengono loro, perchè prima di aver raggiunto i 300 euro, non si può richiedere il pagamento.”

  2. Vi ringrazio davvero per quest’intervista 😉
    Sono una neo camgirl, o meglio, sono iscritta a Riv da qualche anno ma solo ora ho deciso di darmi da fare davvero. Così ho iniziato ad esibirmi in webcam, e forse sono stata fortunata, ma le richieste che ho avuto io sono state il più delle volte così caste che quasi non ci credevo. Non nego di aver ricevuto richieste assurde che in qualche modo mi hanno anche lasciata un pò perplessa (giuro che ancora ora ogni tanto mi chiedo cosa intendesse quell’utente quando mi ha proposto tale cosa).
    Tornando all’articolo, ringrazio voi e l’intervistata perché cercando sulla rete, prima di addentrarmi in questo mondo, non sono riuscita a trovare articoli che non fossero puramente a scopo pubblicitario o di affiliazione.
    Non posso parlare di guadagni non andati a buon fine in quanto sto aspettando ancora il mio primo guadagno e sono fiduciosa (di questi tempi teniamoci almeno la speranza!).
    Sono comunque lieta di sapere che anche la camgirl intervistata, come me, si sente sollevata nel poter parlare con qualcuno del suo lavoro. Io ho appena aperto un blog per sfogarmi, perché nella vita reale quando mi chiedono che lavoro faccio ancora dico che sono disoccupata, o quando sono di buon umore, che mi occupo di pubbliche relazioni… così poterne parlare con il mio compagno o con le mie migliori amiche, liberamente, mi fa sentire davvero bene, come quando avevo un lavoro “normale” (sottopagato, senza contratto, dal quale sono stata licenziata con un misero sms un lunedì mattina) e potevo sfogarmi senza nascondere nulla.
    Dunque grazie ancora 😉
    Baci, Naike

  3. Ciao,
    mi rendo conto che è passato un po’ di tempo… ma solo ora leggo il vostro articolo. Da pochissimo sono entrata anche io nel mondo di RIV e delle camgirl, e condivido e apprezzo i toni con cui tutto ciò è stato qui presentato.
    A dire il vero avrei alcune domande “tecniche” da porre alle donne che hanno più esperienza di me e riguardano:
    – la dichiarazione dei redditi….. come si fa a dichiarare un reddito proveniente da questa attività, giacché non esiste contratto alcuno, né fatture o altro?
    – è un’attività legale, illegale… o al margine?
    – i proventi di tipo “privato”, di cui parla Rosalia, sono i pagamenti che i clienti fanno quando li si incontra su skype o msn? In questo caso, RIV consente di dare il proprio indirizzo skype agli utenti? (Non credo)…. E quindi, dato che le conversazioni con gli utenti sono certamente supervisionate dai moderatori, voi come avete aggirato l’ostacolo?
    Infine ringrazio per i suggerimenti utilissimi tipo quello della possibilità di oscurare il viso…

    Mi piacerebbe davvero tantissimo entrare in contatto con queste donne che sono nel sito come me, e che certamente condividono le mie medesime motivazioni ed i medesimi dubbi… o che magari hanno risolto i problemi già da tempo!
    Ripeto complimenti a Rosalia… Lascerò alla redazione i miei dati, con la richiesta, se possibile, di comunicarli a Rosalia. Non chiedo i suoi per privacy e per discrezione. BACI

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