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Ricerche scientifiche: fabbrica di stereotipi sessisti!

Oltre che di atroci idiozie. Etero-normativa, ‘sta scienza, si esprime su tutto. Basta averci il titolo di “scienziat@” e sei abilitat@ a fare sermoni al mondo peggio che un prete. Puoi dirmi quante volte devo andare al cesso, quanto devo trombare, quanto devo ridere, se devo essere secca, grassa, popposa, fedele, monogama. Puoi dirmi anche se devo uscire di mercoledì oppure no, esattamente, come mi suggerisce Giusi su Twitter segnalandomi l’ennesima sciocchezza che dice che le donne, generalizzando ovviamente tutte, di mercoledì sarebbero delle chiaviche umane perché il fine settimana fanno bagordi/bevute e poi non possono smaltire le “tossine”.

Sfugge a ‘sta gente che se esci da precaria non puoi permetterti neppure un succo di frutta. Ché non esiste che con la crisi che c’è la il 50% di donne disoccupate si possa uscire a fare “bagordi” il fine settimana e che semmai il mercoledì sei stravolta perché non hai mai smesso di lavorare, inclusi i fine settimana ad arrotondare come cameriera.

Ma per l’appunto si tratta di “scienza” o quanto meno di questa sottospecie di sezione in cui una serie di rincoglioniti/e ti spiegano che lui farebbe un miglior sesso se non lava i piatti, se non fa alcun lavoro “casalingo” (ché sennò gli cala la libido e si perdono il neurone virile che gli sostiene l’erezione), con lei si farebbe un miglior sesso, senza problemi, se ha un “vitino da vespa”.

Di quanto cala la libido delle donne che fanno lavori di casa non si preoccupa nessuno. Né si preoccupano, in questi ridicoli tentativi di ripristinare culture e ruoli di genere anacronistici, del fatto che gli uomini sono autonomi, oramai, fanno a casa tutto quel che c’è da fare, svolgono lavori di sistemazione e cura, non gliene può fregare di meno se lei ha un vitino da vespa o da moscerino perché la sessualità viaggia su canali soggettivi e differenti e se anche a qualcuno piace la vespa a qualcun altro piace qualcos’altro.

Mi chiedo quanto sia credibile una scienza che continua in senso sessista quello che già fecero altri scienziati, razzisti, quando cercavano disperatamente prove della superiorità della razza. Siamo ancora qui, fermi/e, nel 2013, con questi assurdi imbecilli che invece che porre dubbi sciorinano certezze che moralizzano le nostre vite, preti laici portatori sani di ideologie in cui non c’è un solo Dio a dire le cose ma essi stessi sono Dei che quando aprono bocca nessuno può più metterli in discussione.

Autoritarismi mai tramontati che si ripropongono a partire da gente che ci considera tutte cavie da rimettere a posto, ordinatamente in fila a interpretare ruoli di genere che le persone oramai non hanno più voglia di assumere.

Si chiama scienza? E’ solo un’altra religione. Non c’è razionalità, analisi, osservazione dell’esistente. Ci sono imposizioni di miti e ideologie. Ci sono convinzioni di singoli elevate a leggi morali e scientifiche che dovrebbero regolare il mondo. Ci sono dispositivi di controllo sociale e delle relazioni che vengono autenticati con marchio doc da fanatici integralisti che tentano di riportare indietro le lancette dell’orologio.

Scienza spazzatura. Fabbrica di stereotipi sessisti, fascisti, razzisti. Al servizio dell’autoritarismo che coinvolge tutti/e.

Ps: a me un uomo che fa i lavori di casa eccita moltissimo… giusto per dire!

9 pensieri su “Ricerche scientifiche: fabbrica di stereotipi sessisti!”

  1. Chiaro che la scienza è una religione. Mica solo quando dice cazzate però. Sempre, pure quando ci azzecca. Che mica le religioni non ci azzeccano mai.
    Io non ho mai visto Iddio, ma nemmeno ho mai visto un neutrone. Famo a fidasse.

  2. Specifichiamo: questa non è Scienza. Queste sono minchiate!
    Ps: tra l’altro mi chiedo chi finanzi queste cosiddette “ricerche”, che hanno la validità scientifica di un tema di un bambino delle elementari.

  3. . Ci danno i risultati ma non i dati, ne i criteri, usati..è sempre così. Poi 46% non è la maggioranza. vorrei sapere in che condizioni è il 54%. Sono INSUFFICIENTEMENTE fondate sull’osservazione e sulla verifica sperimentale e prive di un rigoroso supporto matematico: quindi non è scienza, è fede, come direbbe Galilei
    Risposta a Zio effe, i neutroni si possono calcolare matematicamente, Dio NO! è solo fede..su dio non ci può essere una verifica sperimentale.. per i neutrini, che non si vedono, ma hanno il tunnel della Gelmini, che nemmeno quello si vede (tunnel) ne si può calcolare.. Questa presunta ricerca è finanziata da un’azienda di cosmetici, sono pagati per dare un risultato favorevole e non per una ricerca scientifica.

  4. Carissim*, consideriamo le fonti: si tratta di risultati pubblicati su Krone, quotidiano generalista austriaco, e riportati su Panorama in Italia. Partiamo da questo.
    Il mio tedesco è molto rudimentale, ma mi sembra di capire che lo studio citato sia stato fatto da un marchio di cosmetici. Inoltre, passare da una boiata scritta su un quotidiano probabilmente per riempire uno spazio libero, a un’invettiva contro la ricerca scientifica tutta mi pare un po’ esagerato. E’ pur vero che la ricerca nelle scienze naturali e nelle scienze sociali è intrisa di eteronormatività (come di altri tipi di schemi mentali limitanti) e che c’è ancora molto lavoro da fare a riguardo, ma perché gettare tanto discredito su tutto il mondo che ricade sotto “ricerca scientifica”? E’ un po’ come la “generalizzazione fatta su tutte le donne” di cui si parla nel post qui sopra: perché generalizzare così sulla ricerca tutta?

    Poi se volete si può anche discutere sull’eterna questione dello studio della società: disciplina umanistica/sociale/scientifica?

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