Antiautoritarismo, Questa Donna No, R-Esistenze, Violenza

#Guantanamo: donne molestavano sessualmente i prigionieri

Abu-Ghraib

Una delle conseguenze della repressione contro il terrorismo, come dicevo in un altro post, è stata non sono quella di aver visto vittime, anche uccise, sospette di essere terroristi solo perché stavano in metropolitana con uno zainetto, ma è stata anche l’indifferenza della gente rispetto a quel che succedeva a Guantanamo. La sicurezza prima di tutto e in nome della sicurezza sono state legittimate torture atroci nei confronti di prigionieri arrestati solo perché arabi o musulmani.

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Malafemmina

Questioni precarie di un certo.. peso!

Qui al Villaggio, Con un po’ di colleghi e colleghe, si chiacchiera di tante cose e una di queste riguarda i corpi delle donne. Grassi, magri, alti, bassi, pelosi, privi di peli, con cellulite o senza, con carne o tutt’ossa, con smagliature o levigati, come volete, come vogliamo. Quel che è vero è che ciascuno sta bene nella propria pelle se la sente propria. Non c’è una religione a proposito della carne perché puoi averne tanta e starci bene dentro o puoi averne poca e starci bene uguale. Purché tu stia bene, purché tu ti senta bene.

C’è una ragazza, qui, una collega che al buffet la vediamo tutti che prende quasi niente da mangiare e poi però si ingozza di cose stravaganti, in solitudine, quando pensa che nessuno la veda. Non è bulimica, o non credo che lo sia perché sta bene, mi pare, non vive isolata dal mondo, ha una vita densa di impegni, sta tutta la giornata a correre e dati i ritmi che teniamo quaggiù sta anche bene che lei rubi dei momenti per abbuffarsi, che poi è una cosa che a turno stiamo facendo un po’ tutti. Prendi e mangi quando hai tempo, cose che non siano rimanenze di buffet o rimanenze servite al buffet e spacciate per pietanze nuove.

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Malafemmina

Vuoi dimagrire? Vieni al lager vacanze!

La vita è breve e si fa quel che si può. Dopo un primo pomeriggio trascorso a leggere le avventure di pelo della trombatrice precaria, sono tornata sul pianeta dello sfruttamento occasionale, quello che se c’hai l’occasione scappi e vai veloce senza guardarti indietro.

Di sabato il clima un po’ si ravviva e chi viene qui è tutto preso da questa foga di perdere due o tre chili in dueoredue, facendo ogni esercizio ginnico esistente, dagli addominali per averci la tartaruga anche sul cervello, al gambe/glutei/braccia che si pensano che fare hop hop per una giornata elimini le cose pendule, agli attrezzi che ti stirano la schiena che è una bellezza e poi ti viene l’ernia perché se carichi 50 chili a freddo la prima volta ci resti secco, a qualunque altra cosa possibile. Dato che mi pare che il dimagrimento sia uno degli obiettivi vacanze vorrei dunque parlarvi di una speciale cura che vi mette in condizioni di perdere chili e chili e vi fa asciuttissime/i come se foste passati/e dallo sgrassatore.

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Malafemmina

Culi delocalizzati

Pensavo ieri che le imprese si possono delocalizzare, il denaro si può delocalizzare (e nascondere nei paradisi fiscali), e l’unica cosa che non si può delocalizzare è il proprio culo.

Migrare è diventato un rischio per tutti, anche per me, per noi, per quelli che sono dentro o fuori la comunità europea, dentro o fuori l’impero d’occidente o quello d’oriente.

E’ quello che fa l’imprenditore, no? Guarda come va e come non va nel proprio paese e se non gli conviene restare allora delocalizza. La stessa cosa fa ogni singolo individuo ed è per questo che nei secoli dei secoli la gente migra da est a ovest, da sud a nord, in via definitiva, transitoria, occasionale.

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Malafemmina

Gli amorevoli genitori del villaggio vacanze (seconda parte)

Sto moltissimo con i bambini. Mi diverte guardarli mentre giocano, ascoltare le loro risate, poi li osservo.

Dopo i giochi tra la sabbia, al momento di ripulire i piedini, se ne stanno mezz’ora a crogiolarsi con il piede sotto il getto dell’acqua. Lo rigirano di qua, lo rigirano di là, poi lo rimettono giù e di nuovo si sporca di sabbia e allora lo rimettono sotto l’acqua e non capiscono perché mai dopo aver seguito tutte le istruzioni del lavaggio piedi poi di nuovo si sporcano. Perchè per loro l’acqua è come se fosse una specie di liquido magico, la fai scorrere addosso e non ti sporchi mai più, ti si forma una patina che ti fa superbaby e con i tuoi nuovi poteri puoi fare quello che vuoi, giocare quanto vuoi e nessuno ti sgrida perchè non ti sei sporcato.

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Malafemmina

Lavoro in un villaggio vacanze. Il mio alloggio è un loculo!

No, non mi danno lo stipendio che mi devono. Però mi consentono di comprare a credito in ogni luogo del villaggio. Come dire che posso spendere per arricchirli, così alla fine mi consegnano in mano la rimanenza di quello che mi hanno fregato mentre io non tenevo il conto di quanto spendevo.

Bella storia. E io sono abbastanza arrabbiata perchè non ho intenzione di contrattare per restare qui un giorno in più oltre la scadenza del contratto, perchè voglio tornare a casa mia, dai miei amici, con le mie precarietà, le mie occasioni precarie di lavoro faticoso ma che poi mi permette, la sera, di tornare a dormire dove ci sono le mie cose e non in un loculo che mi sta togliendo il poco ossigeno che mi resta.

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Malafemmina

Sfilata anche per bambini e bambine (sigh!)

La faccenda si evolve (in peggio). I bambini e le bambine saranno coinvolti in una speciale sfilata per la soddisfazione di quegli amorevoli genitori fuori forma ai quali si dirà “fai partecipare tua figlia alla sfilata” invece che “non puoi partecipare alla sfilata perché sei fuori forma”.

Una specie di valvola di compensazione per quelle che hanno il corpo segnato dal tempo e che essendo ospiti paganti non puoi mica dirgli che solo le misure standard possono essere protagoniste per un giorno.

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Malafemmina

Gli amorevoli genitori del villaggio vacanze

Una delle bambine che mandano da me al mattino, figlia di una coppia di ospiti del villaggio vacanze, è una piccolina timida, che sorride e fa si con la testa giusto quando è necessario.

Provo a tenermela vicina per incoraggiarla e renderla più sicura. Lei si attacca a me e non vuole andarsene neppure quando vengono a prenderla a fine turno.

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Malafemmina

Abbronzarsi con lentezza

Mia madre al telefono: “ma dai che ti diverti… non stai prendendo un po’ di sole?”

Come no, mamma, di sole qui ce n’è in gran quantità. E’ che manca il tempo per prenderlo e tenerne un pochino per me.

Ieri per esempio mi sono ustionata una gamba, una sola, perché quell’altra era ancorata ad un gioco che facevo con i bimbi. E hop, hop e rihop, e mi sono beccata una ustione di terzo grado.

Ma non era di questo che volevo parlarvi. Mi piacerebbe descrivervi alcune immagini che scorrono allegramente in questo posto, il villaggio vacanze apparentemente più fico del mondo.

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Malafemmina

La resistenza della lavoratrice precaria

Alla fine non ce l’ha fatta. Parlo della cameriera infortunata. Perciò ad una certa ora del pomeriggio sono venuti a cercarmi. Volevano mantenessi l’impegno preso con lei. Aveva bisogno di riposo. Io ho dovuto sostituirla. Avevo detto che mi sarei pentita e così è stato.

Abbastanza preoccupata per ogni lotta di ogni lavoratore o ogni lavoratrice che in piazza denunciano la propria condizione e subiscono repressione e manganellate. Qualunque mio lamento oggi mi sarebbe sembrato fuori luogo.

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Malafemmina

Doping per un maggior rendimento dei precari e delle precarie

La ragazza che ieri si è fatta male oggi è tornata al lavoro più arzilla di prima. Le ho chiesto come stava e mi ha detto che aveva preso altri antidolorifici perché altrimenti non sarebbe stata in grado di alzarsi dal letto.

Però le hanno fatto pressione perché c’è il fine settimana di mezzo, che significa più lavoro dato che oltre i villeggianti settimanali o quindicinali ci sono i weekendisti che arrivano in tanti.

Difficile fare a meno o sostituire una cameriera con così poco preavviso.

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Malafemmina

C’era una volta la fossa dei dipendenti precari

Notte. Loculo/alloggio. Turno finito.

Stasera a cena, mentre noi auguravamo un buon pasto agli ospiti, tra un saluto e un complimento, qualche sorriso e una chiacchiera, una canzoncina improvvisata e la distribuzione di alcuni gudgets per i bambini, una ragazza, una cameriera, è scivolata.

Qualcuno aveva versato un po’ d’olio o d’acqua, non so, per terra e lei ha fatto un gran volo ed è atterrata sull’osso sacro.

Le è piovuto addosso il vassoio pieno di scarti che lei aveva ritirato dai tavoli. I bambini ridevano. Gli adulti ridevano. Persino lei ha cominciato a ridere. Però si è fatta male.

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Malafemmina

Le bestemmie mute delle vallette dei villaggi vacanze

Villaggio turistico. Cena per gli animatori. Prendiamo qualcosa al buffet. Da giorni mangio insalata o pasta condita solo con un po’ d’olio. Dalle cucine arrivano brutte notizie e alla fine di questi tre mesi vorrei ancora essere tutta intera.

Avete presente quei timballi, gli sformati, tanto appetitosi che trovate qualche volta nei buffet delle località turistiche più varie? Ecco: sono vecchi cibi riciclati. Frullati e riciclati.

Sapete che se il sugo diventa acido, mettono un po’ di bicarbonato per dargli un tocco di “dolcezza”?

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Malafemmina

La sordità delle cameriere da bar

Ieri sera il mio boss del lavoro al bar ha organizzato un “divertimento” per i clienti. Quel divertimento eravamo noi. Proprio così.

Ci ha addobbate come alberi di natale, un po’ da spiaggia e un po’ sullo stile hawaii e poi ci ha mandate ai tavoli a continuare il servizio dicendo che quella sarebbe stata una fantastica sorpresa per i clienti.

Il boss non è cattivo, a parte qualche palpatina, che fa parte del suo modo di mostrare attaccamento per le sue donne, come se gestisse un harem di lavoratrici invece che un gruppo di instancabili dipendenti, poi è puntuale sui pagamenti, fa la ronda per sorvegliare che nessuno ci molesti, un po’ come quei padri che si arrabbiano se a picchiarti è un’altra persona ma poi a casa ti ripassano con schiaffi e sculacciate a fin di bene.

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