Malafemmina

Ultimo giorno al villaggio vacanze

Ieri ero particolarmente felice. Mi hanno dato lo stipendio, compresi gli extra guadagnati in questo villaggio vacanze. Oggi è il mio ultimo giorno. Devo ancora ricevere la metà dei soldi che mi deve l’Agenzia per la quale ho lavorato prima. Andrò a battere cassa di ritorno in città, tanto per fare quadrare i conti.

Con i soldi che mi hanno dato ieri potrò pagare qualche mese di affitto, le bollette, vivere decentemente per un po’ senza troppi lussi.

Domani partiremo tutti assieme, io e gli altri colleghi, ci saluteremo e forse dopo un po’ torneremo a volerci bene, perché i conflitti covati a lungo in un piccolo contesto chiuso sembrano macigni, ma là fuori prenderanno la giusta forma e la giusta misura.

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Malafemmina

Proletari/e si diventa!

Non sono d’accordo con chi dice che proletari si nasce. Essere proletaria non è una condizione di nascita. Non si eredita come per i titoli nobiliari.

Si fottano tutti quelli che dicono che i poveri che nascono poveri moriranno poveri e altre cose del genere. Ma si fottano anche quelli che dicono che i poveri nel regno liberista possono diventare ricchi. Che grande sciocchezza.

Io sono nata persona, né povera né ricca. Semplicemente persona. Poi altri hanno deciso cosa dovevo diventare da grande. Potevo diventare qualunque cosa, invece mi hanno resa povera. Ma tra l’essere povera ed essere cosciente della mia condizione c’è differenza.

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Malafemmina

Precarietà: essere apprendista per tutta la vita!

Qualche giorno fa ho fatto un colloquio per essere assunta per un periodo di tre mesi, quelli estivi, come aiuto/spalla/facchina, assieme ad alcuni animatori turistici in un villaggio vacanze.

Un piccolo villaggio, funzionante, mi dicono, ma che non fa parte di un brand conosciuto.

Paga: 800 euro mensili più vitto, alloggio e trasporto. Pare che non possano darmi di più perché c’è di mezzo una assicurazione, in caso di infortunio sul lavoro. Mi hanno detto che sono frequenti i casi in cui un animatore, tra corse, salti, equilibrismi, esperimenti, piscine, possa farsi male. Io lo so bene. Ci sono già passata.

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Malafemmina

Quanto costa il sesso?

La precarietà impone un calcolo approssimativo del costo che può avere una normale vita sessuale.

Non sto parlando in questo caso di compravendita di servizi sessuali ma di mezzi, strumenti, che sono indispensabili per svolgere un rapporto sessuale.

Per esempio: Wolf viene a casa mia e dato che io pago l’affitto per poter vivere in uno spazio mio diciamo che la spesa è un tutt’uno che compensa altre mie esigenze.

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Malafemmina

L’anticipo

Arriva l’Ubaldo, ovvero colui che si occupa dell’amministrazione dell’agenzia. Mi ha materialmente assunto, mi ha fatto firmare il contratto, ha fatto tutto in modo regolare.

Qualche giorno fa ho dovuto fare accattonaggio per farmi sganciare la marchetta. Un mese di lavoro e ancora nemmeno un soldo. Mi aveva detto che giusto perchè si tratta di me avrebbe fatto un’eccezione. Mi avrebbe dato qualcosa anche se i soldi del finanziamento non sono ancora arrivati.

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Malafemmina

Sono precaria e sono una fetta di mercato

Leggevo questo post e ne parlavo con una persona che lavora nell’agenzia in cui faccio la pr precaria bimestrale.

Lui si occupa di pubblicità e mi ha spiegato questa cosa dei target delle aziende. Ho scoperto così che io, precaria, sono una fetta consistente di mercato che si allarga sempre di più.

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Malafemmina

La spesa della precaria

Al ritorno dal lavoro ho comprato qualcosa per nutrirmi. C’erano almeno un altro paio di persone come me, un ragazzo e una ragazza, con gli stessi tic e la stessa attenzione ai prezzi.

Resto a contemplare le confezioni di pomodori pelati per trovare una coincidenza tra basso costo, marchio bio, possibilmente un marchio che non è un brand di quelli conosciuti perché essere precarie, senso un soldo e pure idealiste è un’arte difficilissima.

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