Antisessismo, Autodeterminazione, La posta di Eretica, Personale/Politico, R-Esistenze

La mia esperienza per ri-amare se stesse

Lei scrive:

“Ciao! Tempo fa lessi su questa pagina di alcune ragazze che non si sentivano a loro agio col loro corpo e che venivano ferite dai commenti sgradevoli di chi avrebbe dovuto starle vicino. Ho quindi voluto raccontarti la mia esperienza.

La mia famiglia è sempre stata molto critica riguardo la mia fisicità, soprattutto ora che sono andata a vivere lontano da casa per studi e ho preso peso. Nell’ultimo periodo mi hanno detto tante cattiverie, talvolta al limite della decenza arrivando a paragonarmi a mia sorella incinta o addirittura in presenza (e con la complicità) di estranei. È stato devastante ed umiliante, mi hanno fatta davvero vergognare di questo corpo che non era più “bello come prima”, e non importava che il mio ragazzo e i miei amici facessero di tutto per farmi sentire bella.

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Antifascismo, Antirazzismo, Antisessismo, Comunicazione, R-Esistenze

Carola Rackete viene liberata e i fan leghisti se la prendono con le donne

Lei scrive:

“Ciao Eretica.

Come tutti abbiamo visto, la Capitana della Sea Watch è stata rilasciata.
Una ragazza di nome Sara ha scritto un commento sotto un post di Salvini (che è stato successivamente eliminato) in cui diceva circa (non ho lo screen e non lo ricordo benissimo) “sono qui per vedere il rigetto di bile dei salviniani”. Ripeto che non lo ricordo con precisione, ma il concetto è questo sicuramente.
Inutile dire che le sono piovuti addosso più di mille commenti, pieni zeppi di insulti sul suo aspetto fisico, sul suo essere donna.
Ne ho selezionati alcuni e ho creato questo collage. Ho avvertito un senso di nausea leggendo questi commenti. È uno schifo che parole del genere restino impunite e tornino nell’oblio una volta eliminate.”

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Autodeterminazione, La posta di Eretica, Personale/Politico, R-Esistenze, Storie, Violenza

Al bullismo si risponde vivendo. Fatelo anche voi!

lei scrive:

cara eretica,

non so come spiegarti ma vorrei raccontarti quanto sia stata male. sono diventata vittima di bullismo senza rendermene conto. ho ventuno anni, non sono particolarmente bella e puoi immaginare i commenti che arrivano ancora oggi su facebook quando pubblico una mia foto. c’è sempre qualcosa che non va. non mi trovano bella, magra, “scopabile”.

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Antisessismo, Comunicazione, Critica femminista, R-Esistenze

Virginia Raggi, offesa in quanto donna

non finisce mai. ogni volta si spera che capiscano ma non capiscono. oggi è toccato a virginia raggi, sotto i riflettori da parecchio tempo al punto che qualcuno dice che “chi la fa l’aspetti”. Cosa avrebbe fatto? Ha dato per caso del cazzone a un redattore di Libero? perché dovrebbe aspettarsi di vedere un titolo a doppio senso in cui lei, prima cittadina della capitale, viene messa in ridicolo con una battuta sessista? non ci fa ridere. non ridiamo da tanto tempo ormai perché la maniera in cui viene ridicolizzata ogni donna che occupa un ruolo di prestigio è una costante che deriva da una mentalità sessista e misogina. non si parla di quel che fa come amministratrice ma del fatto che sia una donna e in quanto tale dovrebbe meritarsi ogni appellativo offensivo che intende dedicarle qualunque testata giornalistica, se così si può definire “Libero”.

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Foto di ragazze pubblicate su Instagram per qualche like in più

Lei scrive:

“Cara Eretica, Sono una tranquilla ma decisa ragazza di 15 anni, che come tutti i suoi coetanei è discretamente attiva sui social network. Normalmente utilizzo ciò che mi viene dato da internet nella miglior maniera possibile: condivido le mie idee, mi informo, mi confronto, osservo e cerco di essere il più pacifica possibile. Eppure, oggi ho visto una cosa che m’ha fatto gelare il sangue nelle vene. Continua a leggere “Foto di ragazze pubblicate su Instagram per qualche like in più”

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La tifoseria di #Trump contro la #WomensMarch: stessa merda, secolo differente!

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L’elezione di Trump, come sapete, ha suscitato un sollevamento di massa da parte di tutte quelle persone lese dalle sue parole, dal suo programma politico, dai suoi intenti. Misogino, razzista, fascista, omofobo, è riuscito in un colpo solo a ottenere quello che difficilmente vedi nelle piazze: milioni di persone unite intersezionalmente a marciare per i diritti di tutte le donne. Continua a leggere “La tifoseria di #Trump contro la #WomensMarch: stessa merda, secolo differente!”

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Partecipate alla campagna: “IL CORPO E’MIO. Posso mostrarlo quando e a chi dico io. Non puoi mostrarlo come e a chi vuoi tu”

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Car*,
contro  la condivisione di foto senza consenso, il revenge porn e il victim blaming, contro qualsiasi forma di abuso digitale e di cultura dello stupro, oggi lanciamo la campagna “IL CORPO E’MIO. Posso mostrarlo quando e a chi dico io. Non puoi mostrarlo come e a chi vuoi tu”. Vogliamo dire che non abbiamo vergogna a mostrarci, che il sesso è gioco, piacere e rispetto, che rivendichiamo la libertà di scambiare immagini e filmati come, quando e con chi desideriamo, che vogliamo continuare a farlo senza temere che queste circolino in gruppi segreti, perché non siamo noi ad essere sporche, sbagliate o imprudenti.

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Scambiarsi foto online non è negativo: lo è la violazione della privacy!

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lei scrive:

cara eretica,

ho conosciuto un ragazzo online. ci siamo scambiati foto delle nostre parti intime. abbiamo giocato ad eccitarci e nel farlo non ci è venuto in mente di essere in pericolo. io sono diffidente. non passo le foto a chiunque. deve esserci un’intesa, una corrispondenza d’amorosi sensi. un’amicizia che diventa desiderio a distanza. non ci trovo nulla di male e non penso di fare niente di male. fino ad ora non ho visto le mie foto pubblicate da nessuna altra parte e se anche le dovesse pubblicare io ho le sue e posso fare lo stesso. dovrebbe dare conto a sua madre, a sua moglie, alla sua fidanzata, a chiunque lui conosca. non dico questo perché si senta minacciato ma penso che se io passo per troia lui comunque non ci fa una bella figura. abbiamo esigenze sessuali e la conoscenza a distanza riesce a indurre uno stato di eccitazione che mi piace ed evidentemente piace anche a lui.

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#Mantova: festa benefit per il prete che ha stuprato due sex workers

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Marghe scrive:

Cara Eretica,

ti scrivo per segnalarti quanto sta succedendo a Mantova, nel cuore della Lombardia, dove un gruppo di parrocchiani ha organizzato una festa benefit (avvenuta con successo) dedicata a don Walter Mariani, un prete condannato in via definitiva a sei anni e due mesi di carcere per violenza sessuale su due donne. Questo personaggio gestiva un centro “di recupero” per sex workers nella provincia di Mantova, e si è macchato di abusi nei confronti di almeno due di loro, che hanno poi deciso di denunciarlo, nonostante le intimidazioni subite, l’aura di santità che avvolgeva questo “salvatore” e ovviamente lo stigma nei loro confronti come soggetti inaffidabili e ingrati che si stavano rivoltando contro il proprio “salvatore”.

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Diletta Leotta: un’altra vittima di cyberbullismo e slut shaming

ffNon è passato molto da quando Tiziana Cantone si è suicidata perché ha subito cyberbullismo da chi ha messo in giro suoi video senza autorizzazione. Il carico di odio, lo squadrismo sessista e misogino hanno causato la sua morte. Abbiamo anche trascorso giorni a leggere, tra le frasi idiote e giustificazioni sputate, vomitate e balbettate, da chi non si ferma di fronte a niente, e includo anche quei coglioni che hanno aperto pagine facebook a nome di Tiziana, dopo la sua morte, per continuare a insultarla, anche molti messaggi di solidarietà, mea culpa, uomini che hanno chinato il capo, donne che hanno fatto lo stesso, e sembrava che qualcosa fosse cambiato, un minimo di empatia forse, la sensibilità acuita. Invece niente.

Le foto di una giornalista sportiva, Diletta Leotta, sono state rubate dal suo cellulare/computer/cloud, non so. Un paio di tette stimolano il voyeurismo di migliaia di dementi misogini che hanno iniziato a fare girare meme coperte per facebook, dato che sul social sarebbero censurate se nude, che però danno il via a migliaia di commenti di gente di merda che più di merda non si può. Su Twitter o WhatsApp invece pare abbiano preso a girare senza censure e a dismisura, accompagnate da insulti, parole sessiste. Praticamente è ricominciato il circo, ai danni di questa giornalista che addirittura, secondo alcuni, scommetto i sacri difensori delle libertà delle donne, quando si tratta di dare addosso agli stranieri, dovrebbe rinunciare al lavoro per questo.

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Dibattito su violenza virtuale e parole da spiegare

Carla scrive:

Dopo aver, come tutti, letto tanto, troppo, sulle vicende degli ultimi giorni, ho deciso di dare il mio modesto contributo, cogliendo gli spunti che mi venivano dal dibattito pubblico.

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A tredici anni ero vittima di pedofili della rete

Ciao Eretica,

in questi tempi di notizie agghiaccianti, ho deciso di prendere coraggio e di rendere nota qui sul vostro blog, anche la mia triste storia.
Una storia di una ragazzina di 13 anni, lasciata troppo spesso da sola in casa.
Mia madre aveva due lavori, il giorno presso la sua attività di bar e ristorazione, la sera, in cucina alla pizzeria di mio padre, suo ex marito.

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#SlutShaming: per le donne c’è solo “vergogna”

Lei scrive:

Mi vergogno, mi vergogno infinitamente per quanto è successo, per quello che mi è stato detto, ma soprattutto per come mi sono sentita dopo.

Ho 25 anni, sono bella e ne sono consapevole e non solo perché ho le gambe lunghe o gli occhi grandi. Sono bella perché innamorata perdutamente di ogni cosa; di me, del mio corpo, della mia mente, della mia anima e del mondo tutto.

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Per le vittime di Revenge Porn: dieci punti da tenere a mente!

Car*, usate i social, whatsapp e quel che volete per diffondere quello che scriviamo sotto. Potrebbe tornarvi utile:

  1. se sei minorenne e posti foto o video hard si tratta di pedopornografia. chiunque scarichi e condivida quel materiale può essere perseguit@ per possesso e diffusione di materiale pedopornografico. se sei minorenne e possiedi un cellulare che scatta foto e fa video ciò non ti dà il diritto di violare la privacy di qualcun@ solo per ottenere qualche Like su facebook.
  2. non è della tua vita sessuale che devi vergognarti, ma scegli bene le persone con le quali giocare e fare foto e video. non affidargli la tua vita, pretendi di essere tu a tenere foto e video, non lasciargli registrare nulla sul suo hard disk, perché se la storia tra voi finisce, comunque puoi essere vittima di slut shaming e revenge porn. se tu, partner, vuoi vedere foto e video della compagna di giochi non pretendere di averne il controllo, molla la tua posizione oppressiva, ricattatoria, di potere e falla sentire al sicuro.
  3. se giochi al sexting con uno sconosciuto ricorda che foto e video servono per identificarti, così come utilizzare il tuo nome e cognome o il tuo profilo facebook. diffida di chi vi chiede immagini e video in cui voi siete riconoscibili e pretendete sempre il rispetto per la vostra privacy. non mostrare il volto. e tu, partner. non pretendere che lei mostri il volto. mostra il tuo, se ti fa piacere.
  4. ricordate che qualunque cosa voi consegnate a persone che navigano in rete restano in mano a quelle stesse persone. che si tratti di conversazioni, immagini, foto e video, tutto può essere usato come materiale ritorsivo contro di voi.
  5. la pubblicazione di vostre immagini e video implica una serie di conseguenze. potreste perdere il posto di lavoro, potreste vedere allontanarsi amiche e amici, potreste vedere rivoltarsi contro di voi interi gruppi sociali, perché il moralismo impera e non c’è nulla di peggio che una sessualità svelata. queste conseguenze possono rivoltarsi contro chi diffonde video senza autorizzazione. perché c’è una parte sociale che scanserà come la peste gente del genere.
  6. nel caso in cui immagini e video saranno pubblicati, a parte usare gli strumenti che la legge vi offre – ben pochi in realtà, tra interventi della polizia postale, garante della privacy e un sacco di soldi e indagini per ricavare la fonte della pubblicazione – ricordate che l’arma migliore è la rivendicazione piena della vostra sessualità. voi siete persone sessuate. e dunque? cosa c’è di male? ci sono gruppi sociali che vi abbandoneranno? ne troverete altri e noi siamo tra questi.
  7. ci sono state donne che hanno risposto al revenge porn pubblicando autonomamente foto di se stesse nude, perché è importante che sia una vostra scelta e quando queste ragazze lo hanno fatto l’arma del ricatto, in possesso ai diffamatori, si è disinnescata e quelle donne sono diventate icone antisessiste. non è una scelta facile, non è per tutte, ma alcune lo hanno fatto e hanno disinnescato l’ondata di merda attirando su di se’ attenzione positiva di gente tanto migliore.
  8. è veramente difficile, pesante, dover gestire l’attenzione morbosa, cattiva, di gente che non conosci e che ti aggredirà per nulla. sappiamo che non è giusto che tu debba nasconderti quando sono loro a dover sparire dalla tua vista. ci sono tuttavia strumenti che in tante utilizziamo e che i social, altrimenti complici del cyberbullismo e del cyberstalking nei nostri confronti, devono consentire, facebook incluso: chiudete il vecchio profilo e createne uno nuovo con uno pseudonimo. bannate chiunque vi aggredisca. fate screenshot di tutte le offese e costruite nuove relazioni che vi ripagheranno del tempo di isolamento. confidate nel fatto che esistono persone belle ovunque e che basta solo chiedere aiuto e vi saranno moralmente vicine. e ricordate che la vita reale, le relazioni reali, sono altro, spesso, rispetto a quelle virtuali. non lasciatevi ossessionare dai commenti perfidi. spegnete il computer, non perché essi miracolosamente spariranno, ma perché per voi prendere distanza è utile a non deprimervi.
  9. noi ce ne freghiamo del fatto che tu abbia messo in giro foto o video in cui – udite udite – mostri di essere sessuata. ci piaci, ti riteniamo fantastica, meravigliosa, non sei sola. vieni a trovarci e togliti dalla mente l’idea che sarai sola a gestire tutto quanto. tante tra noi ci sono passate, nel mondo reale o virtuali, qualunque cosa ci abbia coinvolto sessualmente, ci ha restituito quintali di merda sessista e stigmi e lettere scarlatte. le portiamo con orgoglio. siamo puttane, troie, zoccole. siamo meravigliose così.
  10. quando pensi che tutto è perduto e che non ce la fai a gestire le reazioni orribili e perfide di chi ti istiga al suicidio immagina a tante altre persone che puoi conoscere e avere vicine se solo parlassi di quello che ti succede. non sei tu a doverti vergognare ma i tuoi persecutori. dicci tutto, perché non hai colpe, non devi vergognarti, e noi ti difenderemo, perché i social sono anche il nostro spazio di frequentazione e non solo la casa di gente di merda. Noi siamo molt* di più, credimi.

Ti aspettiamo.

Scrivici, che tu sia un genitore, un familiare, la persona stessa coinvolta che subisce angherie online, per quel poco che noi possiamo fare, dopo esserti rivolta a istituzioni che possono seguire il tuo caso e a qualcuno che ti dia un supporto psicologico competente, responsabilizza ciascun@ di noi, ovvero le persone che stanno in rete, che hanno spazi sui social, che possono dire qualcosa e far diventare virale un messaggio.

abbattoimuri@grrlz.net

 

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Antisessismo, Autodeterminazione, Comunicazione, La posta di Eretica, Personale/Politico, R-Esistenze, Storie, Violenza

Mia figlia, come Tiziana. Noi stiamo ancora lottando!

Ciao Eretica,

ho pensato che fosse utile raccontare la mia storia che vede protagonista mia figlia. Un paio di anni fa, quando aveva 16, ha subito una vicenda simile a quella di Tiziana. Un video che aveva filmato lei stessa a se stessa, che la ritraeva in atteggiamenti provocanti, destinato al suo ragazzo era stato condiviso da qualcuno su Whatsapp, per poi diffondersi a macchia d’olio.

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