Mi scrive una ragazza che racconta il suo vissuto. Come sempre io non giudico e così spero anche voi. Non è in discussione la sua scelta, libera, consapevole, ma la cultura che, secondo lei, impedirebbe alle donne come lei di vivere un rapporto piacevole con un uomo. Può la preferenza di alcune donne normare la vita sessuale di altre? Buona lettura!
Cara Eretica,
Ho 27 anni, eterosessuale (o quasi), e una passione che si fa sempre più consapevole per gli umini sposati. Dopo diverse relazioni “clandestine” in Italia, alcune delle quali durate anni, mi sono trasferita in Germania per motivi di lavoro. E anche qui, dopo alcune relazioni “socialemente corrette”, ho incontrato un cinquantenne con famiglia che è riuscito a farmi innamorare.
Non sono soltanto gli uomini sposati e ciò che rappresentano ad affascinarmi; in particolare mi affascina il ruolo di amante che posso assumere con loro. Mi ci sono voluti diversi anni per capire che preferisco di gran lunga essere l’amante di qualcuno che non la sua fidanzata.
Posso spiegare la mia passione in questi termini: amo gli uomini di circa 2o-3o anni più vecchi di me, colti e spesso saggi, che vedono in me un’insperata oasi per poter di nuovo esercitare la loro sessualità, ormai da decenni soffocata in nome di cause importanti (senza ironia) come figli e famiglia.
Amo essere la loro ultima possibilità di cavarsi le loro ultime voglie, proprio quando erano ormai rassegnati a portarsele nella tomba. Amo poter offrire la mia bellezza e la mia gioventù a qualcuno che crede di non meritare un simile dono, amo sentirmi ripetere: ma tu perché non ti trovi un bel ragazzo della tua età? Perché perdi il tuo tempo con me? Io non potrò mai darti nulla ecc.: proprio nel dire questo mi danno tutto quello di cui ho bisogno.
Ognuno ha le proprie piccole “perversioni”, e io sono fatta così: sono contenta di essere bella soprattutto quando posso spogliarmi di nascosto davanti a un uomo che crede di non meritarmi.
Detto questo, vengo al punto: adoro la Germania e sono felicissima di vivere qui, ma devo far notare che è completamente permeata da quello che tu chiami il “femminsmo bacchettone”. Il matriarcato regna sovrano, e personalmente non avrei niente in contrario, se non fosse che gli uomini subiscono dalla nascita un vero e proprio lavaggio del cervello sul “rispetto” da tributare al corpo delle donne.
In buona sostanza, qui il corpo della donna non può essere visto come un oggetto sessuale, guai!!! Pena essere tacciati di maschilismo, che in Germania è un crimine imperdonabile. Chi è in odore di maschilismo subisce un feroce mobbing sociale – cosa che forse troverei giusta se condividessi l’accezione di maschilismo in voga. Il risultato è deleterio per il piacere sessuale di chi, come me, ama precisamente essere considerata un oggetto sessuale. Ogni pratica erotica che io trovo eccitante, mi riferisco ai normali giochi di dominazione, viene considerata degradante per la donna e quindi proibita.
Poco importa che sia io a volere e incoraggiare questo approccio: lo desidero soltanto perché sono una vittima inconsapevole della cultura del machismo italiano. Una donna forte e libera non può certo desiderare di essere legata o che altro, e un uomo civile deve ovviamente inibire i propri istinti di dominazione, non siamo mica nelle caverne!
Esiste quindi in Germania un codice di comportamento molto preciso che regola il modo in cui il sesso deve essere fatto, ed è inutile dire che questa mentalità nuoce terribilmente alla mia soddisfazione sessuale. Anche ora che ho trovato un partner che segretamente ha sempre desiderato di provare le cose “proibite” che vorremmo fare insieme, non osa infrangere le regole inesorabili del femminismo che ha succhiato con il latte materno e approfittarsi della povera italiana che non ha rispetto per se stessa. Un sottile lavoro persuasivo può talvolta dare buoni risultati, ma mai senza sensi di colpa postumi…
Ho voluto condividere con te la mia esperienza, sia per darti un’ulteriore conferma di quanto un certo tipo di “femminismo” nuoccia alle donne, sia per chiederti se hai qualche consiglio da darmi su dove posso fare leva per emendare, almeno nel ristretto cerchio delle mie conoscenze, le tristi conseguenze di questo folle “rispetto”.