La posta di Eretica, Personale/Politico, R-Esistenze

Io, tredicenne, sessualmente sfruttata da adulti

Lei scrive:

Cara Eretica, non è facile per me raccontare quello che voglio dirti, ma credo possa servire ad altre e dato che io l’ho già superata vorrei che almeno la mia esperienza possa essere utile a qualcuno.

A 18 anni sono andata via da casa dove avevo vissuto per anni con mia madre, una donna completamente fuori di testa, violenta ed egoista, e il mio patrigno il quale per me è rimasto sempre un punto di riferimento. Mia madre mi ha sempre disprezzata, mi ha sempre detto che ero grassa, non potevo piacere a nessuno e che facevo venire il vomito a chiunque mi stesse a sentire. A tredici anni ero in quella situazione tipica di una adolescente che vorrebbe mandare ‘affanculo chiunque, così scappai di casa e per quasi un anno sono stata “accompagnata” da un uomo più grande che mi ha fatta prostituire con i suoi “amici”.

Continua a leggere “Io, tredicenne, sessualmente sfruttata da adulti”

Antisessismo, Autodeterminazione, Personale/Politico, Precarietà, R-Esistenze, Welfare

Perché le donne migranti rumene soffrono della “sindrome dell’Italia”

Una ‘badante’, o carer, dalla Moldova ritratta con il suo datore di lavoro italiano in un parco di Roma [Romina Vinci/Al Jazeera]

di Lorelei Mihala& Romina Vinci (articolo in lingua originale QUI. Traduzione di Nadia e Naomi del Gruppo Abbatto i Muri)
Continua a leggere “Perché le donne migranti rumene soffrono della “sindrome dell’Italia””

Antiautoritarismo, Autodeterminazione, La posta di Eretica, Personale/Politico, Precarietà, R-Esistenze, Storie, Violenza

Io, vittima di sfruttamento, voglio la regolarizzazione per chi sceglie di prostituirsi

1939541_284415805045632_427738640_n

Quando si parla di sfruttamento della prostituzione in genere ci si riferisce ai mostri che ti sfruttano fuori casa. Nessuno vede quello che succede nelle famiglie, dentro casa. Un po’ come quando si parla della violenza sulle donne e si guarda al mostro che sta sempre altrove, anche se poi la violenza viene commessa in famiglia.

Mia madre cominciò a farmi prostituire che io avevo nove anni. Mio padre era morto, lei era povera, c’era un fratello piccolo da crescere, e quando cercò di prostituirsi vide che alcuni clienti chiedevano di me ed erano disposti a pagare di più. All’inizio mi facevano spogliare e mi accarezzavano mentre si facevano una sega. Mia madre si vantava di essere una signora perbene, di quelle che non avrebbero mai permesso che la figlia fosse “sverginata” in tenera età.

Continua a leggere “Io, vittima di sfruttamento, voglio la regolarizzazione per chi sceglie di prostituirsi”

Acchiappa Mostri, Antiautoritarismo, Violenza

L’omosessuale puttaniere, mostro del giorno!

Dopo la faccenda delle babysquillo i media dedicano attenzione morbosa a quella dei babyprostituti. Si tratterebbe di ragazzi dai 13 anni fino ai 17, minorenni, in alcuni casi consapevoli e in altri intercettati/indotti a vendere servizi sessuali da un altro adolescente rumeno. Coinvolti adulti dai 40 ai 60 anni che volevano “carne giovane”. In un caso si sarebbe trattato di coercizione e stupro perché per ottener servigi avrebbero fatto ubriacare un tredicenne.

Sui media filtrano le intercettazioni, ragazzi dalla sessualità attiva che si dispiacciono di mamme che vorrebbero loro finissero i compiti prima di uscire, genitori inconsapevoli, perché il pericolo è altrove, quell’internet in cui qualunque pedofilo può attaccare bottone con questi fanciulli che arrivano in quelle chat non si sa come. A pochi giorni dall’annuncio del ministro della giustizia che parla di certificato antipedofilia per chi vuole accedere a impieghi che hanno a che fare con i bambini (ma non per le associazioni di volontariato o per adulti che in qualunque sede, incluse quelle religiose, possono stare in relazione continua con i ragazzini) vediamo le forze dell’ordine impegnate a scovare sfruttatori che possano far male agli e alle adolescenti.

Continua a leggere “L’omosessuale puttaniere, mostro del giorno!”

Antiautoritarismo, Autodeterminazione, Precarietà, R-Esistenze, Welfare

#SexWorking: l’emergenza “massaggiatrici” incombe a #Palermo

Immagine tratta dalla serie tv The Client List
Immagine tratta dalla serie tv The Client List

Se cammini per le vie del centro di Palermo ogni tanto trovi un angolo, un vicolo, in cui ancora nelle case resistono le lampadine delle alcove che furono anche in epoca post legge Merlin. In quelle case, una vicina all’altra, abitavano le bagasce, le pulle, e la lampadina accesa stava per “occupata”, quand’era spenta invece la trovavi libera. C’è un detto che scorre in giro per la Sicilia e dice che “ci pigghi ‘n capu commu i basci ri Palermu” (la rigiri, ti appropri della ragione in una discussione, come fanno le prostitute di Palermo). Il detto, per quanto ne so, ha origine dal fatto che Palermo era meta di visita militare da tempi immemori fintanto che il militare era un obbligo. I giorni di visita erano spesso, per questi giovani paesani, il momento in cui facevano “esperienza” sessuale con una prostituta. Il punto è che poi questi ragazzi, poco più che diciottenni, contrattavano sul pagamento e in genere non la spuntavano. Sicché queste donne forti che riuscivano a gestirsi e mettere in difficoltà i futuri militari avevano la cattiva nomea di quelle che “ci pigghiavunu r’in capu” mentre la ragione sarebbe stata dei clienti.

Oggi gli appartamenti devono essere invisibili e quelle che esercitano il mestiere bisogna lo svolgano da sole perché altrimenti può essere accusato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione l’affittuario, la coinquilina, perfino i parenti prossimi se vivono con lei, perché la prostituta deve essere sola, lavorare nella più totale insicurezza, senza alcuna garanzia e senza poter scegliere il luogo, protetto, in cui vendere servizi sessuali.

Continua a leggere “#SexWorking: l’emergenza “massaggiatrici” incombe a #Palermo”