
Per la mia autobiografia.
In questa foto avevo 14 anni. Dato che mio padre mi diceva che avevo le gambe brutte allora mi sentivo bruttissima. Piena di complessi mi abbigliavo tanto per coprirmi il più possibile. Non pesavo chissà quanto. Ero normo peso ma allo specchio vedevo una obesa e mi sentivo sempre in difetto. A farmi i dispetti e farmi sentire male c’era anche mia sorella gelosa perché secondo lei mio padre dedicava più attenzioni (botte) a me che a lei. Quindi io e il mio corpo non andavamo d’accordo. Diventavo sempre più timida e non pensavo di meritare amore in nessun caso, da parte di nessuno. I miei disturbi alimentari cominciarono dopo le prime mestruazioni, quando sviluppai il seno e i fianchi si allargarono. Digiunavo del tutto o mi rimpinzavo di nascosto di schifezze. Non vomitavo. Quel che mangiavo lo smaltivo con tantissima attività fisica. Correvo, camminavo molto, facevo ginnastica, salivo e scendevo le scale a ripetizione, facevo danza e così pensavo di avere il controllo su qualcosa dato che della mia vita, del mio corpo, del mio destino sembrava io non potessi avere il controllo mai. Tutto era strettamente supervisionato da mio padre.
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