Comunicazione, Critica femminista, Recensioni

La ragazza di neve: perché il libro è meglio della serie tv

Javier Castillo ha scritto un gran libro, che ho letto tempo fa e tutto d’un fiato. Non solo abbatte alcuni stereotipi sul genere ma costruisce con perizia personaggi e critiche sociali sulle leggi che dominano gli Stati Uniti, luogo in cui la sua storia è ambientata. C’è una giornalista che supera uno stupro di gruppo e diventa una combattente al punto da beccare criminali e denunciarne l’esistenza attraverso i suoi articoli e poi c’è il rapimento di una bambina in un contesto in cui c’è un uomo cui viene rifiutata l’assicurazione per ulteriori tentativi di procreazione medicalmente assistita, c’è il padre della bambina, l’assicuratore che nega l’istanza, e solo dopo c’è la donna, la finta madre, che per tutto il tempo immagina di aver fatto un grande errore e capisce solo alla fine che è stata dominata da un folle che spara al vicino perché non scopra nulla.

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Antiautoritarismo, Antisessismo, R-Esistenze, Violenza

Alcune info utili per le vittime della Bibbia 3.0

Ancora sulla Bibbia 3.0, in relazione a quel che c’è da fare e agli errori che non bisogna commettere se non si vuole trasgredire le leggi vigenti in tema di pedopornografia.

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Autodeterminazione, La posta di Eretica, Personale/Politico, R-Esistenze, Storie, Violenza

A proposito della Bibbia 3.0 (revenge porn e altri abusi online)

Lei scrive:

Ciao Eretica,
ti scrivo a proposito della cartella di foto (parla del revenge porn ndb.) di ragazze online. Sono una di loro.
Ho voluto dire la mia, perchè leggendo il post mi sono salite le sopracciglia fino all’attaccatura dei capelli e nonostante la temperatura polare, hanno iniziato a fumare il cervello e il cuore.
Vorrei ringraziare chi ci aiuta a denunciare. Grazie a ognuno di voi, siamo in tante, vorremmo essere di più. Non siamo tutte rassegnate, siamo quasi tutte furibonde, tranne le venti ragazzine che hanno inviato di proposito quelle foto: spesso minorenni, malate di like, convinte che per piacere si debbano mostrare le grazie, insultano se stesse e amano essere chiamate cagne, troie, essere contattate, sono forme di attenzione, e loro si devono sentire decisamente sole (proprio perché minori non devono essere incolpate e vanno aiutate ndb.), ma non posso salvare tutte, io sono una.

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A tredici anni ero vittima di pedofili della rete

Ciao Eretica,

in questi tempi di notizie agghiaccianti, ho deciso di prendere coraggio e di rendere nota qui sul vostro blog, anche la mia triste storia.
Una storia di una ragazzina di 13 anni, lasciata troppo spesso da sola in casa.
Mia madre aveva due lavori, il giorno presso la sua attività di bar e ristorazione, la sera, in cucina alla pizzeria di mio padre, suo ex marito.

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Se un figlio pubblica un video hard di chi è la “colpa”?

Cara Eretica,

ieri sulla pagina facebook di Abbatto i Muri ho letto un post sulla ragazza che ha tentato il suicidio per il video pubblicato in cui lei faceva sesso. Ho letto anche il post sulla ragazza che ha raccontato i risvolti legali di una vicenda simile e di come lei si sia resa conto di dover smettere di sentirsi in colpa perché le piace il sesso. Io sono la madre di un ragazzo a cui piace il sesso, che ha fatto un video e lo ha postato per vantarsi con gli amici. Non voglio giustificarlo e non voglio neppure dare della zoccola alla ragazza. Voglio riflettere su quello che è successo perché è troppo comodo attribuire tutta la responsabilità solo ai genitori o al ragazzo stesso. Mio figlio è stato denunciato, abbiamo pagato avvocato e multa e io e mio marito non abbiamo mai detto a nostro figlio che aveva fatto bene. Gli abbiamo detto che era stato stupido, ingenuo e che non si devono superare certi limiti. Forse non siamo stati genitori ideali e ci assumiamo la nostra parte della responsabilità, ma questi figli sono bombardati da immagini di sesso e quando lui ci ha detto che lei era d’accordo a farsi filmare non abbiamo avuto dubbi: gli abbiamo creduto.

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