Antiautoritarismo, Antisessismo, Autodeterminazione, Critica femminista, Culture, Il Femminismo secondo la Depressa Sobria, R-Esistenze

La criminalizzazione della donna

La criminalizzazione della donna si realizza a partire dagli stereotipi che definiscono sesso e genere come se fossero la stessa cosa. Ricordo che essere nate di sesso femminile non significa che il tuo genere corrisponda all’essere donna. Tenendo conto di questo secondo gli stereotipi il fatto che tu abbia una vagina ti rende colpevole a prescindere. Non solo perché ti porti dietro il peccato originale così come dice la religione cattolica, ma perché nei secoli essere donna ha significato anche essere sovversiva, ribelle, una terrorista.

Le ragioni per cui le donne sono state giudicate in questo modo sono sempre le stesse e continuiamo a leggerle o ad ascoltarle ancora oggi.  Non sono pochi i maschilisti e le donne con maschilismo interiorizzato che vengono a spiegarti come si fa ad essere una vera donna. Se sei donna prescindendo dagli stereotipi allora vieni giudicata come se tu fossi una donna falsa. Cosa fa la vera donna che non viene criminalizzata? Ovviamente obbedisce all’ordine patriarcale: si occupa della casa, si occupa dei parenti e del marito soprattutto, sforna figli e se ne prende cura fino alla morte. La sua felicità consiste in questo. L’unico status sociale che intende raggiungere è solo questo. Talvolta fa conciliare un lavoro part-time con i doveri familiari ma solo per aiutare economicamente la famiglia e giammai per realizzazione personale.

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