Antiautoritarismo, Autodeterminazione, Critica femminista, R-Esistenze

Sesso tra moglie e marito? Secondo la legge è un dovere!

Questo è un commento lasciato da un uomo sotto un post in cui si parlava di violenza contro una donna. Quello che lui ci dice praticamente corrisponde alla mentalità maschilista secondo cui una donna non può mai dire di No ad un uomo in special modo se l’ha sposato. La cosa oscena di queste convinzioni è che purtroppo corrispondono all’effettiva interpretazione della legge (vedi sentenze passate e recenti) e in particolare dell’articolo 143 del Codice Civile che parla di obbligo di assistenza morale tra coniugi. Sostanzialmente se ti rifiuti di fare sesso con tuo marito e questo rifiuto non ha una “giusta causa” (tipo che devi essere come minimo moribonda) allora lui può chiedere la separazione con addebito. Vale a dire che il rifiuto da parte tua ha un costo in denaro e che il tuo divorzio sarà segnato dalla tua “colpa” di aver rifiutato di fare sesso con tuo marito.

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Antiautoritarismo, Autodeterminazione, L'Inchiostrato, R-Esistenze

Matrimonio, Diritti, Omosessuali e Minchioni (un titolo Naif)

Ordunque, proverò ad essere sintetico, anche se sarebbe meglio dire stringato, per non evocare immagini di finzione – questa a una prima lettura, ammetto, risulterà astrusa. Vedi l’espressione i termini sono importanti –.

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Comunicazione, Critica femminista, Pensieri Liberi

Se le “nostre donne” sposano membri dell’Isis

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Ma voi avete capito qualcosa a proposito delle donne che scappano dall’Europa per sposare e aiutare membri dell’Isis? Io ci vedo un po’ di terrorismo psicologico e pedagogia rivolta alle donne intrisa anche di islamofobia.

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Antiautoritarismo, Autodeterminazione, R-Esistenze

#Irlanda #Yes – Ho visto Dublino

Foto dall'Irishtime.com
Foto dall’Irishtime.com

di Antonella

Ho visto bandiere rainbow ovunque. Dublino come un immenso arcobaleno. Scritte di incoraggiamento e sorrisi a chi ha volantinato senza sosta, a chi proponeva una firma in uno dei tanti banchetti, a chi voleva un badge in più. Colori dell’anima. Non solo ieri. Nei mesi passati. Ogni giorno. Questa vittoria è partita da tanto lontano. E ieri c’era pure il sole.

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Antiautoritarismo, Antisessismo, Autodeterminazione, Contributi Critici, La posta di Eretica, Pensieri Liberi, R-Esistenze

In Irlanda si vota Si al matrimonio gay: ma è davvero una buona notizia?

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L’Irlanda ha votato si al referendum per il matrimonio gay. Molti e molte festeggiano. Tante persone dicono che è meglio che niente e in Italia il tono è del tipo: magari si potesse fare anche da noi. Accanto a queste e altre reazioni ci sono anche delle perplessità che provo a mettere assieme raccogliendo le riflessioni di due persone che mi hanno scritto.

Scrive Meggy (e QUI trovate la discussione che è seguita a questa riflessione):

“L’Irlanda ha votato sì al referendum sul matrimonio gay e questo viene indicato come un grande passo in avanti; è evidente che se la mettiamo sul piano pratico tra nessuna apertura al matrimonio omosessuale e un referendum il secondo è un passo avanti però a me sembra comunque aberrante che una scelta così privata come quella di volersi sposare sia sottoposta all’approvazione di tutta la popolazione votante. Forse è un punto di vista troppo estremo il mio ma a me pare abbastanza umiliante, come se si sottintendesse che se non c’è l’approvazione pubblica allora io non ho il diritto di scegliere di sposarmi.”

e continua:

“Nella cattolicissima Irlanda oggi vince il sì ai matrimoni gay” titolano quasi tutti i giornali italiani. La prima reazione è di gioia perchè finalmente viene riconosciuto un diritto di base. Dovrebbe essere un grande passo avanti, la dimostrazione che la società cambia, migliora e si autodetermina usando uno strumento istituzionale (il referendum). Per certi versi, questi pensieri rispecchiano i principi della democrazia greca che ci sono stati insegnati a scuola (potremmo discutere del fatto che la democrazia ateniese in realtà fosse un ristretto circolo di maschi ricchi e purosangue, ma non è questo il luogo). Eppure, c’è anche l’altro lato della medaglia e cioè che con il referendum è come se implicitamente si stesse dicendo: “cari connazionali,ho io il diritto di sposarmi con chi mi pare e mi piace?”. In pratica si sta chiedendo il permesso a esercitare un diritto. E purtroppo questo è solo uno dei tanti diritti non riconosciuti,non solo alla comunità lgbt ma a tutti gli uomini e le donne che ora sono oppressi. Allora forse è necessario pensare e praticare molteplici forme di lotta e magari provare a pensare a un mondo con qualche istituzione in meno e qualche libertà in più.

Vorrei rigraziare tutte le persone che hanno contribuito con le loro riflessioni.

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Autodeterminazione, Critica femminista, Precarietà, Questa Donna No, R-Esistenze

Di matrimoni, filmini, il tour guidato nelle case (manifesto femminista 2°)

Ancora sullo sfarzoso matrimonio (al quale non vorrei mi invitassero mai) ecco una serie di esperienze prestate da amiche che a domanda così rispondono.

Tra quelle che si sono sottratte agli inviti e quelle che oramai non le invita più nessuno comunque c’è sempre chi racconta la costante pressione che si riceve da chi deve importi la visione dei bei traguardi dell’essere “donna”.

Fare cambiali e debiti per il corredo di nozze invece che per pagare la retta universitaria in certi posti pare la normalità. C’è chi denuncia le costrizioni del look. A parte “le amiche che in balìa di parenti si trasformano in macchiette di bianco vestite” poi corre il panico tra amici e parenti perché non sai mai quanto costa lo scherzo. Regali, addio al nubilato, pranzi e viaggi di nozze, le scarpe con il tacco che non possono mancare e quel fotografo che ti rompe le ovaie e che immortala ogni tuo singhiozzo. Grande stigma su quelle che non sposano e hanno già figli, su quelle che si sposano in comune e quelle che dopo un tot di inviti e pressioni da parte degli abitanti del quartiere non intendono comunque risultare gravide.

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Critica femminista, Culture

Donne/martiri e uomini da rottamare

Fallito, scarto, quel che “è rimasto sul mercato”, difettoso, scaduto e senza garanzia, peni decrepiti, moribondi, e chi se li piglia s’accontenta, significa che tu, sei una donna da niente, una che non l’ha voluta nessuno e se l’è presa solo questo scarto di magazzino che ovviamente a sua volta, pare, sia stato scartato da una donna di prima scelta. Così dividono gli umani queste tipologie di donne che usano nei confronti dei propri ex giudizi precisi, di un sessismo atroce, che se li ribaltiamo subito pensiamo a quel che viene detto delle donne, solitamente, quando si ritiene non siano più buone dopo aver perso la verginità, dopo qualche relazione, dopo aver fatto sesso con un tot di uomini, dopo un divorzio, ché vengono definite usurate, da rottamare, sporche, sicuramente per male.

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