“Cara Eretica, seguo da tempo il tuo blog, lo trovo stimolante e mi aiuta ad avere uno sguardo verso realtà che altrimenti non scoprirei. Comunque oggi, leggendo, sulla pagina facebook di Abbatto i Muri, l’articolo sulla masturbazione infantile mi è venuto da sorridere, semplicemente perché io ho il ricordo di quando lo facevo, ed è uno di quei primi ricordi di certo non usuali e che vivi con un certo imbarazzo.
Ovviamente all’epoca non ne avevo coscienza, facevo certe cose che mi procuravano un piacere fisico, e solo dopo, crescendo, ho collegato i pezzi e sapevo dare un nome a quelle movenze. Si trattava di masturbazione. Né più, né meno.
Da adolescente questa idea mi ha sempre imbarazzato moltissimo, soprattutto perché io ricordo chiaramente che coinvolgevo altri bambini in questo “gioco”; poi crescendo ho compreso che forse rientrasse nell’ordine naturale delle cose, che non è che fossi una bimba “sporca” (anzi, io poi il sesso l’ho scoperto piuttosto tardi), semplicemente, con tutta probabilità, stavo dando retta al mio corpo. Era una causa-effetto. Capisci che una cosa ti piace e la fai. E se non hai costruzioni mentali che ti suggeriscono che quello è sbagliato continui a farlo, e anzi siccome è bello vuoi condividerlo con altre persone.
Così io ricordo bene che se inizialmente la mia piccola consolazione infantile derivava dal contatto con il cuscino poi scoprii, credo a 4/5 anni, che quando giocavo con mio fratello maggiore e lui faceva il mio cavallo, anche quello strusciamento sul suo sedere era piacevole.
Andando alle elementari raccontai questa scoperta a due amichette. Una trovò la cosa interessante, l’altra fu inorridita e così io capii che forse era una brutta cosa di cui vergognarsi.
Da che ricordo per un po’ condivisi quei momenti di masturbazione infantile con la mia amichetta, per un po’, fino a che capimmo che quella fosse una cosa “sbagliata e brutta” e scese un velo di silenzio e di imbarazzo sulla questione.
In realtà, sebbene razionalmente io ora dica che non ci fosse nulla di lascivo o torbido in quello che facessi, non posso fare a meno di provare dell’imbarazzo, forse anche perché, chissà come mai, tra tutti i possibili ricordi infantili, io ho proprio questo. A fatica ho accennato la cosa al mio compagno che mi è sembrato più che altro divertito.
Beh questa confidenza credo sia servita più che a me, ma magari può servire anche a qualcun altro, per riflettere sulle normali pratiche di scoperta intima infantile.
Ad ogni modo ho un ultima riflessione da fare su questo tema, del tutto personale, e forse campata in aria. Io penso che questa pratica infantile forse ha influenzato anche il mio modo di essere donna oggi. Ancora oggi il mio modo di masturbarmi è unicamente quello di strusciarmi con un cuscino in modo da favorire un orgasmo clitorideo, che è anche il più frequente durante i rapporti con il mio compagno.
Ti lascio questa testimonianza, senza capo ne coda, in effetti. sentiti libera di usarla come preferisci.”