Antiautoritarismo, Antisessismo, Autodeterminazione, La posta di Eretica, R-Esistenze

Sono una “madre cattiva” e volevano farmi l’elettroshock

Un’altra madre cattiva si unisce al coro:

Lei scrive:

Vorrei partecipare alla discussione sulle madri cattive. Io sono una di loro. Ho partorito una bambina che ho sentito subito come estranea. Non sentivo alcun istinto materno e non avevo alcuna voglia di restare con lei. I miei familiari mi dicevano che era normale all’inizio sentirsi così distaccate e continuavano a propormi il volto di quella bambina tentando di suscitare in me tenerezza e compassione che in realtà non provavo. La allattavo per dovere ma credo che il mio corpo si sia ribellato e ad un certo punto dopo appena un mese non avevo più latte da darle e così lei fu nutrita col latte artificiale. Dopo la sua nascita sentivo solo un gran dolore per l’utero che si contraeva mentre il sangue continuava a scorrere come un fiume in piena. Dei miei dolori non si occupava nessuno. A tutti importava soltanto che io mi occupassi della bambina e che in me nascesse un sentimento d’amore che non nacque mai. Di notte avevo gli incubi perché i sensi di colpa mi facevano stare male e così esorcizzavo immaginando che alla bambina accadessero cose terribili e io non facevo mai in tempo a soccorrerla.

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