Germania, sex workers seguono un training speciale per i disabili
Superando (attraversando) due tabù: la prostituzione e la sessualità dei portatori di handicap sia fisici che mentali
di Dietrich Mittler
Nuremberg – l’accogliente ufficio del centro di ascolto Kassandra per sex workers in Bavaria, stato del sud della Germania, è arredato con un brillante divano rosso, un grande tavolo di legno e un dipinto in colori pastello al muro. Questo è il luogo dove, solitamente, vanno gli uomini e le donne che vogliono lasciare l’industria del sesso per accedere a dei corsi di formazione per cambiare lavoro.
Ma un altro tipo di corso di formazione è tenuto questo pomeriggio. Sette lavorator* sono andati a conseguire il diploma in “Accompagnamento e assistenza sessuale qualificata”.
Barbel Ahlborn, che dirige il centro di ascolto di Nuremberg, è orgoglioso dei corsi che Kassandra sviluppa con Pro Familia, un centro per la pianificazione familiare. “Questo è l’unico progetto pilota della nazione” dichiara.
Il corso ha formato sei tra lavoratrici e lavoratori Erika, Birgit, Kai, Elisabeth e Romy, così come Richard e Kurt (tutti i nomi sono stati cambiati), su come possono aiutare le persone disabili a esplorare la propria sessualità.
La fine del corso è celebrata con vino frizzante, pizza e insalata. Ma i partecipanti sanno che l’aver conseguito un certificato nell’accompagnamento e assistenza non cambia cosa pensa la gente – perchè il loro tipo di lavoro, cioè la prostituzione, è ancora un tabù.
Anche se secondo molti i servizi sessuali a pagamento dovrebbero essere disponibili per quelle persone con disabilità mentali e fisiche. Dice Romy: “ L’opinione pubblica è divisa – alcuni accolgono questa possibilità, ma molti altri che si sono sempre opposti ai/alle sex workers dicono che sia perverso”.
Simone Hartmann, responsabile in capo di Pro Familia in Nuremberg non considera la cosa così negativamente. “Oggi, la sessualità e l’autonomia sessuale delle persone disabili non è più un argomento tabù, anche se ancora non è assolutamente normale trattarlo.
Tutto questo era chiaro alla conferenza di Monaco sui diritti sessuali e riproduttivi dei disabili, che si è svolta qualche mese fa. Molt* responsabil* delle strutture per i disabili non sono molto in disaccordo che i portatori di handicap abbiamo il diritto di esprimere la loro sessualità. Il riconoscere pubblicamente l’operato di sex workers nella loro struttura causa un problema di immagine, dicono.
Nel frattempo ci sono frequenti dibattiti sui forum di internet sulla sessualità della persona disabile. Può un paraplegico, per esempio, fare sesso? E se è si, come? Nei loro blog le partner femminili di questi uomini rivelano che: “Da tempo, per imparare a prendersi cura delle parti del corpo non siamo soliti trovare la parte erotica, ci riscopriamo in un nuovo intenso modo.
Prostituzione o “accompagnamento sessuale”?
Erika, che arrotonda come sex worker, dice che crede che la gente abbia un’idea sbagliata “sull’accompagnamento sessuale” ai disabili. ” Non è sempre una questione di sesso ma è anche commovente e tenero”, sottolinea. Racconta la storia della sua prima visita ad un anziano in una casa di riposo, un’esperienza che definisce una delle migliori che abbia mai avuto come sex worker a causa di qualcosa che disse l’uomo. Quando stava andando via, egli sussurrò: “Se solamente gli altri sapessero quanto siamo stati selvaggi! E ancora: ”Tutto quello che abbiamo fatto è stato danzare e toccarci un po’ “
Adesso ai cittadini di Nuremberg vengono offerti servizi per le persone con disabilità sia fisiche che mentali, per i quali lei viene pagata con 150 euro. Il suo compagno sa cosa fa: “E’ un uomo adulto, non un bambino, mi conosce e sa che non sono pazza – solo un po’ diversa dalle altre persone”
L’operatore sociale Kurt dice che divenne consapevole dei bisogni sessuali delle persone disabili lavorando come team leader nei servizi per i portatori di handicap mentali. “La sessualità è una cosa che deve essere sperimentata ma queste persone non ne hanno la possibilità”, dice. Egli non ha, ancora, un’idea concreta su questo tipo di lavoro – “ Penso che la parte più difficile sarà come spiegare ad aiutare la gente a conoscere i loro corpi, permettendogli di vedere e toccare un uomo nudo, e quel tipo di cose” dice.
A differenza di Richard, che vuole lavorare solo con clienti di sesso femminile, Kurt dice che riesce a vedersi con un uomo sebbene dipenda da chi. Kurt ha dei bambini, dei figli. Loro sanno dei suoi piani “e non è un problema, pensano che sia figo” dice.
Ma Birgit, una donna magra e vivace che si è guadagna da vivere come sex worker per 26 anni, racconta che sua figlia non ha visto bene queste novità quando l’ha informata.
Mentre la qualifica in accompagnamento e assistenza sessuale può essere una pietra miliare, in Germania, vari terapist* hanno spinto l’attenzione su questo argomento dal 1990, e ci sono vari singol* professionist* che offrono i loro servizi nella nazione – generalmente carezze, contatti col corpo, massaggi e, in alcuni casi, contatti sessuali senza baci, sesso orale o rapporti completi. Infatti, causando fastidio di alcune, Pro Familia ha anche tracciato una linea tra prostituzione e “accompagnamento sessuale.”
“La prostituzione è legale, in Germania. Sex workers sono liber* professionist*. Pagano le tasse”, dicono.
Kai, una partecipante al corso, che ha lavorato come professionista per molti anni, crede che i pregiudizi contro il lavoro sessuale sono ingiusti, ”E’ un lavoro serio”, dice sottolineando che non tutti gli uomini sono così fortunati da trovare partner e le sex worker coprono un bisogno. Aggiunge che è felice che lo sforzo congiunto di Kassandra e della Pro Familia “abbia portato una nota di serietà al nostro lavoro”.
Dal conto suo, Hartmann di Pro Familia è consapevole del fatto che la prostituzione è una questione delicata. Se pro Familia ha coadiuvato Kassandra nella gestione del corso, dice, è perchè è necessario: “In particolare in Bavaria, il bisogno di persone appropriate e qualificate per lavorare con disabil* su questo aspetto è diventato sempre più pressante”, afferma.