
Da quando ho cominciato a parlare di quello che ho vissuto e ho visto nei miei ricoveri si sono moltiplicati i commenti e ora giungono anche testimonianze anonime di pratiche di contenzione che potrebbero essere illecite. Mi hanno informato circa l’esistenza di una iniziativa che si chiama Slegalo Subito, con una petizione che ho immediatamente firmato. Quindi intanto diffondo questo per rendermi utile come posso dato che, anche se in ritardo, ho sqputo di questa pratica solo per averla vista messa in atto con i miei occhi. Quello che la ragazza della testimonianza anonima dice è comunque vero. Non è facile per un o una paziente farsi sentire su qualunque cosa succede in reparto perché è un’istituzione forte, non diversa dal carcere per certi aspetti, dove le porte sono blindate e nessuno può controllare. Neppure i parenti dei pazienti in tempo di Covid possono entrare a far visita e se viene messa in atto una contenzione su una persona maggiorenne non serve neppure l’autorizzazione dei parenti (da quel che so). Per i minorenni possono forse chiedere autorizzazione a contenere ma non sappiamo se spiegano quanto consti la durata della contenzione. In definitiva una paziente di anoressia, per timore che si tolga il sondino che andrebbe rimesso, può restare in contenzione più giorni senza che la paziente possa farci niente.
Continua a leggere “Cronache postpsichiatriche: slegalo subito, contro la contenzione nei reparti psichiatrici”