Malafemmina

Quattrolavoriquattro, contemporaneamente (schizofrenie precarie)

No. Non sento le voci. Semmai sono le voci che sentono me.

Sono tornata dal villaggio vacanze. Ho ripreso a lavorare al bar. L’agenzia per la quale lavoravo prima forse mi molla un altro pezzo di stipendio che mi deve. Se però poi oso chiedere la rateizzazione posticipata – a quando mi va – per il pagamento dell’affitto figurati se qualcuno me lo concede. C’è questo dettaglio che ai datori di lavoro “insolventi” sfugge. Io precaria devo capire le loro ragioni, ché altrimenti mi caricano pure la responsabilità del loro fallimento, dopo che comunque del mio lavoro si sono serviti e io li ho fatti guadagnare, però nessuno capisce le ragioni mie. Le mie scadenze devo rispettarle tutte. L’affitto e le bollette, pure la pancia ogni tanto esige un pezzo di pane.

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Malafemmina

Per fortuna che c’è il Dj

L’ultimo sabato sera al villaggio vacanze. L’ultima serata di animazione prima della disco. Canzoncina, balletto, mani su, mani giù, mani là, mani qua, arriva il boss capo animazione, voce da dj che presenta il dj vero, quello che parla di gola e che gli escono fuori dei mugugni dall’esofago perché fa più figo.

E’ lui, è lui, lo abbiamo tanto atteso, un mito, una celebrità, ragazze non potrete resistergli, è fantastico, una potenza. E nel frattempo che il boss lo annuncia io e altre ci guardiamo in faccia come per dire “ma chi cazz’è?”. Stiamo a vedere. Squillino le trombe (pure quelle del falloppio), rullo di tamburi, ragazze fategli la Ola, sta per entrare LUI, esso, egli, quello là. Fumo sul palco, musica in sottofondo, si sposta la tenda che separa il palcoscenico dal retropalco ed eccolo in tutto il suo metro e cinquanta di splendore, che se fosse solo per quello non ci sarebbe alcun problema ma se ti annunciano un gigante e ti vedi arrivare un signore di mezz’età, col capello lungo, il basettone, il berrettino delle scuole elementari, la maglietta da rocchettaro nostalgico, il jeans stretto che gli sega in mezzo alle cosce, per rendergli più evidente il pacco, e le scarpe a punta, resti un po’ così e così.

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Malafemmina

Vietato tossire nel villaggio vacanze

C’è che la stagione è quasi al termine e io ho resistito fino all’ultimo e questi dieci giorni che mi separano dalla scadenza del contratto mi pesano moltissimo, perché non c’è più curiosità, non ci sono più quasi neppure i villeggianti e quelli che vedo sono dei mangiacrauti nordeuropei che ingurgitano cose atroci a colazione e mettono il ketchup sulla pasta.

L’umido entra nelle ossa e il mio alloggio/loculo comincia a mostrare le prime tracce di muffa, che poi sono quelle che sul muro si vedono e nei nostri polmoni invece si sentono. Perciò ho cominciato a tossire.

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Malafemmina

Baciamoci le mani!

Il direttore del villaggio vacanze oggi si è fatto male. E’ inciampato su un mattone del vialetto. Il mattone aveva fatto inciampare un sacco di gente e noi l’avevamo avvisato che prima o poi qualcuno gli avrebbe fatto causa. Legge del contrappasso ha voluto che fosse lui quello in condizione di poter fare causa a se stesso.

Si è graffiato la mano, fatto un livido al piede, tagliato il ginocchio e parte della coscia, perché cadendo ha sbattuto su uno spigolo, brutto e rugoso, di un recinto evidentemente non confortevole per chi ci sbatte contro.

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Malafemmina

Vuoi dimagrire? Vieni al lager vacanze!

La vita è breve e si fa quel che si può. Dopo un primo pomeriggio trascorso a leggere le avventure di pelo della trombatrice precaria, sono tornata sul pianeta dello sfruttamento occasionale, quello che se c’hai l’occasione scappi e vai veloce senza guardarti indietro.

Di sabato il clima un po’ si ravviva e chi viene qui è tutto preso da questa foga di perdere due o tre chili in dueoredue, facendo ogni esercizio ginnico esistente, dagli addominali per averci la tartaruga anche sul cervello, al gambe/glutei/braccia che si pensano che fare hop hop per una giornata elimini le cose pendule, agli attrezzi che ti stirano la schiena che è una bellezza e poi ti viene l’ernia perché se carichi 50 chili a freddo la prima volta ci resti secco, a qualunque altra cosa possibile. Dato che mi pare che il dimagrimento sia uno degli obiettivi vacanze vorrei dunque parlarvi di una speciale cura che vi mette in condizioni di perdere chili e chili e vi fa asciuttissime/i come se foste passati/e dallo sgrassatore.

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Malafemmina

Quando la rivendicazione diventa una patologia

Una delle mie colleghe ha mollato. Oggi, così, senza preavviso. Ha preso e se ne è andata. Forse lo progettava da tempo, forse non ce l’ha fatta più, non saprei. Con me non ha mai parlato. So che oggi, dopo due mesi da che siamo qui, in questo villaggio vacanze, e ad appena un mese dalla fine dell’incarico, lei se ne è andata.

La capisco. So che mille volte ho pensato di mollare e andarmene. So che un mese qui è lungo da aspettare e questa fine che non finisce mai è qualcosa che ci fa stare dannatamente male. I giorni sempre uguali, a cercare motivazioni intime, differenze personali, invenzioni soggettive, per riuscire a non alienarsi completamente.

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Malafemmina

Il divo avariato

Anche questa è stata una giornata faticosa. Con i bimbi sempre pieni d’energia che per fortuna mi aiutano a vedere il lato buono delle cose. Con il tizio che porta il pesce e dimentico dei divieti della direzione e dei rimproveri delle donne armate di capezzoli che è passato e ripassato dall’area piscina regalando puzzo di pesce e residui liquidi a chiunque. Con l’arrivo del vetusto cantante “ospite” per le serate di ferragosto e dintorni che da domani fino al termine del suo ingaggio dovrò gestire io.

L’ho visto, è anche più decrepito di come ricordavo e visto da vicino e senza trucchi e barbatrucchi televisivi ti fa venire voglia di prendere una montagna di spilli per appuntargli la pelle cadente in alcuni rari punti ancora solidi del suo corpo.

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Malafemmina

La precarietà ti spezza la schiena

Stasera è una brutta sera. Di quelle che neppure avresti voglia di parlare. Tante persone sono andate in spiaggia a vedere le stelle cadenti, io di stelle che un giorno brillano e l’attimo dopo si frantumano giù ne vedo cadere tante. Belle persone, precarie, forti, poi fragili.

Vedo tutto abbastanza nero ed è grazie ad una persona che conosco appena, una specie di stura/depressione, che poi di depressione neppure si tratta, che mi presta il suo tempo per darmi un appiglio fuori da questo circo di anime in pena e che mi ha strappato battuta dopo battuta, una parola dopo l’altra, così rimetto mano alla tastiera per raccontare una delle giornate più tristi che io abbia mai vissuto qui.

Non si tratta di depressione. E’ invece un senso di impotenza, rabbia che non trova modo di svelarsi, esprimersi e ho bisogno di tempo per capire e analizzare, prendere consapevolezza e poi restituire a me stessa un significato di quello che ho visto che io possa riutilizzare in modo diverso.

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Malafemmina

Precaria e insostituibile

Infine non ce l’ho fatta. Ad andare a lavorare con la febbre, dico. Ho provato ma appena ho messo un piede fuori dal loculo ha cominciato a girarmi tutto e me ne sono tornata a letto.

Non credo che quel loculo abbia mai visto un via vai di gente più numeroso ma ieri, fino a tardi, è stato quasi un febbre/party. Mi hanno persino portato la pizza e da non crederci è venuto a trovarmi anche l’uomo della reception. Mi ha portato un libro. Non so dove l’abbia preso perché l’edicola che c’è qui non offre niente di leggibile, ma era nuovo, quindi l’ha comprato.

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Malafemmina

Al villaggio vacanze si lavora anche con la febbre

La diva stamattina parte e io torno a fare il mio lavoro al mini club. Ieri notte (ho fatto tardissimo) per adempiere ai miei doveri mondani ho beccato tanto di quell’umido che stamattina mi sono svegliata con la febbre.

Ho chiamato la direzione e mi hanno detto: “non ti preoccupare cara, riposa, puoi fare il turno del pomeriggio”.

Non un giorno di riposo ma qualche ora di pausa e poi mi fanno il gran “favore” di concedermi il turno pomeridiano facendomi saltare quello della mattina.

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Malafemmina

Lei ce l’ha pettinata

Al passaggio della diva il tacco dodici ha fatto morti e feriti. Ho fatto appena in tempo a scansare il mio alluce sinistro ché altrimenti finiva imbalsamato come quelli di metà della popolazione in piscina.

La nostra giornata è stata ricca di risate.

“Hai messo un tacco che tra un po’ decolli…”

“Oh Ahahahahah… ma che simpatica…”

“???”

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Malafemmina

Il villaggio vacanze e la precaria multitasking

Qualche giorno fa (ho perso la nozione del tempo, qui tutti i giorni sembrano uguali) avevo raccontato della diva che ci avrebbe intrattenuto questo fine settimana.

Beh, è finita che sono io che devo intrattenere lei. In realtà è tutta colpa mia. Un paio di sere fa mi sono seduta a chiacchierare con lei. Le ho proposto – scherzando – di mangiare un gelato invece delle tristissime cose dietetiche. Mi ha detto di no ma abbiamo cominciato a parlare e quella non mi ha più mollata.

Poi mi è scappato di dirle che avevo lavorato come assistente di produzione per una agenzia xy e lei mi ha detto che al villaggio erano tutti molto gentili ma non aveva nessuno al quale rivolgersi per quello che le serviva.

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Malafemmina

Su le mani, all together!

Io sto così bene al mini club, perché non ne posso più degli stacchetti canterini per distrarre turisti annoiati, non ne posso più della sigla dell’animazione con tutte le mossette sceme, le parole sceme, le faccine sceme e noi che sembriamo tanto scemi. Vi ricordate la sigla motivazionale del lavoro precario al call center del film “tutta la vita davanti”? Ecco, noi facciamo anche cose così. Sceme, appunto.

Non ne posso più del boss capo animazione che fa la voce da diggei (dj) simpatico. Ne ho abbastanza delle sue battute sempre uguali, del suo repertorio che è identico e dura una settimana. Via i vecchi ospiti, benvenuto ai nuovi e si riparte con il copione. Ne ho abbastanza di fare la valletta idiota per quei giochi idioti in cui il diggei dice “su le mani” e tutti a mani in su, “su i piedi” e tutti a piedi in su, say ohohhhh, ohohhhh, all together, “faccia a scemo” e tutti a fare facce, “culo in aria” e tutti a… avete capito. “Rutto libero” e il rutto invase il teatrino. E magari si trattasse di esortazioni tanto esilaranti, invece è tutto così simile al ballo del qua qua. Come insegnare alle masse a muoversi all together senza fiatare, tutti di qua o tutti di là, e loro interpretano il copione e ridono, come tanti deficienti, senza chiedersi che accidenti stanno facendo.

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Malafemmina

Rivendico diritti e li spacciano per favori!

Forse riesco a recuperare un alloggio migliore. Non l’ho chiesto per favore. Ho solo detto che tutti meriteremmo di dormire in luoghi meno bui e umidi. Tutti noi che lavoriamo tutto il giorno al villaggio vacanze.

Il direttore recupererà una stanza per me, così mi ha detto. Ma ha parlato solo di me e non di tutti gli altri. E io cosa faccio? Prendo la stanza e cado nel tranello del boss che così mi separa dai ranghi di resistenza e mi fa diventare una nemica di tutti i colleghi?

Io diventerei quella che ha ricevuto un favore e non una persona che ha rivendicato un diritto.

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Malafemmina

Chiedi lo stipendio e ti rifilano l’elemosina

Ho bisogno di più tempo per raccontare com’è andata la sfilata dei bambini e quella delle più grandicelle. Quello che so è che per fortuna c’era Pleasure che mi fatto vedere il lato divertente della cosa.

La parodia del gruppo animazione non è stata granchè. Invece quello che abbiamo fatto con i bambini ha ridicolizzato tutto il resto. Sono stati bravissimi e bravissime. Hanno preso in giro gli adulti e le ragazze partecipanti. Hanno simulato una sfilata nella sfilata e alcuni di loro hanno interpretato la giuria e altri hanno fatto finta di sfilare.

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