Malafemmina

Baciamoci le mani!

Il direttore del villaggio vacanze oggi si è fatto male. E’ inciampato su un mattone del vialetto. Il mattone aveva fatto inciampare un sacco di gente e noi l’avevamo avvisato che prima o poi qualcuno gli avrebbe fatto causa. Legge del contrappasso ha voluto che fosse lui quello in condizione di poter fare causa a se stesso.

Si è graffiato la mano, fatto un livido al piede, tagliato il ginocchio e parte della coscia, perché cadendo ha sbattuto su uno spigolo, brutto e rugoso, di un recinto evidentemente non confortevole per chi ci sbatte contro.

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Malafemmina

Vuoi dimagrire? Vieni al lager vacanze!

La vita è breve e si fa quel che si può. Dopo un primo pomeriggio trascorso a leggere le avventure di pelo della trombatrice precaria, sono tornata sul pianeta dello sfruttamento occasionale, quello che se c’hai l’occasione scappi e vai veloce senza guardarti indietro.

Di sabato il clima un po’ si ravviva e chi viene qui è tutto preso da questa foga di perdere due o tre chili in dueoredue, facendo ogni esercizio ginnico esistente, dagli addominali per averci la tartaruga anche sul cervello, al gambe/glutei/braccia che si pensano che fare hop hop per una giornata elimini le cose pendule, agli attrezzi che ti stirano la schiena che è una bellezza e poi ti viene l’ernia perché se carichi 50 chili a freddo la prima volta ci resti secco, a qualunque altra cosa possibile. Dato che mi pare che il dimagrimento sia uno degli obiettivi vacanze vorrei dunque parlarvi di una speciale cura che vi mette in condizioni di perdere chili e chili e vi fa asciuttissime/i come se foste passati/e dallo sgrassatore.

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Malafemmina

Progetti precari per il futuro

Se esiste una statura per i cervelli Lei ce l’ha alto. Ultraquarantenne, bella, di una bellezza fascinosa, non come le figure patinate, attraente, sensuale, intelligente, ironica. Conosciuta oggi a pranzo, mentre litigava con una specie di dessert che stava sventrando per ricavarne solo la ricotta e si fermava a dire “mo’ basta!”. Meridionale, quel tanto che basta a dire che le meridionali spaccano, con figlia al seguito, pure lei bella, intelligente, vent’anni di meno ma una copia della madre.

Due donne intelligenti allo stesso tavolo, che si scambiavano battute taglienti, si prendevano per il culo, prendevano in giro il mondo. Due precarie, manco a dirlo, l’una più precaria dell’altra.

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Malafemmina

Vorrei solo galleggiare

Ho appena finito il mio terzo turno di animazione. Poi ne ho un quarto e poi forse per oggi ho finito. Sono in fase terminale, di questa malattia chiamata alienazione da villaggio vacanze. Quasi defunta. Non ce la faccio davvero più. Non so neppure mettere in fila qualche parola per questo blog in cui mi racconto fin dal principio.

Oggi ho trascorso la pausa pranzo in spiaggia, a sonnecchiare sulla sabbia e poi a sonnecchiare dentro l’acqua, con il corpo a galleggiare e qualche pezzo della mia faccia visibile. Forse il naso, la fronte. A occhi chiusi, facendomi divorare dal sole, stavo per diventare una torcia umana. Lasciandomi coprire dalle onde e talvolta toccando il fondo con un piede, poi l’altro, con tutto il corpo, rigirandomi e nuotando, per guardare dritto negli occhi il fondale, nulla di affascinante in realtà, ma almeno è un altro ambiente, diverso da quello esterno, fatto di voci, suoni che oramai conosco a memoria e che non sopporto quasi più.

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Malafemmina

Masturbazioni precarie

Un post che è un omaggio al piacere, al buon umore, a quello che noi siamo, arrabbiati, pronti a fare la rivoluzione e comunque mai lontani dai nostri bisogni. Perché noi vogliamo un lavoro, vogliamo la fine della precarietà, vogliamo avere garanzie di diritti e vogliamo godere, sempre.

Un post che potrebbe intitolarsi “Le inchieste precarie di Malafemmina” e che inizia con una domanda semplice:

L’argomento della serata è? Masturbazione (bimbi a letto!) Il luogo più strano in cui l’avete fatto! :D Comincio io: in attesa per un colloquio di lavoro, un mini vibro in borsa, per scaricare la tensione. La toilette fu divinamente complice!

Le risposte sono la somma di quello che agisce in modo sotterraneo, mentre tutti fingono che il sesso sia un optional di cui possiamo fare a meno, ci sono tantissimi uomini e tante donne che si toccano, si danno piacere, non dimenticano se stessi e non temono di raccontarlo perché si sappia che il mondo non è quella cosa grigia e noiosa di cui tutti parlano e che siamo fatti di carne, sangue, vita, testa, cervello, cuore, gemiti.

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Malafemmina

Gli uomini che ce l’hanno grosso

Serata da spettacolino scemo. Sollecitazioni ambigue, battute con doppi sensi, urgeva un intervento divino e dal pubblico una signora, dopo aver ascoltato mille sciocchezze sulla misura del pene (più o meno ambiguamente evocato in tutte le forme, misure, e in ogni suo uso) si alza e fa: “Anche a me piace molto se gli uomini ce l’hanno grosso… il quoziente intellettivo!”.

Il boss capo animazione si è limitato a riprenderla con un’altra battutona delle sue “che spiritosa che è la signora… ma venga… resti con noi…”.

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Malafemmina

Sesso telefonico (precario)

Oggi nella pausa pranzo mi ha chiamato Pleasure. Voleva me. Io non potevo materialmente essere con lui e allora abbiamo fatto sesso telefonico.

Non so se altre persone hanno esperienze in questo “settore”. So che io non lo faccio spesso, non per pudore ma perché sono totalmente imbranata.

Mi viene da ridere, certe volte non colgo i messaggi, perché sapete che il sesso telefonico è una cosa che avviene per via delle fantasie. Chi le ha e le esplicita, chi ne ha meno e interpreta. Ecco, io sono una che il sesso lo fa volentieri nella pratica, molto volentieri e molto nella pratica. Altrimenti mi lascio esaltare dalle fantasie di chi mi chiama.

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Malafemmina

Pipì a mare

Tra le tante scene divertenti che mi capita di vedere dalla spiaggia del villaggio vacanze c’è quella dei villeggianti che si immergono in più modi per liberare la vescica e poi tornare con indifferenza a riva.

I sommovimenti del piscio iniziano dai più piccoli ai quali basta appena sedersi sulla sabbia, sganciare il liquido e poi risollevarsi senza che nessuno si sia accorto di niente.

Per gli adulti invece la questione è un po’ più complessa perché dalla riva ad un altezza che permetta a queste persone di chinarsi adeguatamente fingendo di nuotare c’è una maggiore distanza.

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Malafemmina

Sono precaria e di mestiere faccio la donna-mensola!

Stasera ho calcato le scene. Un palco quattro metri per sei, abbastanza accidentato. Al centro un “artista” della beffa che prendeva in giro i villeggianti attraverso giochi scemi. Solita voce da DJ delle radio di provincia. La richiesta di partecipazione di alcuni volontari e poi l’utilizzo di alcuni strumenti, cose che servono per travestimenti di vario tipo.

“Ecco che arriva il signor… Marco… su coraggio ah ah ah… mangiato troppo stasera? ah ah ah… ora le facciamo perdere qualche chilo e sicuramente la sua signora ne sarà felice…”

La sua signora invece se ne fregava e ingoiava in due morsi un gelato maxi.

Dov’ero io? Eccomi, sto qua: sono quella che regge gli attrezzi per i camuffamenti. Faccio di mestiere la donna-mensola, muta e sorridente.

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Malafemmina

Se gli adulti vogliono vincere contro il mare e il vento!

Il mare oggi è molto mosso. Cielo quasi coperto, raggi ultravioletti che filtrano dalle nuvole. Vento lieve. Fine della parentesi metereologica.

In compenso la mia peluria all’inguine è molto cresciuta dall’ultima ceretta, dunque questa è la mia priorità attuale. Non è una cosa fondamentale ma è il tratto distintivo della precaria doc. Quella che si depila per le occasioni di lavoro e poi si lascia crescere un rigoglioso bosco nei momenti di  pausa tra un lavoro e l’altro. Perché che voi ci crediate o no la questione del pelo è molto attinente ai tempi e ai ritmi di vita dettati da un orologio occupazionale che ti dice quando esisti, respiri, appari e quando invece no.

Tu esisti in quanto lavori. Se non lavori non esisti. E noi precarie che lavoriamo un po’ e un altro po’ stiamo alla ricerca di altri contratti in realtà esistiamo solo a metà. Dunque ecco la strategia del pelo disorientato. Che lo togli e poi ricresce e poi dimentichi di toglierlo e poi ti ricresce e poi ti devi pur decidere a darci un taglio netto.

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Malafemmina

Surfando l’onda sessista

Ho qualche minuto di pausa. Ho anche le mestruazioni, che in questa fase della mia vita non sono proprio il massimo. Vado di tampone interno e proseguo nel mio lavoro seguendo come un’ombra la diva che oggi ha l’ansia da prestazione.

Mi ha costretta a provare con lei due mossette che deve fare sul palcoscenico quando stasera si esibirà. Niente di particolarmente difficile. Una sculettata e doppio passo, un ancheggio a destra, uno a sinistra, calata con arco, rialzata con culo oscillante, una specie di scuotimento organizzato. Non è una semplice diva: questa donna è una artista dello shakeraggio.

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Malafemmina

Lei ce l’ha pettinata

Al passaggio della diva il tacco dodici ha fatto morti e feriti. Ho fatto appena in tempo a scansare il mio alluce sinistro ché altrimenti finiva imbalsamato come quelli di metà della popolazione in piscina.

La nostra giornata è stata ricca di risate.

“Hai messo un tacco che tra un po’ decolli…”

“Oh Ahahahahah… ma che simpatica…”

“???”

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Malafemmina

L’orgasmo della diva

Qualcuno avesse mai letto “Il risveglio del giovin signore” di un tal Giuseppe Parini (ve lo consiglio anche se non è per così dire un’opera recentissima) capirebbe perfettamente quello che avviene in questi momenti di grande fibrillazione per il risveglio della giovane diva.

C’è un via vai di gente che mi esorta e sollecita e ripete all’infinito “è sveglia, è sveglia”. Ho capito, è sveglia, ma io che devo fare? Vado a schiudere le tende delle sue finestre? Lentamente ‘si che il sole non le colpisca d’impeto la palpebra ma s’introduca un raggio alla volta a illuminare il volto della creatura ‘si soave, ‘si celestiale, da diventare ella stessa specchio riflettente di cotanta luminosità? (In sintesi: ‘azzo vuole questa?)

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Malafemmina

Sesso da villaggio vacanze

Questo post è stato “schedulato” per essere pubblicato ad una certa ora. Io non sono qui. In effetti neanche il post è qui, il blog non esiste e quello che leggerete si cancellerà all’istante tra 10-9-8…3-2-1-0 secondi. Potete cominciare a leggere velocissimamente a partire da adesso!

Vorrei avere una telecamera per riuscire a rendere attraverso le immagini quello che vedo qui tutti i giorni. Il sesso da villaggio vacanze è quasi come quello delle ancelle in libera uscita che trombavano allegramente nei giardini di versailles ai tempi di voltaire.

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Malafemmina

Proletari/e si diventa!

Non sono d’accordo con chi dice che proletari si nasce. Essere proletaria non è una condizione di nascita. Non si eredita come per i titoli nobiliari.

Si fottano tutti quelli che dicono che i poveri che nascono poveri moriranno poveri e altre cose del genere. Ma si fottano anche quelli che dicono che i poveri nel regno liberista possono diventare ricchi. Che grande sciocchezza.

Io sono nata persona, né povera né ricca. Semplicemente persona. Poi altri hanno deciso cosa dovevo diventare da grande. Potevo diventare qualunque cosa, invece mi hanno resa povera. Ma tra l’essere povera ed essere cosciente della mia condizione c’è differenza.

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