Antiautoritarismo, Autodeterminazione, Comunicazione, R-Esistenze, Sessualità

La sessualità degli adolescenti per i britannici è vietata ai minori di 18 anni

Questo film è passato dal Sundance Festival e dal Festival del Cinema a Berlino e negli Stati Uniti è stato presentato senza alcun divieto. E’ il diario di una adolescente con riferimenti alla sua vita sessuale, perché gli adolescenti hanno una vita sessuale, per quanto se ne parli solo demonizzandola o guardandola in modo morboso dal buco della serratura. Il suo primo amante è il fidanzato di sua madre e da lì in poi, persa la “verginità”, per lei è tutta una gran bella scoperta. Sbarcato in Europa il film si è visto apporre il marchio con divieto fino ai 18 anni dalla commissione britannica che di mestiere appone per l’appunto bollini o rilascia certificati di purezza per film che tutti possono vedere.

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Antiautoritarismo, Antisessismo, Autodeterminazione, Comunicazione, Critica femminista, R-Esistenze, Sessualità

Riflettori puntati sul sesso “sporco” delle adolescenti (di nuovo!)

 

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Una trasmissione su skytg24, dal titolo Sex and the teens osserva dal buco della serratura la sessualità delle adolescenti. Non è mai quella dei ragazzi che viene messa sotto i riflettori e a volte sotto accusa, a subire uno sguardo giudicante e moralista. Di nuovo si torna a parlare di ragazze, adolescenti, che la danno via con facilità, inviano video porno ai coetanei e poi si lamentano perché gli ex li mandano ad altri che poi li pubblicano ovunque. Della serie, se non vuoi subire cyberbullismo pensaci prima ché un po’ te la sei cercata (non lo scrivono ma è la conclusione a cui può arrivare un lettore o una lettrice sessist*). Ci sono quelle che meritano soprannomi, giusto per distinguerle dalle altre, le baby doccia, perché lo fanno in bagno, e poi ci saranno le baby lavatrice perché lo fanno nello stanzino del bucato o le baby stoviglie perché amano farlo in cucina.

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La posta di Eretica, Storie, Violenza

Bulla eri e bulla rimani (quelle che non cambiano con l’età)

Erano in tre, forse quattro, capeggiate da una stronza con i capelli biondi. Mi mortificarono per un lunghissimo tratto di strada. Quando poi arrivammo ai giardinetti una mi strappò via lo zaino, l’altra mi prese per i capelli, la capa bulla mi frantumò lo stomaco e l’orgoglio e poi mi lasciarono cadere faccia a terra sul mio vomito. Per terra c’era tutta la mia anima, fetente e piena di colori, e nel frattempo quelle mi umiliavano e urlavano frasi offensive contro di me. L’insulto ricorrente era “troia”, al secondo posto c’era “puttana” e al terzo qualcuna preferiva “negra” o “zingara” a seconda delle preferenze. La capa bulla ci teneva a riaffermare il suo potere e tenendo a posto me intimidiva un sacco di altra gente. Solo che io le tenevo testa e finché fummo grandicelle, perfino alle scuole superiori, con lei c’era un rapporto fatto di merda in faccia e sputi.

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#16anni, non sono più vergine e non me ne pento

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Sono Romina e ho 16 anni. Mi sono rotta le palle di ascoltare gente che parla della sessualità delle adolescenti come se fossimo tutte minorate. Vi racconto di me. La prima volta che ho fatto sesso, petting più o meno spinto, è stato a 12 anni, con un coetaneo. A 13 ero “fidanzata” con un ragazzo più grande di me che mi ha insegnato diverse cose sul sesso. Non siamo mai arrivati, però, al rapporto completo. Lui aveva paura di ferirmi e poi diceva che c’era tempo per farlo. A 14 anni, in realtà, io mi stancai di lui e lo lasciai per un altro, un mio compagno di classe che veniva da un’altra città, vestiva strano e mi incuriosiva moltissimo. Detta così sembrerebbe una di quelle storie per teenager americani, ma è così che è andata. Con lui ho fatto sesso senza penetrazione per un po’ di tempo. A 15 anni non ero più vergine, facevo sesso protetto, con il preservativo, e mi piaceva molto farlo con il mio ragazzo.

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'SteFike, Antiautoritarismo, Autodeterminazione, Comunicazione, Critica femminista, R-Esistenze

#Emergenza adolescenti: voyeurs, media morbosi, moralizzazione

1374155_543964165670748_394394780_nHo 15 anni, guardo la tv e vedo programmi pomeridiani che mi dicono che per valere qualcosa devo diventare qualcuno. Guardo le sfilate delle miss e vedo mie coetanee, accompagnate da commosse e sempiterne sante madri, e le ragazze sottopongono le proprie misure a una giuria di vecchi bavosi e altrettanto vecchie bacucche che un tempo avevano un nome e oggi, pur di beccar pagnotta, devono fornire un alibi agli amanti di lolite affinché si pensi che sia tutta una roba seria. Meteore, per lo più, che dopo essersi fatte consumare in tutte le pose possono solo ambire a diventar comparse di qualcosa o, peggio, di qualcuno.

Ho 15 anni e mi piace coltivare il sogno di diventare come uno dei miei miti, la tal diva che mi sembra tanto figa, o giusto avere l’opportunità di pomiciare almeno una volta, una volta sola, con quel cantante che se lo vedo in concerto, di presenza, già mi fa morire. La mia vita è compresa tra l’ambizione di toccare vette irraggiungibili, perché lei ce l’ha fatta, quell’altra pure, e quindi devo farcela anch’io, e poi gli amori, il sesso, la conoscenza di me e dei miei coetanei e la passione per quel ragazzo un po’ più grande.

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#Palermo: sesso tra adolescenti e video hard!

MjAxNC05NzY4NTZmNmE3N2Y3MWEyDa qualche giorno a Palermo non si parla d’altro. Un gruppo di quattordicenni (pare) consenzienti avrebbe praticato sesso in varie pose con ragazzi poco più che coetanei e si sarebbero lasciate filmare. I video sono stati condivisi attraverso una applicazione di messaggistica e così molte persone li hanno scaricati e visti sui propri telefonini. Chicca ulteriore sarebbe il fatto che si tratterebbe di ragazzin* della Palermo bene e che il presunto responsabile della condivisione dei video è stato malmenato da un tot di ragazzi e sottratto al linciaggio dalle forze dell’ordine.

Sotto processo sarebbe l’oscenità dei video assieme alla moralità di queste fanciulle. Bonariamente le forze dell’ordine informano e spiegano che a prescindere dal fatto che le ragazze fossero consenzienti o meno comunque chi ha girato, inviato e condiviso i video rischia qualche anno di galera e lo stesso è perfino per chi li ha scaricati inavvertitamente perché può ritrovarsi sul groppone l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico. Le forze dell’ordine starebbero indagando ed emergono un paio di dettagli. Prima dei video a finire alla gogna era stata una ragazza che aveva mandato foto in pose hard ad un ragazzo. Poi ci sono alcuni media [a, b,] che qui e là forniscono dettagli morbosi su posizioni e condizioni delle adolescenti e così anche noi, qui, abbiamo la nostra brava dose di scandalo babyporno perché non si dica che non si stia al passo coi tempi (che culo!).

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Se guardi immagini di nudo arriva il menarca precoce…

1476615_255602317926981_857554357_nStavo pensando alla storia del mio amico, chiamiamolo Giosuè, che una volta mi disse che nonostante il suo pene piccolo pensava di poter avere ottime possibilità di carriera come attore porno. Quelli intrisi di machismo rideranno ma dal mio punto di vista uno così avrà sviluppato ottime capacità in altre prestazioni – con o senza dildi – di cui si può godere a prescindere. Dovrò chiedergli prima o poi se ha mai tentato o se la sua sessualità va a gonfie vele come diceva allora.

In ogni caso, ecco, pensavo a questo, dopodiché vado a leggere i commenti in fondo al mio post su Il Fatto Quotidiano e trovo un paio di appunti sostanziali. Una signora mi dà del “maschietto”, perché è più facile negare che una donna che la pensa in modo differente esista piuttosto che accettarla e discuterci ad armi pari, e un’altra tira fuori addirittura delle ricerche scientifiche (?!?) per dirmi che alle ragazzine verrebbero le mestruazioni precoci (che lei chiama “menarca”) se esposte a immagini “esplicitamente sessuali”. Su facebook le amiche mi rispondono con vari spunti utili a trattare la questione. In primo luogo c’è chi rincara la dose e scrive che “alle bambine vengono le mestruazioni quando gli si parla di sesso per la prima volta, per questo non bisogna insegnare queste cose brutte alle femminucce, se vedono un’immagine porno perdono direttamente la verginità” o che “con un bacio si rimane incinte” e infine che “ho sempre creduto che le immagini pornoerotiche facessero allungare le mestruazioni alle donne in età avanzata evvvvvai con la produzione ormonale!

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Autodeterminazione, Contributi Critici, Critica femminista, Culture, Sessualità

Sulle ragazze sporche (ancora): “non vedo tracce di moralismo!”

Pubblico il commento di Red Hannah al pezzo della Borromeo. Lei ne aveva tratto una impressione differente e non concorda con me circa il moralismo e il paternalismo che io vi ho letto. Secondo lei la Borromeo semplicemente sparisce mentre riporta le risposte delle ragazze. Ecco il suo interessante punto di vista che sicuramente arricchisce la discussione di ulteriori elementi. Buona lettura!

>>>^^^<<<

Dunque.
Letto più volte l’articolo della Borromeo e il tuo per capire se avevo capito e se ero sicura di quello che avevo capito.
Confermo la mia prima intuizione, cioè che la Borromeo svanisca a fronte della lucidità dell’adolescente in questione, provo a spiegarmi per punti:

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Per le ragazze sporche (#LessonOne: masturbati con sentimento!)

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Il pezzo della Borromeo sulle adolescenti mi procura un gran fastidio a pelle. Lo devo dire: è moralista. Ed è anche strapieno di stereotipi o comunque ne rafforza un bel po’. Passa l’idea di sedicenni che fanno a gara per trovare un pene e conseguire lo sverginamento come status sociale. Ci piazza dentro anche il pregiudizio secondo cui queste ragazze userebbero la pillola del giorno dopo come soluzione per riparare alle loro leggerezze, aggiunge un po’ di parole sporche che fanno inorridire, se accostate all’adolescente che ha da apparire linda e pudica, e il gioco è fatto. Quello che ne viene fuori, per dirla come direbbe mia figlia, è il tratteggio di una identità mediaticamente spendibile per farci megapuntatone a Porta a Porta. E ha ragione, perché stuzzica pruriti, è anche morboso, e non capisco come e perché un servizio del genere possa essere considerato un buon mezzo per indagare la vita delle adolescenti.

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Quelle donne adulte terrorizzate dalla rete (le adolescenti non sono idiote!)

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E dunque. Parlando di teknofobia. Siccome non si fa altro che raccontare della fragilità delle adolescenti e se non è fragilità ci si riferisce alla loro eventuale devianza, allora vorrei raccontarvi di come la società divide le fanciulle in buone o cattive per poi ricondurle all’ovile dei ruoli di genere predestinati.

La ragazzina che si comporta bene è quella che non la dà a nessuno, vive tenendo il sesso in disparte, si predispone a presentarsi bene nella società dello spettacolo, se partecipa al casting del nuovo talent va accompagnata dalla mamma che piange all’esordio di quella carriera e poi racconta come era bello farle le trecce e raccontarle storie nell’infanzia. Sono figliole che sembrano uscite da riviste patinate, film della Disney, che poi raccontano sconvolte della compagna che invece è tanto strana, infrequentabile, innanzitutto perché non veste griffato e poi ha quel taglio di capelli fatto in casa.

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Antiautoritarismo, Autodeterminazione, R-Esistenze, Violenza

Non toccate i “nostri” ragazzi. Tanto a “toccarli” ci pensano loro!

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Angela Azzaro mi dice che #IlCorrieredellaPera e #PornoRePubica hanno pubblicato il verbale dell’interrogatorio delle due ragazzine coinvolte nella storia della prostituzione delle minorenni. Sfruttamento per sfruttamento perché non offrire dettagli morbosi alla gente, ancora, per ottenere un po’ di copie in più vendute.

Dappertutto non si fa che parlare di quanto siano inviolabili i corpi di ragazzini e ragazzine. Se ragazzini sempre irretiti da maliarde affamate di sesso o da maniaci pedofili, se ragazzine, invece, un po’ puttanelle la cui vita bisogna moralizzare mettendole alla gogna e umiliandole fino in fondo.

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Acchiappa Mostri, Antiautoritarismo, Comunicazione, Critica femminista

Di babypulle, madri mostruose e sfruttamento legalizzato

E’ narrazione tossica. Quando racconti sempre la stessa versione della storia e su quella costruisci un teorema.

Le ragazzine non si sentono sufficientemente colpevoli. I loro corpi sono sfuggiti al controllo sociale. Il sacro valore della famiglia è venuto meno. I genitori hanno fallito nel compito di moralizzare le loro vite e dunque si erge un enorme tutore mediatico che tra un talent show e una chiacchiera televisiva le bacchetta a dovere e le riconduce agli scopi originari per cui una adolescente si deve allenare.

La madre della babyprostituta bisogna appaia poco madre, anomala, disumana, mostruosa, perché la madre in santità, si sa, è quasi perfetta. Le mamme che usano i figli per trarne status sociale, mantenimento, quelle che “i figli devono stare sempre con le madri che sono la mejo cosa”, invece sono ok. Perché è proprio vero, si. I figli che stanno con le madri sono al sicuro. Sempre e comunque. Senza mai fare distinzioni tra persone. E che gran balla. Che sorpresona scoprire che fanno cazzate tanto quanto. Ed ecco lo spot in cui la bambina di 5 anni prepara il pranzo al fratellino fingendo di essere una felice e borbottona sposa.

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Comunicazione, Critica femminista, Questa Donna No, R-Esistenze, Satira

Ode a Concita

C’è questo pezzo in cui Concita De Gregorio, già nota per aver comunicato una visione originale sul rischio di stupro per le minorenni, torna a informarci sul degrado morale del mondo delle adolescenti.

Su twitter trovi commenti sparsi in cui si vede che lettrici e lettori l’hanno presa proprio bene. Proviamo a fare una sintesi. In crescendo. Per comunicarle quanto sia alto il livello di apprezzamento.

Ogni mattina si sveglia e sente di dover moralizzare le adolescenti che manco il parroco. Ormai ci sono in giro adolescenti che hanno paura pure di comprarsi le cartine sennò domani ci fa un articolo e le chiama degrado. Viene la tentazione di scrivere a tutte le 16enni che twittano di justin bibier perché le scrivessero di farsi i cazzi suoi. Ché pare che dopo aver fallato con le escort mo’ vuole salvare le ragazzette quando sono in erba. Però nel suo ragionamento qualcosa non è poi proprio così chiaro. Allora, vediamo: com’è il passaggio dal cellulare alle gare di pompini? E quello dai tatuaggi alla prostituzione? E poi è da capire ‘sta roba freudiana del rapporto col padre. Il padre è assente, c’è il disagio, allora faccio i pompini? E se mancava la madre avrebbe allora fatto la fine di Biancaneve e si beccava tutti i sette nani? Poi c’è da dire che “seni strizzati” e “prorompenti” è da romanzetto rosa. Ma la morbosità, con tutti i dettagli reali, tipo i nomi delle scuole, un poco cozzano con la visione romanzata. In ogni caso stiamo prendendo tutti/e appunti per capire come si salvano le fanciulle. Secondo i parametri di Concita le adolescenti che non devono ricaricare lo smartfono, ché il padre lavora in tim, arriveranno vergini a 30 anni. Poi, nella sua poetica, è ricorrente una frase: ma non le viene il dubbio che se tutte le ragazzine crescono *troppo in fretta* forse sono i nostri parametri che sono da tardone? Non lascia dubbi il passaggio su quella stronzona della madre della babyzoccola che ha osato farsi un nuovo compagno. Vogliamo parlarne? Troia pure lei. Come si permette? E c’è chi al momento recita un mantra:  “Io non posso fare figlie perché se no mi tocca passare la vita a spiegargli che non devono dare retta alle Concite.“. Ci chiediamo se davvero la gente sia convinta del fatto che le ragazzine prima di internet non scopassero e poi vorremmo sapere se il fatto che lei abbia un tot di figli maschi c’entra qualcosa con questa visione un po’ moralista sulle ragazzine. E in ogni caso fa piacere sapere che i Parioli non c’entrano. Salvare il buon nome di un quartiere è sempre una buona cosa.

In ultimo un commento intero:

Tutti sapevano nomi scuole ragazze. Noi non lo abbiamo scritto per tutela compagne. Poi arriva la Concita e via.

E Concita risponde:

Il pezzo parla di un triangolo geografico compreso tra scuole, non dice che sono quelle delle ragazze, mai.

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Antiautoritarismo, Autodeterminazione, Personale/Politico, Sessualità, Violenza

L’età del consenso delle “nostre” figlie

“Nostre” è ironico perché in questi giorni non se ne può più di sentir parlare di figlie “italiane”.

L’età del consenso in Italia è fissata a 14 anni con tutte le eccezioni che trovate qui.

Sotto quell’età si passa sopra la questione se la persona con cui ragazzina/ragazzino fanno sesso ha un’età non superiore ai tre anni più di lei/lui. Se non hai ancora compiuto tredici anni il tuo consenso non è valido. Se siamo sotto gli 11 anni si parla di stupro e di aggravante per pedofilia.

Dai 14 anni in su il consenso è valido purché non esistano parentele o legami in gerarchia di tutoraggio con la persona con la quale si fa sesso. Ed è ovvio che di stupro si può parlare sempre, quando non c’è consenso, qualunque sia la tua età, perché se hai detto no e qualcuno ti ha comunque messo le mani e qualcos’altro addosso hai tutto il diritto di arrabbiarti, reagire, urlarlo al mondo.

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Critica femminista, Violenza

Il bullismo delle adolescenti: la violenza rimossa!

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Avere 12/13 anni o anche meno ed essere vittime di bullismo di ragazzine perfide.

“Lei non mi piace”, diceva una bambina puntando il dito contro quella che secondo lei era solo una palla di lardo. Spietate nelle valutazioni estetiche educate a suon di spot pubblicitari e pareri familiari in cui perfino da bambine devi indossare un abito fatto di carne mercificabile.

Sei grassa, brutta e antipatica. Dicevano a quella bimba che non aveva colpa, certo, di non corrispondere ad un target estetico dominante. Le stesse spietate battute contro bambini altrettanto indifesi che le prendevano sia dalle ragazzine che da machisti in erba.

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