Antisessismo, Comunicazione, Critica femminista, Culture, Vedere

Donne che amano i serial killer

Guardando una puntata di Dark Tourist, su Netflix, si possono vedere decine di donne, giovani, in tour per toccare con mano o evocare il fantasma del serial killer Jeffrey Dahmer. Quest’uomo, ormai morto ammazzato in prigione dopo aver subito una condanna di diversi ergastoli, attirava giovani asiatici o afroamericani in locali omosessuali e poi li violentava, squartava, alcuni li usava come cavie per renderli docili e di compagnia, altri li smembrava e ne mangiava i pezzi. Aveva progettato un altare con teschi e pezzi di cadaveri che lui era pronto a contemplare dalla sua poltrona. Questa la storia che potete approfondire ovunque.

Quel che il documentario mostra invece non è soltanto il gusto dell’orrido da parte di giovani donne in cerca di sensazioni forti, ma cercano addirittura delle giustificazioni, qualcuna lo dipinge come un solitario bisognoso di compagnia, altre si offrono per curare chi abbia pulsioni del genere, con sindrome da crocerossina che sappiamo non salverà le loro vite. E’ davvero terribile non solo che esista un turismo di questo tipo, ma che attragga persone che possano immaginare ci sia fascino nello smembrare, violentare, mangiare corpi.

Nel libro “Mostruoso femminile”, di Jude Edison Sady Doyle, edito Tlon, l’autrice parla di amore delle donne per il gotico, il vampirismo, altri elementi di origine vittoriana. Non riesce comunque a concepire la morbosa attrazione nei confronti dei luoghi attraversati da un serial killer misogino e omofobo. Forse dovremmo farci due domande anche quando assistiamo a doocumentari true crime, quelli in cui si intervistano detective e familiari di vittime oramai ammazzate e sepolte. Se la spinta è catartica, come se ci lasciasse pensare che a noi non potrà mai accadere, non c’è nulla di più sbagliato. L’assassino ha le chiavi di casa e può esserci più vicino di quel che pensiamo. Non si può ridacchiare e divertirsi in un addio al nubilato sulle tracce dell’assassino. Non riesco a comprenderlo. Sarò strana io, forse. date un’occhiata e poi ditemi.

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