Pensieri Liberi, Personale/Politico, Scrittura

Non sono sparita: mi sto documentando

Da giorni leggo, ascolto, guardo, cucino, sistemo, mi faccio tante docce perché non voglio accendere il condizionatore, porto calze che mi aiutano nella circolazione, altrimenti i piedi gonfiano, attendo notizie dall’assistente sociale per capire quando potrò iniziare il reinserimento socio lavorativo, prendo i farmaci, esco solo se necessario perché il caldo mi uccide, quello di Firenze ancora di più. Per cercare di realizzare uno scenario per un libro ho cominciato a leggere di geologia, terra, cosmo, stelle, terremoti, vulcani, placche, saprà Salvini che la placca africana spinge verso nord contro quella euroasiatica a colpi di 6 centimetri all’anno? Se li ritroverà sotto casa comunque dato che per il disastro ambientale c’è parte del sud desertificata e la gente ha fame e vuole mangiare. Ho letto di combustibili fossili, di energie alternative, di effetti da radiazioni, di quello che accade all’atmosfera, il buco nell’ozono, di quanto resta da vivere alla stella che chiamiamo sole, ho letto di rifiuti, di deforestazioni e cementificazione di letti di fiumi e aree che finiranno sott’acqua. la natura riprende ogni pezzo che gli abbiamo tolto. ho letto di ghiacciai, di glaciazione e scioglimento, di superficie marina che aumenta di un tot all’anno e di coste che saranno travolte, ho letto indagini accurate e approvate dai pari, quegli scienziati che ad ogni pubblicazione scientifica danno l’approvazione perché certi delle cose dette, non solo in teoria, ma per gli esperimenti fatti, con una causalità ed effetti previsionali incidenti. ho letto di fisica, meccanica quantistica, di entropia e indeterminazione, di macchine e intelligenze artificiali, ho capito il perché alcuni scrittori di fantascienza sono o erano fisici, poiché delusi da un certo dogmatismo che gli impedisce i vedere oltre. quindi scrivono fantascienza, non senza poggiare le invenzioni su dati reali. ho rivisto vecchi film basati su sceneggiature che parlano di disastri e maremoti, terremoti e onde anomale, di elettromagnetismo e sole che sputa raggi ultravioletti senza che possiamo filtrarli (non basta una crema solare per questo). ho letto di intere specie estinte, di fossili e altri disastri e di tante donne che lottano per impedire la colonizzazione della terra, ecofemministe o come volete chiamarle. Di come gli allevamenti intensivi e le colture per nutrire gli animali da macellare stanno distruggendo il pianeta, perché serve tanta terra, deforestata, dunque c’è più produzione di biossido di carbonio che non può più essere assorbito dal mare perché anche i pesci muoiono, così come intere barriere coralline.

Più leggo e più penso che tutto ciò che l’uomo fa è dannoso per il pianeta, il progressivo aumento della popolazione, per esempio, alla faccia di chi parla di denatalità. ora sto leggendo i libri del ciclo della fondazione di asimov, anche lui scienziato frustrato. poi scriverò anch’io, avevo in mente una distopia, femminista senza dubbio, ma volevo capire come immaginare un mondo basandomi su dati reali. ho scoperto che c’è un vulcano sotto il mediterraneo, tra palermo e napoli, con una estensione di 40 chilometri e che se le placche che si incrociano lo stuzzicano provocherà un gran bel disastro. ci sono milioni di ingredienti per scrivere per un secolo ma mi sono appassionata e dunque rapita continuo ad ascoltare audiolibri di scienza, una materia che non amavo molto, solo per l’insegnante del liceo che urlava e non forniva dimostrazioni pratiche, non avevamo un laboratorio, per le teorie enunciate da imparare solo a memoria. in tutto ciò io e la mia depressione siamo un puntino in un mondo vastissimo e pieno di problemi, ridimensionarmi non è male, ma il senso di impotenza probabilmente dovrebbe diventare rabbia. eppure qui si continua a parlare di centrali nucleari, come se non ne avessimo avuto abbastanza e non si fossero alternative. secondo la fisica il tempo non scorre allo stesso modo ovunque. la superficie è adesso, quel che c’è sotto più antica. se migro su una astronave uno dei miei giorni potrebbe essere una settimana sulla terra. chissà se è vero. però è affascinante, non credete? potremmo mandare in orbita tutti i vecchiardi che vogliono restare giovani e cercare di ricostruire sulla terra un mondo un po’ più compatibile con la sua natura. quello che faccio si chiama documentarsi, prima di scrivere lo faccio in genere, se scrivo di qualcosa che non so e se la scrittura deve essere fluida devo appropriarmi di significati, concetti, linguaggi, tutto quel che serve per raccontare un’idea e offrirla a chi legge come un mondo vero, sul quale vorrebbe trovarsi o immagina di poterlo fare. l’estate fiorentina scorre in questo modo e non vedo l’ora che finisca, che io possa scrivere qualcosa che mi faccia stare bene, perché creare mi mette di buon umore, anche quando creo mondi orribili, poi ho voglia di cominciare tutto quanto, per tornare alla vita, piano piano, verificare se so tenere i ritmi di un lavoro, le scadenze, quel che serve per trovare indipendenza. faccio di tutto per arrivare a quel momento e non pesare più a nessuno, neppure a me stessa. nel frattempo mi spiace non essere più disponibile con voi, mentre sono occupata a organizzare la mia vita, ma sze devo rinascere devo costruire buone fondamenta e sono all’opera per poter almeno poggiare i primi mattoni sui quali ancorare qualche certezza. in tutto ciò ricevo telefonate da società elettriche che vogliono proporre nuovi abbonamenti, call center di recupero credito per una roba di trent’anni fa di cui si occupa un avvocato, cerco di mangiare sano e resistere, dandomi il tempo per crescere. il cielo è scuro, oggi, c’è vento, mi rende uggiosa, e un po’ nervosa, come se qualcosa di imprevedibile potesse arrivarmi sulla testa. mi sento svuotata, per le narrazioni scritte, cose che volevo dire e ho detto, come se le avessi consegnate a qualcuno e mi fossi alleggerita di un peso mentale, ora ho spazio per nuove idee, se riuscirò a continuare, se continuerò a restare lucida, a lavarmi la faccia al mattino, farmi la doccia e cucinare per non mangiare solo budini, prendermi cura di chi mi sta vicino. continuo asimov. intanto vi abbraccio forte, mi mancate, vorrei organizzare qualcosa per tornare a discutere con voi ma non so cosa, non per il momento ma continuate a scrivermi, io vi leggo, non vi giudico e pubblico quel che inviate.

vi abbraccio

eretica

antonella

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